Salvatore Scibona – Il volontario

Il secondo ospite di “Aspettando il Salone“, mercoledì 11 settembre, ore 18 al Circolo dei lettori, è Salvatore Scibona.

Scrittore nato a Cleveland, Ohio da una famiglia di immigrati siciliani, inserito nella prestigiosa lista dei 20 Under 40 del New Yorker e direttore del Cullman Center for Scholars and Writers della New York Public Library. Oggetto del dialogo con Fabio Geda l’ultimo romanzo, Il volontario (66thand2nd), opera che arriva dieci anni dopo La fine, finalista al National Book Award.

Il libro

Il volontario (66thand2nd) racconta di un bambino che parla una lingua incomprensibile e si aggira da solo per l’aeroporto internazionale con un giaccone rattoppato e qualche centinaio di dollari infilati in una tasca. Siamo ad Amburgo, è il 2010. Per capire perché suo padre lo ha abbandonato lì bisogna tornare indietro di qualche decennio, all’adolescenza di Vollie Frade, un ragazzo dell’Iowa che un giorno decide di arruolarsi nei Marine per combattere in Vietnam, illudendosi di poter recidere ogni legame con il passato. La sua scelta metterà in moto una inimmaginabile catena di eventi che lo porteranno, in seguito a una missione fantasma nella giungla cambogiana e a una lunga prigionia, a unirsi alle fila di una cellula clandestina dei servizi segreti. E poi a tentare di rifarsi una vita con una donna e un bambino in un ranch fatiscente nel deserto del New Mexico, dove il suo ex compagno d’armi Bobby Heflin ha creato una comune fondata sul libero amore. Ma anche questi nuovi, fragili legami saranno destinati a spezzarsi, generando un rosario di violenze e lasciando i figli ad affrontare le colpe mai espiate dei padri.

Salvatore Scibona ripercorre l’odissea di quattro generazioni, dal Midwest rurale alla New York poliglotta degli anni Settanta ai lunari paesaggi intorno a Los Alamos, guidando il lettore in un nuovo viaggio ai margini dell’America e rivelando, nell’intreccio fra Storia e scelte individuali, la logica ineluttabile del potere, l’anima di un continente lacerato dalla sua stessa insondabile superbia, oltre al il talento degli esseri umani nel riscoprire e reinventare le proprie radici.

Per maggiori informazioni: Fondazione Circolo dei Lettori

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”