Stefano De Filippo esce sul mercato discografico con un nuovo singolo, intitolato “Il cappellaio matto”.
Il trentenne cantautore di Villalba, frazione del comune di Guidonia Montecelio (RM), dopo anni di gavetta live, e a pochi mesi di distanza dal precedente singolo “La somma di quello che merito”, torna sulla scena con questo brano interessante e raffinato.
Stefano De Filippo: Il cappellaio matto
“E prendetemi per pazzo, dite quello che vi pare. Se per pazzo viene preso chi ha la forza di sognare. Se smettessi poi di farlo, dove credi che sarei? Probabilmente sempre qui, si sempre qui, ma senza lei”: ritornello molto poetico, coinvolgente.
Un singolo in linea con la tendenza artistica della nuova leva di cantautori italiani: una ballad “quasi” d’amore, per voce e piano, raffinata nell’arrangiamento, con un’esplosione finale appena accennata ma non rifinita, sottolineata da un colpo di rullante che lascia davvero il segno.
Dice l’autore al riguardo: “Questa canzone nasce di fronte a un frame del film Alice in Wonderland, e da lì ho voluto costruire un parallelismo tra una storia d’amore moderna e il rapporto che coesiste fra Alice e il Cappellaio matto”.
Sempre Stefano De Filippo cita Tiziano Ferro e Ultimo, fra le fonti di ispirazione (ci aggiungerei anche Nesli): ecco, “Il cappellaio matto” è un tantino troppo simile ai sopracitati, e lascia quella sensazione di “già sentito”.
Da risentire, e non è un gioco di parole, con altri progetti futuri.
Video & Credits
Videoclip semplice nella struttura, anzi, ridotto proprio all’osso, per la regia di Michele Vitiello (che ha firmato gli ultimi video di Ivana Spagna, Amedeo Minghi, Audio2), ma di forte impatto. Perfetto connubio fra musica, parole ed immagini: non servono troppi fronzoli, effetti speciali o inquadrature super elaborate, per acchiappare l’attenzione dello spettatore.
Testo e musica Stefano De Filippo, arrangiamenti di Francesco Vinciotti.
“Il cappellaio matto” è disponibile in rotazione radiofonica, in streaming, in digital download e su YouTube dal 5 marzo.
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