Primo appuntamento del nuovo anno con la rubrica “33 giri di ricordi”, in versione live: “…all this time” di Sting del 2001
2001
6 gennaio – la Corte Suprema statunitense dichiara George W. Bush vincitore delle elezioni presidenziali 2000.
Viene rilasciata la prima versione di VLC Media Player.
Stati Uniti: una sentenza stabilisce che Napster, un software che permette lo scambio gratuito di musica via Internet, dovrà interrompere l’attività.
I Paesi Bassi diventano il primo paese al mondo a legalizzare il matrimonio fra persone dello stesso sesso e nella capitale Amsterdam, si celebrano i matrimoni di tre coppie gay ed una di lesbiche.
6 maggio, Damasco: Papa Giovanni Paolo II, in visita in Siria, entra e si ferma in preghiera nella moschea omayyade. È il primo pontefice nella storia a varcare la soglia di un luogo di culto musulmano.
11 settembre, USA: 4 gruppi di terroristi islamici dirottano 4 aerei di linea e si dirigono verso 4 obiettivi, colpendone tre: Il Pentagono a Wasghington, ed entrambe le Twin Towers di New Youk; mentre il quarto aeroplano, inizialmente diretto a Washington, alla fine cade in Pennsylvania. Entrambe le due torri crollano in meno di due ore per gli incendi devastanti. Complessivamente in questi quattro attacchi muoiono circa 3.000 persone e più di 6000 rimangono ferite. La data dell’11 settembre 2001 verrà ricordata in seguito come quella del più grande attentato terroristico di tutti i tempi.
La Roma vince il terzo scudetto. Capocannoniere del torneo Hernán Crespo (Lazio) con 26 reti.
Elisa con “Luce (tramonti a nord est)” vince la cinquantunesima edizione del Festival di Sanremo.
11 settembre 2001
“Questo album è stato registrato l’11 settembre 2001 ed è rispettosamente dedicato a tutti coloro che hanno perso la vita quel giorno”
Nel panorama musicale, pochi artisti riescono a fondere con successo il lirismo poetico con un’esecuzione musicale tecnicamente impeccabile. Sting, al secolo Gordon Sumner, è uno di questi. “…All This Time”, registrato dal vivo nel 2001 nella sua villa in Toscana, è un’opera che cattura l’essenza del suo percorso artistico. Questo album live non è un semplice concerto; è una reinterpretazione intima e profonda di alcuni dei suoi brani più iconici, sia come solista che con i Police.
Fragile
L’album è stato registrato l’11 settembre 2001, un giorno tragico che ha segnato l’intera umanità. L’evento globale ha inevitabilmente influenzato il tono del progetto, trasformandolo in un tributo alla vulnerabilità umana. Invece di cancellare la performance, Sting ha deciso di mantenere la registrazione come un simbolo di resilienza e riflessione collettiva. Questa decisione conferisce al disco una profondità emotiva unica, che lo distingue dal resto della sua produzione solista.
“Avevamo passato una settimana a provare, ci stavamo preparando ad avere una splendida, gioiosa festa quella sera, un’esibizione dal vivo, 200 amici. Stavamo giusto pranzando. Qualcuno disse, “è meglio che entrate e guardate la TV”, e abbiamo assistito all’orrore di ciò che era accaduto quella mattina. Io andai fuori a sedermi e decisi che non potevo cantare. Per quale motivo avrei voluto cantare quella notte? E così chiamai la band in riunione, una sorta di riunione democratica. Dissi, “Ragazzi, non penso di poter cantare stasera. Cosa dite?”.
“All’unanimità, tutti mi dissero che avrebbero suonato, perché è ciò che un musicista fa. Alcuni di loro provenivano da New York, alcuni non hanno potuto mettersi in contatto con le loro famiglie, ovviamente molto, molto stressati, hanno comunque voluto suonare. Mi dissero, “Inoltre, hai 250 persone che sono arrivate a casa tua, e tu sei responsabile nei loro confronti. Quindi devi dargli qualcosa”. Così io dissi, “Guarda, come compromesso eseguirò un’unica canzone. Farò “Fragile” perché penso sia un sentimento appropriato”.
