Benvenuti a Sanremo seconda serata. Come ormai consuetudine, vi racconterò in diretta lo svolgimento dello show, artista per artista, con le pagelle, a modo mio, sul brano, e la classifica di serata. Come sempre vi proporrò un estratto del testo della canzone. Novità di quest’anno, aggiungerò un commento dell’artista al proprio brano, raccolto in sala stampa e durante le interviste. Sperando naturalmente di farvi cosa gradita. Non esprimerò voti ai brani, essendo membro della giuria ufficiale della “giuria della sala stampa radio-tv-web”.
Ad affiancare Carlo Conti ci saranno sul palco del Teatro Ariston Bianca Balti, Cristiano Malgioglio (quota Tale e Quale) e Nino Frassica (quota “era davvero necessario?”).
Il programma
Il programma prevede l’esibizione di 15 cantanti, e le due semifinali per la categoria Nuove Proposte. Super ospiti Damiano David e il cast del film “Follemente”. In piazza Colombo BigMama. Durante la serata verranno annunciati i due finalisti Nuove Proposte, che si giocheranno la vittoria nella serata di giovedì.
Votazioni: questa sera, per quanto riguarda i big, entra in campo il televoto, insieme alla Giuria delle Radio, ciascuno con un peso pari al 50%.
Le Nuove Proposte saranno giudicate con il Televoto, dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e dalla Giuria delle Radio.
Esaurita la parte istituzionale, diamo un’occhiata ai dati relativi allo share.
Boom di ascolti con la nuova Total Audience
La prima serata del Festival di Sanremo 2025 ha registrato un’ampia audience, con una media di 12,6 milioni di spettatori e il 65,3% di share secondo il nuovo sistema di Total Audience, che include anche le visualizzazioni su dispositivi mobili, smart TV e piattaforme streaming come RaiPlay.
Nel dettaglio, il segmento Sanremo Start ha ottenuto 13,3 milioni di spettatori (51,88% di share), la prima parte 16,2 milioni (63,68%) e la seconda parte 8,3 milioni (69,25%).
Utilizzando invece il metodo Auditel tradizionale, che permette un confronto con le edizioni passate, la media di spettatori è stata di 11,85 milioni con il 66,2% di share. I dati specifici sono leggermente inferiori rispetto alla Total Audience: Sanremo Start 13 milioni (51,68%), prima parte 15,7 milioni (63,61%) e seconda parte 8 milioni (68,70%).
Diciamo che Carlo Conti, dopo il caffè, ha cominciato bene la giornata. Per amor di precisione: tutti euforici durante la conferenza stampa alla lettura dei dati. E Amadeus è ormai un lontano ricordo, e Amadeus si sta mangiando Nove volte il fegato.


Semifinali Nuove Proposte e Damiano David
Sanremo seconda serata parte subito con la gara dei giovani. Mi chiedo chi cazzo sia il sarto di Cattelan, ma è un dettaglio. Mi chiedo chi abbia vestito tutti i ragazzi in gara, ma è un dettaglio anche questo. Partiamo subito forte: #versaceonthefloor.
La prima semifinale vede impegnati Alex Wyse e Vale LP e Lil Jolie. Vince Alex Wise, se posso permettermi, meritatamente.
La seconda semifinale vede in gara Maria Tomba e Settembre. Vince Settembre, sempre se posso permettermi, meritatamente, anche per il look total granata.
Giovedì sera, finale tutta al maschile.
Tocca subito al primo segmento di Damiano David, impegnato nella cover di “Felicità” di Lucio Dalla. Ora, i Måneskin possono piacere o meno, ma lui ha una gran voce. E non usa l’autotune, e, per fortuna, ha tagliato i baffetti da sparviero.
I Big
Rocco Hunt – “Mille vote ancora“ (Rocco Pagliarulo con Kende, Marco Salvaderi, Davide Simonetta, Simone Tognini, Paolo Antonacci, Lorenzo Santarelli)
Ritorno al poeta urbano che avevamo conosciuto, con un testo che gronda nostalgia e critica sociale. Sta invecchiando anche lui, comunque. E comunque, il testo infarcito di parole in dialetto napoletano, quest’anno non fanno scandalo. Perché?
“Racconto l’affetto che una persona prova per la propria terra. In particolare, è la mia storia, ma soprattutto la storia di tanti altri ragazzi”
“A campà accuse è tosta / Era meglio ’a casa nostra”.
Carlo Conti introduce Bianca Balti.
Elodie – “Dimenticarsi alle 7“ (Elodie, Davide Petrella e Davide Simonetta)
Quarto Festival per Elodie, che punta a una maturità stilistica con un brano drammatico. Tra vintage e urban, sembra una “Sinceramente” 2.0 (del resto gli autori sono quasi gli stessi). La voce però c’è, e diciamolo, è davvero bona, anche vestita.
“Racconta due lati di me, quello drammatico che solo l’amore può innescare. Dall’altra concilio il melodramma con la musica elettronica di questo pezzo, che mi rappresenta molto”
“Ma che strano effetto fa mandare giù la verità”.
