“Sotto il segno dei pesci”: Antonello Venditti diventa colonna sonora della nostra storia

Per la rubrica “33 giri di ricordi”: recensione e retrospettiva dell’album “Sotto il segno dei pesci“ di Antonello Venditti.

La Storia non è solo quella che si studia sui libri di scuola. E’ storia tutto ciò che ha contribuito al nostro sviluppo sociologico e che ha segnato gli eventi culturali. Ogni contesto storico è stato accompagnato dalla musica, colonna sonora che ha “battuto il tempo” e raccontato in modo indelebile la storia, fissandola a colpi di note nella nostra memoria. Nasce così la rubrica “33 giri di ricordi”, la musica che ha fatto la storia.

Proseguono gli appuntamenti con i 33 giri di ricordi, quelli che hanno segnato un’epoca: oggi parliamo di “Sotto il segno dei pesci” di Antonello Venditti.

Antonello Venditti ride mentre suona il pianoforte con giubbotto nero e occhiali scuri da sole

1978

La Cina proibisce la lettura delle opere di Aristotele, Shakespeare e Charles Dickens.

16 marzo: a Roma, in Via Fani, un commando delle Brigate Rosse rapisce Aldo Moro, Presidente della Democrazia Cristiana, e uccide i cinque uomini della sua scorta.

La CBS manda in onda la prima puntata di “Dallas”.

9 maggio: a Roma il corpo senza vita di Aldo Moro, viene ritrovato nel baule di una Renault 4 rossa, in via Caetani. A Cinisi viene assassinato dalla mafia Peppino Impastato.

Il Parlamento approva la legge sull’interruzione volontaria della gravidanza.

Sandro Pertini, viene eletto Presidente della Repubblica Italiana al 16° scrutinio.

6 agosto: dopo undici anni di pontificato, muore a Castel Gandolfo Papa Paolo VI.

26 agosto: il Patriarca di Venezia, Albino Luciani, viene eletto papa. Sceglierà di chiamarsi Giovanni Paolo I, diventando il primo papa della storia ad avere un doppio nome. Il suo pontificato durerà appena 33 giorni.

16 ottobre: l’Arcivescovo di Cracovia, il cardinale polacco Karol Wojtyła, viene eletto papa con il nome di Giovanni Paolo II. Primo pontefice non italiano dai tempi di Adriano VI (1522-23), il suo pontificato sarà il più lungo della storia dopo quelli di san Pietro e Pio IX.

I Matia Bazar vincono il Festival di Sanremo con “…e dirsi ciao

La Juventus vince il 18° scudetto (secondo consecutivo), capo cannoniere Paolo Rossi con 24 reti.

I Washington Bullets vincono il campionato NBA battendo ai play off i Seattle SupeSonics.

sotto il segno dei pesci antonello venditti - papa giovnni paolo II al momento della prima apparizione in pubblico, appena eletto
Foto www.interris.it

Ullàlla

E’ un periodo cupo per il nostro paese, un anno quanto mai di piombo, e non si è ancora spenta l’eco della contestazione studentesca dell’anno precedente. L’unico raggio di sole potrebbe essere il successo della Nazionale di Calcio ai Mondiali in Argentina, ma i sogni di gloria vengono bruscamente interrotti da Arie Haan, centrocampista olandese, che da quaranta metri fulmina Dino Zoff, declassando gli azzurri di Enzo Bearzot, alla “finalina” per il terzo e quarto posto.

E’ un periodo cupo anche per Antonello Venditti: il matrimonio con Simona Izzo comincia a scricchiolare, e il precedente album “Ullàlla”, pur prodotto da Ivan Graziani, e con la partecipazione della sezione ritmica per eccellenza, Walter Calloni alla batteria e Hugh Bullen al basso, non ha riscosso un gran successo di vendite. Canzoni interessanti, “impegnate” come si diceva all’epoca, ma poco appetibili dal grande pubblico, poco radiofoniche, visto che le “radio libere” cominciano a prendere piede, e non le passano.

Roma e Londra

Antonello Venditti, dividendosi tra i “Trafalgar Studios” di Roma e soprattutto i “Marquee Studios” di Londra, trova però l’ispirazione giusta, e pubblica un album che lo consacra definitivamente al grande pubblico, e che diventa la colonna sonora di una intera generazione: “Sotto il segno dei pesci“.

Sotto il segno dei pesci

Una canzone che, forse senza volerlo, è diventata un inno generazionale, lo specchio della società di quell’epoca: un consuntivo, un bilancio sulla vita dei giovani di allora, passati attraverso il ’68, inconsapevoli di dover affrontare, di lì a poco, gli anni del riflusso (i mitici anni ’80 sono alle porte).