Fields of Gold
Una delle caratteristiche più sorprendenti di “…All This Time” è la rivisitazione di brani conosciuti. Non è un semplice best-of live; è un progetto di reinvenzione. I successi dei Police come “Roxanne” e “Every Breath You Take” subiscono una metamorfosi stilistica, abbracciando arrangiamenti jazz, folk e classici. Ad esempio, “Roxanne” viene trasformata da un pezzo reggae-rock in una ballata malinconica, evidenziando una nuova vulnerabilità nel testo.
Anche brani solisti come “If You Love Somebody Set Them Free” vengono rivisitati con arrangiamenti minimalisti che mettono in luce la voce calda e il basso pulsante di Sting. Questo approccio riflette la sua capacità di reinventarsi, un tratto distintivo della sua carriera.
“…All This Time” non si limita a presentare brani familiari in chiave diversa; rappresenta un dialogo tra le radici musicali di Sting e la sua continua evoluzione artistica.
L’influenza del jazz è evidente, frutto delle collaborazioni con musicisti del calibro di Branford Marsalis. Il tocco folk e acustico, invece, richiama la sua passione per le tradizioni musicali europee. Questi elementi si fondono per creare un album che è al contempo familiare e sorprendentemente fresco.
Mad about you
Un altro aspetto che rende “…All This Time” unico è l’intimità dell’esecuzione. La registrazione è avvenuta davanti a un pubblico selezionato nella residenza toscana di Sting, circondato da musicisti di talento come Dominic Miller (chitarra), Manu Katché (batteria), Christian McBride (contrabbasso) e Chris Botti (tromba). L’ambiente informale favorisce un’interazione sincera tra l’artista, i suoi musicisti e gli ascoltatori.
Il risultato è un suono caldo e organico, che invita gli ascoltatori a immergersi completamente nell’atmosfera del momento. Ogni traccia è eseguita con una precisione tecnica straordinaria, senza mai sacrificare l’emozione.
All this time
Per comprendere appieno “…All This Time”, è importante contestualizzarlo nella carriera di Sting. Il suo debutto con i Police negli anni ’70 ha segnato l’inizio di un percorso leggendario. La band, con brani come “Message in a Bottle” e “Every Little Thing She Does Is Magic”, ha definito un’era musicale, mescolando rock, punk e reggae. Tuttavia, già nei Police era evidente la sua ambizione di esplorare territori sonori più ampi.
Nel 1985, con l’album solista “The Dream of the Blue Turtles”, Sting ha abbracciato il jazz e ha mostrato la sua capacità di reinventarsi. Successi come “Englishman in New York” e “Fields of Gold” hanno consolidato la sua reputazione come cantautore universale, capace di attraversare generi e culture. Questo spirito poliedrico permea anche “…All This Time”, rendendolo un album che riassume e reinterpreta la sua eredità musicale.
Englishman in New York
Un altro punto di forza di Sting è la profondità dei suoi testi. In “…All This Time”, le parole acquistano nuova vita grazie agli arrangiamenti. Brani come “Fragile” affrontano temi di perdita, amore e resilienza, risuonando particolarmente in un contesto segnato dagli eventi dell’11 settembre. Questo non è solo un album da ascoltare; è un’esperienza emotiva che invita alla riflessione.
Alla fine, “…All This Time” si rivela più di un semplice album live. È un tributo alla capacità della musica di unire, guarire e ispirare. Sting, con la sua maestria artistica e il suo approccio intellettuale alla musica, dimostra di essere un artista senza tempo. Quest’opera non solo celebra la sua carriera, ma offre anche uno spazio di conforto e speranza in un periodo di incertezza globale.
Every Breath You Take
“…All This Time” è un capitolo fondamentale nella discografia di Sting, una sintesi del suo passato e un’anticipazione del suo futuro artistico. Con la sua miscela di arrangiamenti innovativi, performance straordinarie e profondità emotiva, l’album rappresenta una testimonianza del talento unico di Sting.
Per gli appassionati di musica, è un ascolto imperdibile che continua a emozionare e ispirare, dimostrando che la grande arte nasce spesso dalle circostanze più difficili.
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