Donna Roma: la riscoperta della canzone tradizionale romana

Intervista con Nicole Riso, per tutti ormai “Donna Roma”

Roma capoccia, Roma caput mundi, Roma incantata: la città eterna è stata e sempre sarà musa ispiratrice di poeti, musicisti, pittori e scrittori. Bella come una “Donna Roma”, set preferito da tanti registi per film entrati nella storia del cinema, grazie a quegli angoli, quei vicoletti, quelle piazze, tanto belle da togliere il fiato.

Una città dove si respira la storia, che ha fatto LA storia del mondo intero, la Città eterna. Una città dai mille volti e dalle mille prospettive. E’ la magìa di Roma, quella di una monetina che se ce vai poi ce ritorni e dove ci si innamore quann’ è sera. Per forza.

Oggi voglio raccontarvi della Roma tanto amata da Alberto Sordi, Renato Rascel, Nino Manfredi, Maurizio Mattioli, Franco Califano, Antonello Venditti, Lando Fiorini, e Enrico Brignano. E anche e soprattutto da Nicole Riso, ormai per tutti Donna Roma.

Donna Roma, Roma impero, innamorasse non è un mistero

Un progetto musicale, ma non solo, dettato semplicemente dall’amore sviscerato per la propria città.

Nicole Riso, come ho detto, ormai per tutti Donna Roma, è artefice di un vero e proprio laboratorio musicale, dove i suoni pop/folk italiani ed internazionali, incontrano la tradizione musicale romana.

Il classico stornello, quello che ancora possiamo sentire durante una cena a Trastevere, cantato dall’er Cicala di turno, riveduto e corretto, in chiave moderna, ma non solo.

Nicole Riso è anche una cantautrice, meglio cantastorie, affermata che, proprio con la canzone intitolata “Donna Roma”, nel 2018 ha vinto il premio “Dallo stornello al rap”, format ideato e voluto da Elena Bonelli, mecenate della canzone romana, teso a rilanciare la canzone tradizionale capitolina.

Ma non solo: un po’ di pazienza e lo scoprirete fra poco.

Nicole Riso Donna Roma. Nella foto in bianco e nero, la cantante intenta ad accendere una sigaretta. Sullo sfondo via della conciliazione e la basilica di san pietro

Quanto sei bella Roma quann’è sera

La serata, che terminerà con l’intervista, comincia nel modo migliore: notte romana, quel “ponentino” quanto mai malandrino che ti fa sopportare la calura estiva, un ristorante tipico, gestito come una volta, coi tavoli rigorosamente sul marciapiede, e naturalmente i piatti tipici, che non possono mancare, innaffiati dal vino dei Castelli.

Poi una passeggiata sul Lungotevere, il ponte Sant’Angelo (il ponte del Bernini), come sempre affollato da artisti di strada, poi il Lungotevere Castello che si affaccia su Via della Conciliazione: alle nostre spalle Castel Sant’Angelo, davanti a noi la Basilica di San Pietro. Magia pura.

E poi lei: bellezza mediterranea, un peperino dall’energia contagiosa, quella cadenza nel parlare irresistibile, che ci racconta la sua storia, i suoi progetti, il suo amore per una città unica al mondo.

Roma è amore” mi dice alla fine dell’intervista, e credo che parole migliori non potesse trovare.

#ripartenza: Live Tour 2020

Dopo il lockdown torna la musica dal vivo e riparte anche il “Donna Roma Live Tour 2020”, dopo lo stop forzato per l’emergenza Covid-19. Primo appuntamento con la #ripartenza ai Giardini di Ararat la manifestazione “ROMA”, che si è svolta ieri, domenica 26 luglio ‘dalle 17 al tramonto’ a Bagnaia (VT). Ma è stato solo l’inizio. Nicole prosegue con il DONNA ROMA Live Tour 2020.

Per saperne di più e rimanere aggiornati, potete seguire le pagine Facebook, Instagram e il sito ufficiale.

La riprese video sono di Igor Nogarotto, Salvatore Riso e Tina Rossi. Montaggio di Tina Rossi.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.