I Big II
È la volta di Cristiano Malgioglio, “vestito” in modo atroce, anche qui #versaceonthefloor, ma per lo meno ci evita quei copricapi ridicoli che ci propina a Tale e Quale. Ripeto e ribadisco: se ne poteva fare a meno.
Lucio Corsi – “Volevo essere un duro“ (Lucio Corsi e Tommaso Ottomano)
Chi già lo segue troverà il Lucio che ama, chi non sa chi sia invece avrà l’occasione di conoscerlo. A me personalmente ricorda il primo Alberto Fortis (voce a parte). Look veramente glam, ma niente di nuovo per chi ha consumato “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars” di David Bowie.
“Questo mondo ci vuole infallibili, delle pietre e spesso è facile non divenire ciò che si sognava. Poche persone possono dire di essere diventati ciò che sognavano da piccoli”
“Volevo essere duro / Però non sono nessuno”.
Nino Frassica si presenta con un look alla Malgioglio, ma, a parte questo, ripeto, era davvero necessario?
The Kolors – “Tu con chi fai l’amore“ (Stash, Davide Petrella, Calcutta, Simone Tognini)
Un pezzo italodisco leggero e senza pretese, cassa in quattro, ma con un tocco Carrà. I ragazzi hanno capito come si fanno le hit e continuano su quella strada. Finché dura, naturalmente.
L’intro di piano iniziale è fin troppo uguale a quello di “The logical song” dei Supertramp, al limite del plagio. E che cazzo Stash, dai, che combini… Ringrazio come sempre per la collaborazione il mio bro Angelo Dibari
“Celebrare quel momento in guida l’istinto e non il ragionamento. Vuole celebrare quel tipo di leggerezza che si vive in quei momenti”
“Mi piaci un minimo / Mi aspetti a Mikonos”.
I Big III
Serena Brancale – “Anema e core“ (Serena Brancale, Federica Abbate, Jacopo Ettorre, Mattia Finotti e Niccolò Lazzarin)
Energia pura per la cantautrice pugliese, che miscela ritmi dance ed etnici in modo assai caotico. Clone di Angelina Mango, con testo dialettale. Ideale come colonna sonora del prossimo film di Checco Zalone, stavolta, però, per la scena di un matrimonio.
“È uno stile di vita, un’attitudine alla vita a vivere bene le cose di pancia, ma con coscienza”
“Stanotte saremo due stelle del cinema / Italo-americano”.
Fedez – “Battito“ (Fedez, Alessandro La Cava, Federica Abbate e Cripo)
Un’ode cupa alla depressione, trattata come amante e nemica. Testo intenso, ma soffocato dall’oscurità. Che ci sia qualcosa di autobiografico?
“Un brano intimo, una dicotomia tra un brano d’amore e la depressione, in cui la figura femminile incarna la depressione. Un brano sulla depressione, costruito come fosse una canzone d’amore”
“Fluoexetina, poca saliva / Quando mi trovo a parlare di te”.
Francesca Michielin – “Fango in paradiso“ (Francesca Michielin, Davide Simonetta e Alessandro Raina)
Ballad elegante sulla fine di un amore, ma Francesca rimane in un limbo artistico. Ospite fissa nei Sanremo targati Carlo Conti. La aspettiamo a Tale e Quale.
“Una canzone d’amore che parla di una relazione finita o che sta finendo. C’è tanto struggimento”
“Non c’è più il soffitto / Chissà con chi farai un figlio”.
Damiano David torna sul palco del Teatro Ariston e presenta il nuovo singolo “Born With a Broken Heart”.
I Big IV
Simone Cristicchi – “Quando sarai piccola“ (Simone Cristicchi, Amara e Nicola Brunialti)
Dodici anni dopo l’ultima partecipazione, Cristicchi racconta con poesia il rapporto con i genitori anziani. Il tema dell’Alzheimer arriva sul palco dell’Ariston con commovente delicatezza. Interpretazione da brividi. Per me vince lui a mani basse. Tra l’altro, oggi in Sala stampa Lucio Dalla, è stato consegnato il “Premio Lunezia per Sanremo”, primo premio assoluto consegnato per li Festival di Sanremo 2025.
“Nasce per indagare il rapporto che c’è tra genitori e figli, nel momento in cui questi due ruoli si ribaltano e si diventa genitori dei nostri genitori”
“Ci sono cose che non puoi cancellare / Ci sono abbracci che non devi sprecare”.
Sanremo seconda serata prosegue dal palco di piazza Colombo, dove esibisce BigMama. Personalmente ne avrei fatto a meno, ma tant’è.


I Big V
Marcella Bella – “Pelle diamante” (Marcella Bella, Senatore Cirenga, Alessandro Simoncini, Pietro Mammaro e Marco Rettani)
Chi ha scritto la canzone è senza un briciolo di testa. Non ha capito che Marcella non è i Ricchi e Poveri. Fuori completamente dai canoni della famiglia Bella, nonostante lei stessa sia segnata tra gli autori. Non tutti sono adatti al così detto urban. Per accontentare i boomer.
“Un inno dedicato alle donne di oggi, le donne che si fanno valere e che sono talmente sicure e dure da essere vicine a un diamante, che è la pietra più dura che ci sia, ma molto preziosa”
“Stronza, forse, ma sorprendente”.
