Simply Red: a new flame in blue

“Blue eyed soul”, il nuovo album dei Simply Red

Simply Red: un grande ritorno dopo un “farewell tour” che avrebbe dovuto sancire lo scioglimento del gruppo e quattro anni di silenzio discografico.

Per fortuna non è stato così, e la band di Manchester torna più in forma che mai, con un nuovo disco che spacca di brutto: “Blue eyed soul” (Bmg).

Holding back the years.

In un panorama musicale dominato da musica di merda, saturo di rap, trap, dubstep, elettronica e reggaeton, il disco di Mick & Co è una ventata di aria pulita. Una brezza che scompiglia i capelli tenuti dal gel.

Un ritorno al futuro, che ci riporta esattamente da dove tutto era partito, il 1985, e ad un vero “masterpiece”: “Picture book”.

Una band unica nel suo genere, una voce inconfondibile: un’anima soul, esatta traduzione del termine inglese. Irresistibile.

Blue Eyed Soul

Dieci tracce che rappresentano dieci lame di luce che filtrano attraverso una porta socchiusa.

Un disco inciso quasi in diretta, con pochissima post-produzione. Un suono sporco, meno patinato rispetto al passato, ma decisamente affascinante. Direi trascinante.

Dieci canzoni di altissimo livello: dieci inediti che riportano i Simply Red ai fasti del passato. Un ritorno della “British Invasion“, tanto cara a chi, come me, ha vissuto intensamente i mitici anni ’80.

Manca forse la hit single “spacca classifiche”, quella canzone capace di trainare l’intero album in vetta alle charts, ma è un dettaglio.

La vena artistica di Mick è tornata a pulsare, ed è un battito animale.

Blues, rhythm’n’blues, soul, una strizzata d’occhio al funk più nero, terzinati come se piovesse e fiati a gogò.

Un mix micidiale, condito come sempre dalla voce graffiante, sporca, dolce e ruvida, del rosso per eccellenza.

Simply Red: la copertina del nuovo disco "Blue eyed Soul". sfondo bianco, scritte in rosso e blu, in viso del cantante, Mick hucknall, in primo piano, con gli occhiali da sole, e il resto della band di lato.

Stars

Quattro colpi al cuore, i primi quattro brani: “Thinking of you”, “Sweet child”, “Complete love” e “Take a good look”, che inchiodano fin dal primo ascolto.

Ring that bell” sfodera un basso alla John Deacon, e non avrebbe sfigurato in un album come “Hot space” o “The game”.

Paragone azzardato? Assolutamente no!

BadBootz” è semplicemente irresistibile: un tributo al funk e ai maestri del genere.

Chiude la scaletta “Tonight”, una ballad con la “B” maiuscola. Uno di quei lenti “mark Simply Red”, che sicuramente contribuirà all’incremento delle nascite.

A new flame

Un disco che ho ascoltato per la prima volta in macchina, guidando in autostrada.

Un perfetto compagno di viaggio, forse troppo breve nello sviluppo (poco più di trenta minuti in totale), ma che se vuoi non ti lascia più.

Ne sa qualcosa il player del mio impianto stereo che, una volta finite le tracce, me le ha riproposte in sequenza. Mi sono ben guardato dal cambiare cartella.

Un disco che potrebbe rivelarsi una perfetta soundtrack, qualora Alan Parker decidesse di girare il sequel di “The commitments”.

Bentornati Simply Red.

Bentornato Mick: ci vediamo il 16 Novembre 2020 al Mediolanum Forum di Assago

info & contacts

Potete trovare tutte le date del tour europeo, su Simply Red Official Site.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.