Amore in fumo

Il vizio della sigaretta può mandare un amore in fumo?

Ciao Margherita, sono Sammy e da due mesi sono andata a vivere dal mio ragazzo. Lui è sempre stato un po’ casinaro nella vita cioè disordinato…e lo è ancora. Però una cosa che proprio non sopporto è che fuma in camera da letto e non conta niente dirgli di non farlo. Quando gli dico che fa male (e che mi dà fastidio), lui dice che anche aprendo la finestra si viene impestati dallo smog del traffico che fa male, oppure che siamo bombardati da onde elettromagnetiche che fanno male…Come posso farlo smettere?

Cara Sammy,

parto dalla fine della tua email “come posso farlo smettere”. Farlo smettere cosa? Di fumare, di essere disordinato nella vita o nel non rispettarti?

Sì perché, perdonami, ma io nella risposta del tuo ragazzo che replica dicendo che ci sono tante cose al mondo che fanno male, per cui fumare in camera è il meno (risposta furba e comoda), ci trovo una enorme mancanza di rispetto nei tuoi confronti.  Infatti, il tuo compagno risponde solo ad una parte delle tue lamentale. Ovvero, quando tu gli dici che fa male e che ti dà fastidio, lui si concentra solo a controbattere che “faccia così male”, ignorando totalmente la cosa ancora più importante: che a te non piace e che non vuoi che si fumi in camera.

E’ vero che siamo bombardati da onde di telefonini, wi-fi, elettrosmog, smog; ma perché avvelenarci ancora di più soprattutto in una stanza che dovrebbe più di altre essere dedicata al riposo e alla rigenerazione del corpo, come quella da letto?

Inoltre, leggo che sei tu ad essere andata a vivere dal tuo ragazzo. Non che avete preso casa assieme. Questo potrebbe essere l’inghippo. Sei tu ad essere entrata “nel territorio” del tuo ragazzo, un territorio già plasmato sulle sue esigenze, regolato dalla sue regole, che magari potrebbero essere difficili da resettare.

Io proverei a far capire al tuo ragazzo, prima ancora delle eventuali conseguenze del tabagismo (tra l’altro arcinote), che A TE, sua compagna, non sta bene che fumi nella VOSTRA camera. Dico “vostra” perché anche se la casa è sua, lui ha deciso di condividere con te i suoi spazi per cui è giusto che comprenda che anche tu hai delle tue esigenze che vanno rispettate.

Mi raccomando Sammy! Parlaci prima di mandare un amore in fumo…

Un abbraccio, Margherita

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Margherita Fumero
Margherita Fumero
Attrice teatrale televisiva e cinematografica. Allieva di Macario, ha lavorato per anni in coppia con Enrico Beruschi. Tra le sue partecipazioni più famose: Drive In di Antonio Ricci e Camera Cafè nel ruolo della stagista Wanda. Dice di sè: Descrivermi? Io? Già è difficile descrivere una persona che si conosce da diverso tempo, figuriamoci se stessi, ma...ci proverò! Anche perché non è così scontato che un individuo si conosca in tutte le sue sfaccettature, nonostante sia in “compagnia di se stesso” da tutta una vita. Infatti, ci sono parti di noi che ci sfuggono, altre che sono sotterrate negli strati più profondi del nostro animo, oppure altre che semplicemente non vogliamo vedere. Io, complice il lavoro che faccio, ho dovuto scavare dentro di me, anche per fare arrivare al pubblico l'emozione che deriva dall'essere in una particolare situazione. In più – e lo dico per chi non conosce la mia formazione – ho frequentato l'Accademia di arte drammatica, non di “arte Comica”! Fu Macario che mi consigliò di dedicarmi al comico, attraverso la frase che cito in tutte le interviste dove mi chiedono dei miei esordi: “con quella faccia lì, devi far ridere”, mi disse. Tuttavia, non si deve pensare che essere attori comici significhi per forza conoscere solo il lato divertente della vita; anzi! Si dice che i più grandi comici della storia siano stati dei depressi; un po' come i clown che, in alcune scuole di mimo e recitazione, vengono presentati come personaggi in realtà tristi. Io, in realtà, a parte qualche triste e naturale accadimento – come quelli che la vita riserva più o meno ad ognuno di noi – non posso sicuramente dire che sia o sia stata una persona infelice. Al contrario: la mia “voglia di far ridere” deriva da quella serenità che ho sempre respirato in famiglia. Mia mamma Luisa era un po' come me: ironica, sorridente e con la battuta pronta. Il mio papà Gino era più riflessivo, più incline alla saggezza, ma sempre sereno. Io ho fatto un bel frullato di queste caratteristiche, ci ho aggiunto quello che la natura mi ha regalato attraverso il temperamento et voilà: signore e signori, questa è la Fumero! Una signora buffa ma dignitosa; un soggetto autoironico ma profondamente rispettoso degli altri; una donna che può interpretare mille personaggi, pur rimanendo sempre se stessa. Una persona che finge sul palcoscenico ma che è profondamente vera nella vita reale.