“Vento di Terra, vento di Mare”, Vittorio De Scalzi e Renanera

Vento di Terra, vento di Mare, il nuovo album di Vittorio De Scalzi e Renanera.

C’è una voce nella mia memoria del cuore, che sa di pane appena sfornato, che sa di vicoli ciottolati, di braghe corte e di spensieratezza. C’è una voce che riconosco tra mille, per il calore, per la familiarità con quei suoni che sannò di gioventù e di emozioni eterne. E’ la voce di Vittorio De Scalzi, il fondatore dei New Trolls, “gruppo”, come si diceva una volta, tra i più importanti della storia della musica italiana, per me, il preferito in assoluto. Quando mi è arrivato il brano “Vento di terra, vento di mare“, dalle prime note, quella voce ha spalancato un vaso di pandora di emozioni e non è stato possibile nascondere un sorriso spontaneo e una beatitudine profonda.

E così Vittorio ritorna prepotentemente alla ribalta con un nuovo progetto musicale, “Vento di terra vento di mare”, insieme alla band lucana Renanera.

Genova per lui

Vittorio, dal 1997 anno dello scioglimento dei New Trolls, annovera nella sua discografia solista capolavori come “Mandilli“, un progetto discografico etnico che contiene dieci canzoni in lingua genovese, prodotto da Aldo De Scalzi, e “Gli occhi del mondo“, il punto di incontro tra il musicista e la poesia di Riccardo Mannerini. Un album di inediti interamente composto, arrangiato, interpretato e suonato da Vittorio stesso, con un taglio decisamente lontano da quello dei New Trolls.

Renanera

Formazione lucana, dalla sonorità etnica, ma moderna, con parecchie contaminazioni elettro-pop. Amano definirsi un “progetto etnico di origine meridionale”. Ed è così, ma dedicheremo un articolo a parte, per conoscere meglio questa straordinaria band composta da musicisti di prestigio, “capitanati” da Unaderosa, voce autentica e profonda.
La produzione dell’album “Vento di terra, vento di mare” è stata realizzata da Antonio Deodati, un talentuoso arrangiatore lucano che vanta molte collaborazioni di spessore, essendo un pianista eclettico e attento ai dettagli. Il chitarrista Massimo Catalano, arricchisce col Saz, le sonorità etniche che contraddistinguono l’album. Le percussioni sono affidate a Pierpaolo Grezzi, scrittore e musicista.

Vento di terra vento di mare

Un progetto che si può tranquillamente definire “etno-world”, dove Genova non è poi così lontana da Matera: un album che unisce culture diverse, sonorità diverse, ritmiche diverse. Un caleidoscopio musicale cantato in genovese e in lucano (non ho usato volutamente “dialetto”), con il Mediterraneo come punto di riferimento, a partire da “Creûza de mä”, capolavoro assoluto del grande Faber. Molti testi scritti a quattro mani da Unanera e Vittorio De Scalzi.

Nella tracklist, oltre a brani inediti, anche i grandi successi dei New Trolls riarrangiati in chiave etnica:“Quella carezza della sera”, “Faccia di Cane” e la evergreen “Una miniera” impreziosita da una importante collaborazione artistica con Lino Vairetti degli Osanna.

Copertina del CD vento di terra evento di mare di Vittorio De Scalzi e Renanera. una barca fatta con un foglio di carta piegato,

L’album

La title-track dell’album, scritto interamente da Vittorio De Scalzi e pubblicato su etichetta CNI Compagnia Nuove Indye, è anche il primo singolo estratto, tra l’altro, unico brano della raccolta cantato in italiano.

Brano bellissimo, poetico, con un refrain di chitarra che entra subito in testa, e quella voce inconfondibile, che scalda il cuore.

Un vento caldo che sa di Africa, un abbraccio caldo che sa di mare, sa d’estate, di profumi dolci e acri dei mercati popolari del sud. Un’atmosfera che ha il sapore di cose semplici, come il fuoco di un camino, come quella indimenticata sensazione di equilibrio e di immortalità che si ha a 16 anni. Una sensazione di pace, di casa, quella carezza della sera che tanto scalda il cuore. Perchè la voce di Vittorio ha sempre avuto questo effetto sul cuore e nell’anima: una carezza dolce confortevole e rassicurante. Un posto sicuro della memoria. Una voce accompagnata dai Renanera, che impreziosiscono ulteriormente sonorità e cori.

Il video

Il video, semplice nella struttura, ma davvero ben confezionato, può rivelarsi un colpo al cuore, soprattutto per i fans della prima ora: Vittorio De Scalzi, che imbraccia la chitarra acustica, anziché essere circondato da un muro di tastiere. Un ritorno alle origini, alla TV in bianco e nero, e a quel “Concerto Grosso” con l’orchestra della RAI diretta da Pino Calvi.

Bentornato Maestro, benvenuti Renanera.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.