Una camera da…incubo!

Ciao Margherita, volevo chiederti un consiglio su una cosa che spesso mi fa discutere col mio ragazzo, cioè l’ordine della nostra camera da letto. Quando metto la metto a posto, per un po’ sono diligente poi dopo un po’ non si sa bene come, la trovo incasinatissima da un giorno all’altro; i vestiti tutti ammassati su una sedia, la posta ancora da aprire o la bottiglia d’acqua sul comodino, ecc…un po’ come quando ero studentessa universitaria. La parte del mio ragazzo invece è sempre impeccabile. Mi dai un consiglio su come fare? Tanti baci. Mirella

Cara Mirella, non penso affatto che la tua camera da letto diventi disordinata da un giorno all’altro. Diciamo che probabilmente un bel momento “ti svegli” e la vedi nel disordine in cui, piano piano, senza rendertene conto, la metti.

Sì, infatti basta che una sera lasci un capo sulla tua sedia, il giorno dopo, invece che aprire le lettere, le butti sul comodino, un altro che non dai la polvere…tutte queste cose si sommano e alla fine ti trovi con una camera…da incubo!

Da quanto mi scrivi, ho la sensazione che invece il tuo ragazzo sia più meticoloso e ipotizzo anche perché. E qui veniamo anche al consiglio che mi chiedi.

Probabilmente – ma vado ad immaginazione – lui mette via volta per volta le cose: si toglie i pantaloni e li ripone nella gruccia dentro l’armadio; si leva la maglietta della giornata e la pone nel cesto della biancheria da lavare; legge la posta e la butta o l’archivia.

Ecco, bastano questi semplici accorgimenti perché, senza fare particolarmente fatica, tu possa vedere la tua stanza, non dico uno specchio, ma sempre ordinata.

Leggo che sei stata una studentessa universitaria. E’ come studiare volta per volta, arrivando all’esame con solo la materia da ripassare, oppure (vedi fuor di metafora, la situazione con la tua camera), non studiare giorno per giorno e poi andare in panico perché ci si ricorda che da  lì a breve c’è l’esame di cui non si è studiato nulla!

Ascolta i miei consigli, cara Mirella! I consigli di chi è talmente ordinata che se le entrano i ladri i casa e la mettono sotto sopra, la riordinano! Ahahah!

Un forte abbraccio

Margherita

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Margherita Fumero
Margherita Fumero
Attrice teatrale televisiva e cinematografica. Allieva di Macario, ha lavorato per anni in coppia con Enrico Beruschi. Tra le sue partecipazioni più famose: Drive In di Antonio Ricci e Camera Cafè nel ruolo della stagista Wanda. Dice di sè: Descrivermi? Io? Già è difficile descrivere una persona che si conosce da diverso tempo, figuriamoci se stessi, ma...ci proverò! Anche perché non è così scontato che un individuo si conosca in tutte le sue sfaccettature, nonostante sia in “compagnia di se stesso” da tutta una vita. Infatti, ci sono parti di noi che ci sfuggono, altre che sono sotterrate negli strati più profondi del nostro animo, oppure altre che semplicemente non vogliamo vedere. Io, complice il lavoro che faccio, ho dovuto scavare dentro di me, anche per fare arrivare al pubblico l'emozione che deriva dall'essere in una particolare situazione. In più – e lo dico per chi non conosce la mia formazione – ho frequentato l'Accademia di arte drammatica, non di “arte Comica”! Fu Macario che mi consigliò di dedicarmi al comico, attraverso la frase che cito in tutte le interviste dove mi chiedono dei miei esordi: “con quella faccia lì, devi far ridere”, mi disse. Tuttavia, non si deve pensare che essere attori comici significhi per forza conoscere solo il lato divertente della vita; anzi! Si dice che i più grandi comici della storia siano stati dei depressi; un po' come i clown che, in alcune scuole di mimo e recitazione, vengono presentati come personaggi in realtà tristi. Io, in realtà, a parte qualche triste e naturale accadimento – come quelli che la vita riserva più o meno ad ognuno di noi – non posso sicuramente dire che sia o sia stata una persona infelice. Al contrario: la mia “voglia di far ridere” deriva da quella serenità che ho sempre respirato in famiglia. Mia mamma Luisa era un po' come me: ironica, sorridente e con la battuta pronta. Il mio papà Gino era più riflessivo, più incline alla saggezza, ma sempre sereno. Io ho fatto un bel frullato di queste caratteristiche, ci ho aggiunto quello che la natura mi ha regalato attraverso il temperamento et voilà: signore e signori, questa è la Fumero! Una signora buffa ma dignitosa; un soggetto autoironico ma profondamente rispettoso degli altri; una donna che può interpretare mille personaggi, pur rimanendo sempre se stessa. Una persona che finge sul palcoscenico ma che è profondamente vera nella vita reale.