Sensi di colpa e inadeguatezza, come aiutarsi con la terapia floreale

Federica ha due borse sotto gli occhi dove porta quello che poteva essere e non è stato. Quello che non ha fatto, i suoi non posso, i suoi non ce la faccio, i suoi “la prossima volta non deve più andare così”. I suoi dubbi e i suoi tormenti, i suoi “se nasco un’altra volta, voglio essere diversa”: sensi di colpa e inadeguatezza.

Indossa sempre un impermeabile ghiaccio, che porta sbottonato sui suoi sensi di colpa. Sulla sua inadeguatezza, sul suo essere una madre single e sentirsi responsabile di quella famiglia che non ha mai avuto, di quel padre che non c’era e di una madre troppo impegnata a pensare a quattro figli per poterle leggere pure la fiaba della buonanotte.

E poi c’è la rabbia

Negli anni i suoi sensi di colpa sono cresciuti. Sono diventati cattedrali silenziose popolate solo da rumorose stalattiti di rabbia, che la fanno sentire inadeguata, inadatta, in una parola sbagliata. C’è sempre qualcuno che farebbe meglio le cose che fa lei, e anche quando si siede di notte sul bordo del letto a guardare il figlio che dorme, si chiede: “Forse si merita di più?

Il Ruolo

Ho conosciuto Federica in un corso sull’autostima. In una pausa caffè mi ha chiesto se quello che stavo spiegando poteva essere valido anche per lei, per lei che da sempre interpreta il Ruolo che il Mondo le ha dato. Per lei che porta quella Maschera che è diventata pelle, per lei che crede che a quarant’anni non si possa più cambiare, e che ognuno ha il suo Destino da seguire.

donna volto con maschera bianca di cartapesta sul viso fondo nero

Il Cambiamento

No, Federica il Cambiamento avviene tutti i giorni, in tutti i momenti. Anche in questo istante stai cambiando, perché il tuo corpo si rinnova continuamente, perché non respiri mai la stessa aria, perché non ti bagni mai nella stessa acqua, come diceva Eraclito. Il cambiamento avviene e tu forse non te ne rendi conto, ecco perché, racconto che c’è una via fatta di Consapevolezza.

L’Archetipo

Spesso il modo per uscire dal Ruolo ci spinge verso il ricalco di una Forma altra, di un Modello, di un Archetipo. Tu non sei nemmeno quello. Se gli Altri ti vogliono Inadeguata e tu impersoni questo Personaggio, non farti risucchiare dalle teorie di qualche guru della New Age che ti dirà che portando su di te la croce dell’inadeguatezza, per l’Inconscio Collettivo diventi la Vittima. Ovvero sei la personificazione di pacchetti di informazioni che diventano il tuo modo di manifestarti.

Esplora!

Federica non sei né il Ruolo né l’Archetipo, o meglio sei sia l’uno che l’altro, ma non solo… Sei Tu, non cercare soluzioni, ma esplora… Esplora la tua Anima, quella che sta sotto quell’impermeabile ghiaccio, che porti sempre sbottonato, esplora e diventa cosciente… Questa è la vera Consapevolezza che ci porta all’Individuazione, cioè a quel processo che ti fa comprendere semplicemente che sei unica!

Non è colpa tua!

Non è colpa tua! Abbraccia questo mantra, fallo diventare il leit motiv della tua giornata, tuffatici dentro. Non è colpa tua! Ripetilo mentre ti fai la doccia, mentre accompagni il bambino a scuola, mentre sei in fila al supermercato. Non è colpa tua! Lascia andare i giudizi: non esiste il Bene e il Male o il Buono e il Cattivo, sono soltanto Categorie della Mente, che attraverso queste astrazioni compie un processo di Separazione. Federica, tu invece, tuffati nel Tutto.

Il Rinascimento

Vivere senza giudicarsi significa essere nel qui ed ora, attraversare il proprio Medio Evo dell’Anima e non lasciarsi trasformare, perché dopo ogni Medio Evo c’è sempre un Rinascimento. Ma tu vivi adesso, vivi esplorando te stessa, percependo quella che sei, quella che guarda questo tramonto che non tornerà mai più.

L’Arcobaleno

Un giorno una paziente mi disse: “Dottore questa mattina mentre ero in macchina mi ha sorpreso l’arcobaleno. Da quando ero bambina non ne vedevo più uno…” Poi restò in silenzio per il tempo che le sue palpebre si strizzarono impercettibilmente e riaprendo gli occhi, come se il velo di Maya fosse stato squarciato, aggiunse “No, forse ero io, che non avevo il Tempo, per guardare il cielo…”

Terapia floreale

A Federica ho consigliato una preparazione sinergica di fiori: uno di Bach, uno californiano ed uno australiano. Pine per uscire da quei sensi di colpa che indossa sotto l’impermeabile sbottonato, che sono la sua seconda pelle, che sono il suo nome e cognome. Pine per darle la forza di farsi una grande risata avanti allo specchio e dire convinta: “Non è colpa mia!...”