In casi come questo, lo ammetto, è difficile scindere il lavoro di critico musicale, dalla vita personale (scusatemi per la rima, non voluta): “Sotto il segno dei pesci”, è la mia canzone, la colonna sonora della mia vita, da quarantadue lunghi anni.

Il rock che continua a passare lento, la storia di Marina e di Giovanni, in cui ancora riconoscersi, quella vita che alla lunga si è rivelata davvero violenta e tenera, quei diciotto anni, troppo pochi per promettersi il futuro: dal 1978 non è cambiato un cazzo. La ricerca di quell’amore, solamente amore, è poi andata finire come doveva, almeno per quanto mi riguarda, ma con quanta sofferenza, con quanti rimpianti, con quante bestemmie.

Riascoltandola ancora oggi, fin da primo giro di piano, sale quel groppo in gola che non va più via, gli occhi si bagnano di lacrime, non mi vergogno a dirlo. Una canzone che è diventata la colonna sonora della mia vita, e forse non solo della mia. Immortale.

Dieci anni dopo i primi versi della canzone, saranno ripresi ne “Il compleanno di Cristina“, contenuto nell’album “In questo mondo di ladri“. Sarà un caso?

Sara

Per scrivere la canzone, Antonello Venditti, si ispirò alla vera storia di una compagna di classe del liceo Mamiani, dell’allora moglie, Simona Izzo.

Un ritratto femminile adolescenziale, argomento tanto caro al cantautore romano, già affrontato in altre canzoni, in questo caso trattato in modo tenero e affettuoso.

Nonostante il futuro padre sia descritto come un mammone, non proprio convinto della paternità, “…il tuo bambino…” e non “il nostro”, e anzi, si dimostri quasi cinico, la canzone lancia un messaggio ben preciso sulla responsabilità nel diventare genitori.

E’ stato solo amore”, credo sia una bellissima dichiarazione, si, d’amore, nonostante tutto, nonostante i dubbi. Sara è poi diventata mamma.

Bomba o non bomba

Un classico da concerto, “one man band” o con la band che sia, un altro giro di pianoforte che si riconosce sin dalla prima nota.

La canzone parla di due ragazzi, Antonello e Francesco (De Gregori, naturalmente), e ripercorre il cammino dei due protagonisti, e gli incontri fatti, a Sasso Marconi, Roncobilaccio, Firenze e Orvieto (in ordine cronologico le uscite dell’autostrada de sole, direzione capitale), per raggiungere il successo, rappresentato da Roma come meta finale.

A Francesco De Gregori, sempre nell’album “Sotto il segno dei pesci“, è dedicata anche “Francesco“, dove Antonello chiede scusa all’amico e collega, per alcuni screzi venutisi a creare in quel periodo.

Giulia

L’amore fra donne è più forte, fondente e terribile di qualunque rapporto fra uomo e donna. Qui Antonello Venditti tuona, non canta.

Poco importa se in seguito ammorbidirà il linguaggio, e parlerà di argomenti magari più frivoli.

Giulia“ è potente, diretta, micidiale, nella musica e nel testo. Uno dei punti più alti in assoluto di tutta la produzione: triste e stuggente, cantata con un trasporto che ancora oggi lascia senza fiato. Poesia allo stato puro.

C’è un cuore che batte nel cuore

Ho visto decine di concerti di Antonello, e il primo è stato proprio in occasione del tour di “Sotto il segno dei pesci”. Si presentò sul palco con l’eskimo, il cappello e la bottiglia di vino in mano, ad accompagnarlo gli Stradaperta. Ero con gli amici di sempre, quelli con cui si suonava in cantina, e si sognava di cambiare il mondo. Altri tempi. Che tempi.

Ma la vita va avanti, magari non proprio come avevi sognato, tanti ideali sono rimasti tali, tanti sogni sono rimasti nel cassetto, ma c’è sempre lui a raccontare la tua vita.

Tanti, proprio tanti anni dopo, finalmente hai l’occasione che aspettavi da una vita: incontrarlo e dirli cosa è stato, ed è, per te. L’occasione è il Salone Internazionale del Libro di Torino: pochi minuti, fra un autografo e una foto. Pochi, ma sufficienti, intensi ed indimenticabili.

Sono cambiati i tempi, l’eskimo è stato sostituito dalla giacca di pelle, ma il carisma è sempre lo stesso, la voglia di raccontare e raccontarsi è rimasta quella di allora.

Antonello Venditti: un testimone del tempo.

Sotto il Segno dei Pesci - Antonello Venditti con la sigaretta tra le dita
Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.