I denti posteriori, cioè i molari, presentano sulla loro superficie di masticazione dei solchi profondi, luogo preferito per il ristagno del cibo e la crescita dei batteri che causano carie. Tuttavia, c’è una rete di sicurezza per aiutare a mantenere sani quei denti. Si chiama sigillatura dei solchi, ed è un sottile rivestimento protettivo , il sigillante, che aderisce alla superficie masticatoria dei denti posteriori , n grado di impedire la formazione di carie. I bambini senza sigillanti hanno quasi tre volte più carie rispetto ai bambini cui sono state fatte le sigillature sui molari.
Come funzionano i sigillanti?
Immaginiamo i sigillanti come degli impermeabili per denti. Quando i batteri che causano le carie incontrano particelle di cibo avanzate, producono acidi che possono creare buchi nei denti. La sigillatura dei solchi impedisce ai batteri e all’acido di depositarsi sui denti, proprio come un impermeabile che ci mantiene puliti e asciutti sotto la pioggia.
I primi molari compaiono intorno ai 6 anni e i secondi molari erompono in arcata intorno ai 12 anni. Sigillare questi denti non appena comparsi in bocca può mantenerli liberi da carie fin dall’inizio.
Come vengono applicati i sigillanti?
È un processo rapido e indolore. L’igienista pulirà e asciugherà il dente prima di applicare il sigillante sulle scanalature del dente. Utilizzerà quindi una speciale lampada a luce blu per far indurire il sigillante.
Obesità infantile: un triste primato italiano
C’è anche un altro fattore che può aumentare notevolmente il rischio di carie ed è il consumo eccessivo di cibo. Tale situazione non si ripercuote solo sulla cavità orale, ma determina una situazione ancora più grave e generalizzata: l’obesità infantile. In Italia si stima che il 12% dei bambini tra i 6 e gli 11 anni sia obeso, mentre il 24% in sovrappeso. L’obesità infantile rappresenta, di per sé, un fattore di rischio di obesità in età adulta, che aumenta la probabilità di insorgenza di gravi patologie croniche come diabete, malattie cardiovascolari e tumori.


Tralasciando una piccola minoranza di casi, in cui l’obesità è legata a fattori genetici o ormonali, in genere è dovuta ad uno stile di vita errato: eccessiva e cattiva alimentazione e vita sedentaria e se i genitori sono obesi o in sovrappeso è molto probabile che lo saranno anche i figli. Ma non si tratta di eredità genetica bensì di ereditare cattive abitudini.
La prevenzione
E’proprio sulla prevenzione che si dovrebbe puntare, con campagne di educazione alimentare nelle scuole e promozione dell’attività fisica. Questo per apprendere fin da piccoli l’importanza di uno stile di vita sano. Le iniziative andrebbero rivolte anche ai genitori, il cui ruolo nell’indirizzare i propri figli verso scelte più salutari è fondamentale: a partire dagli acquisti al supermercato fino a dare il buon esempio a tavola, cominciando dalla brutta abitudine di mangiare davanti alla TV che non permette di accorgersi delle quantità ingerite, e far diventare almeno un pasto al giorno, solitamente la cena, un momento di condivisione e dialogo.