Buttercup

Il ranuncolo è un fiore giallo che cresce nel Nord America. Ha uno stelo esile, con petali piccoli e timidi che splendono come due occhi aperti nella vegetazione circostante. La sua essenza è utile per far emergere la tua unicità, accettando te stessa, anche quando gli altri vogliono da te qualcosa che non sei in grado di dare. Buttercup, questo il nome dell’essenza, aiuta ad essere quello che l’Anima ha scelto prima di iniziare il viaggio sulla Terra, senza farsi influenzare dal Ruolo e dall’Archetipo.

fiori di ranuncolo dai petali gialli in un sottobosco con foglie verdi
ranuncolo

Dagger Hakea

L’hakea teritifolia è un arbusto spinoso che cresce in Australia spontaneamente lungo le brughiere, ed ha un aspetto delicato, malgrado sia protetto da spine. Dagger Hakea è l’essenza che si ottiene ed è utile per abbattere quelle stalattiti di rabbia che tu Federica ti porta dentro l’Anima e di cui hai riempito persino le borse sotto gli occhi. In qualche modo può lavorare anche sulla figura maschile così evanescente nella tua vita: un padre, andato via dopo la nascita del quarto figlio ed un compagno che non c’è mai stato. Sono quella che sono Sicuramente Jacques Prevert non conosceva Federica, ma una sua poesia potrebbe esserle sicuramente un’ottima guida: Sono fatta così Se ho voglia di ridere Rido come una matta (…) Sono quella che sono Sono fatta così Che volete ancora Che volete da me

Dr. Rocco Berloco
Dr. Rocco Berloco
Rocco Berloco, medico chirurgo, specializzato in Medicina Generale, esperto in Omeopatia con iscrizione presso l’Albo dell’Ordine dei Medici di Bari. In quanto omeopata tratto i disturbi pediatrici, le allergie, le problematiche ginecologiche, tutte le patologie funzionali dell'intestino, ma in special modo mi occupo di ansia, di depressione, di attacchi di panico, ma anche di supportare il soggetto oncologico con medicinali omeopatici, per antagonizzare gli effetti collaterali della chemio e radioterapia. Da sempre mi piace pensare che basta poco per trasformare la sofferenza in un sorriso, che la Medicina sia Una e comprenda varie sfaccettature e che la sua Mission sia quella di aiutare le persone a Cambiare, a diventare migliori, a lasciarsi alle spalle sofferenze e traumi, perchè non si deve curare la Malattia, ma guarire l'Uomo. Cerco di avvicinarmi alle emozioni, di riuscire a parlare loro e farle fluire in modo da rendere le persone libere da quegli schemi e da quelle convinzioni limitanti che ne bloccano i comportamenti. Lavorare per il cambiamento significa scrollarsi di dosso pattern negativi ed abitudine non ecologiche. E tutto questo si può fare attraverso i medicinali omeopatici, attraverso i fiori di Bach (ma anche altre essenze floreali) e i fitoterapici. Ma non solo. A volte non basta, bisogna scendere in profondità, scrostare la rabbia, vivere diversamente il Tempo, il passato di cui non ci si riesce a liberare ed il futuro che è sempre un passo davanti. Bisogna imparare a restare nell'attimo, nel qui ed ora, nel hic et nunc, bisogna fermarsi semplicemente nel Presente. A volte è fondamentale il lavoro profondo con la pnl (programmazione neurolinguistica) per prendere finalmente consapevolezza dei propri Talenti, per far riaffiorare la propria autostima. Ma a volte c'è bisogno anche creare un percorso, trovare la strada, fissare gli obiettivi, identificare la propria Mission, attraverso una Vision personalizzata. Ecco perchè diventa fondamentale il coaching! Ma spesso il tassello decisivo è nel nostro intestino, perchè l'asse intestino-cervello muove tanti neurotrasmettitori, tante citochine, tante endorfine, e perchè andando a ritroso la stragrande maggioranza delle patologie si struttura su quella che gli anglosassoni chiamano "leaky gut syndrom" in Italia meglio conosciuta come permeabilità intestinale. E allora prendiamo coscienza del ruolo fondamentale del microbiota, e che i probiotici non sono tutti uguali, e che un intestino sano fa persone sane.