Bresh – “La tana del granchio” (Bresh, Luca di Biasi, Giorgio De Lauri, Luca Ghiazzi)
Un country-urban introspettivo che esplora le difficoltà di comunicare le emozioni. Ritornello molto orecchiabile. Canta per davvero, e questo, coi tempi che corrono, è tanta roba. È genoano e questa è una nota di merito.
“Un inno alla libertà che, forse, è l’unica cosa a cui possiamo aspirare e che ci manca più di tutte”
“Camera mia non è una metropoli / Che incubo stare ad aspettare in un monolocale”.
Achille Lauro – “Incoscienti giovani” (Achille Lauro, Paolo Antonacci, Davide Simonetta, Daniele Nelli, Gregorio Calculli)
Quarto Festival per il trasgressivo cantautore romano d’adozione, che questa volta presenta una canzone ispirata a una storia di vita reale. Nessuna provocazione, melodie facili: sapesse pure cantare sarebbe tutto perfetto. Pare un classico sanremese uscito dagli anni ’60, ma allora sapevano cantare.
“È ispirata a una storia vera, parla di noi, dei giovani incoscienti”
“Ti chiamerò da un Autogrill / Tra cento anni o giù di lì”.
I Big VI
Prima marchetta del Festival 2025: i protagonisti del film “Follemente”. Il finto live, con playback originale, sulle note di “Somebody to love” dei Queen, è stato abbastanza trash. #stendiamounvelopietoso
Giorgia – “La cura per me” (Giorgia, Blanco e Michelangelo)
La sua voce inconfondibile ritorna con una super ballad che, pur non essendo memorabile, viene sollevata di livello dalla superba performance vocale. È una delle mie cantanti preferite, risaputo. Impeccabile la direzione d’orchestra del mio grande amico, il Maestro Enzo Campagnoli.
“È un viaggio di un sentimento profondo che volge ad una trasformazione”
“Più ti avvicini e più mi allontano”.
Rkomi – “Il ritmo delle cose” [Rkomi, Jacopo Ettorre, Matteo Pierotti (Matteo Alieno), Francesco Catitti (Katoo), Luca Faraone e Shablo]
Ritmo martellante e testo incomprensibile: in una parola inascoltabile. Come le precedenti, se è per questo. C’è sempre un posto da magazziniere alla Lidl di Pietra Ligure. Se ne poteva, anzi, se ne doveva, fare a meno. #stendiamounvelopietoso
“Arriva da un grande bisogno di accettare, accogliere il disordine e dare senso al mio tempo”
“È un moderno decrescendo / È un inferno a fuoco lento”.
Tocca a Carolina Kostner, pluri-campionessa di pattinaggio, per lo spot sulle prossime Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026.
I Big VII
Rose Villain – “Fuorilegge” (Rose Villain, Federica Abbate, Niccolò Lazzarin (Cripo) e Andrea Ferrara)
Un beat oscuro e sensuale, perfetto per le radio. Tra desiderio e struggimento. Ripete praticamente la formula del pezzo dello scorso anno: parte soft ed esplode nel pre-ritornello per poi cambiare direzione. Meno immediata del “boom boom” dello scorso anno, ugualmente insulsa. Il fisico comunque aiuta.
“Parla di desiderio. Mi piace andare ad esplorare vari lati dell’amore. Ho capito che la parte del desiderio e della passione, quasi soffocante, è la cosa che ti fa sentire, forse, vivo”
“Io rido del nostro destino avverso / Ascolto almeno tu nell’universo”.
Willie Peyote – “Grazie ma no grazie” (Willie Peyote, Davide Bestonzo, Luca Romeo e Raige)
Ironico e polemico, il brano cita i Jalisse in un racconto disco-funk che oscilla tra Jannacci e Pino D’Angiò. Chitarra latin che ricorda i Gispy Kings. Originale, la canzone più originale di tutto il Festival 2025. E poi è del Toro.
“Un modo gentile per rispondere con un diniego e vale per tante occasioni. Il tema è l’Italia raccontata con spirito ironico che in un momento storico come questo aiuta e serve”
“E ci hai provato più volte dei Jalisse”.
Tutta l’Italia, tutta l’italia, tutta l’ItaliA
Sanremo seconda serata meno dinamica della precedente, diciamo più in linea con il Festival classic-version. Bianca Balti, bellissima, spigliata e perfettamente a proprio agio nel ruolo. Cristiano Malgioglio pasticcione come sempre (ma ci è o ci fa?), divertente a modo suo, e Nino Frassica che fa se stesso (può piacere o meno), come sempre.
I primi cinque in classifica, in ordine del tutto casuale di trasmissione (come si diceva una volta), o random (come si dice adesso): Giorgia, Simone Cristicchi, Fedez, Achille Lauro e Lucio Corsi.
Praticamente 4/5 della classifica della prima serata (anche se si sono esibiti stasera la metà degli artisti).
Classifica redatta secondo le votazioni della televoto e della giuria delle radio.
Sanremo seconda serata termina qui. A domani.
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