Vittorio De Scalzi, fondatore dei New Trolls, si racconta dal “Concerto Grosso”, a “Vento di Terra, Vento di Mare”
“Aldebaran”, stella appartenente alla costellazione del Toro, era, nell’antichità, un corpo celeste, considerato fortunato, portatore di ricchezze, ma soprattutto onori. Così è stato per i New Trolls, mio gruppo italiano preferito in assoluto, detto forte e chiaro: band progr per eccellenza, poi band pop-rock di classe cristallina, caratterizzata da voci che Anna Oxa ha definito, a ragione, “Le più belle del mondo”.
To die, to sleep, maybe to dream
Un “gruppo”, come si diceva una volta, capace di inventare, primo fra tutti, contaminazioni fra musica classica e rock, di riscrivere le regole del singolo di successo, attraverso impasti vocali che sono e saranno poesia assoluta, senza dimenticare una tecnica strumentale da veri fuoriclasse.
“Concerto grosso”, “New Trolls”, “FS”, sono pietre miliari della musica di casa nostra: dischi che segnano l’evoluzione artistica della band genovese, prima fra tutte a pubblicare un album “concept”, “Senza orario senza bandiera” nel 1968, con testi scritti dal poeta Riccardo Mannerini, e “filtrati” dalla mano sapiente di Fabrizio De Andrè.
Purtroppo, la stella fortunata, “Aldebaran”, titolo anche di un fortunatissimo LP del 1978, non è bastata per fare in modo che la storia dei New Trolls, continuasse fino ai giorni nostri: è del 1997 il “rompete le righe” definitivo, che ha frantumato il line-up originale in una serie di cloni che purtroppo, detto davvero a malincuore, non hanno mai raggiunto l’alchimia della formazione originale. Ma tant’è.
C’è chi dice che gli amori, quelli veri, non finiscono, ma fanno giri immensi e poi ritornano. Chissà.


Searching for a land
Nel frattempo, Vittorio non è stato con le mani in mano, ma annovera nella sua discografia capolavori come “Mandilli“, un progetto discografico etnico che contiene dieci canzoni in lingua genovese, prodotto da Aldo De Scalzi e “Gli occhi del mondo“, il punto di incontro tra Vittorio De Scalzi e la poesia, di Riccardo Mannerini, morto suicida nel 1980 a cinquantatre anni. Un album di inediti interamente composto, arrangiato, interpretato e suonato da lui, con un taglio decisamente lontano da quello dei New Trolls.
Vittorio De Scalzi è autore di molte canzoni di successo della band (da “Visioni” a “Una miniera”, a “Quella carezza della sera”). Ha composto anche canzoni per Mina e per Ornella Vanoni. Tra i brani scritti per altri interpreti, quelli contenuti nell’album “Tutti i brividi del mondo” di Anna Oxa.


Quelli come noi
C’erano una volta, quattro ragazzi che suonavano in una canonica: appassionati di tutto quello che arrivava dall’Inghilterra e dall’America (OK), impazzivano per quei gruppi italiani, che già si distinguevano dal classico “complesso“, tipico della musica nostrana di allora. Una tribute band ante litteram.
I New Trolls naturalmente erano uno dei gruppi preferiti da quei quattro ragazzi, che, con impegno e passione, riuscivano (quasi) ad imitarne gli impasti vocali.
Sono passati tanti anni, due di quei quattro ragazzi ora sono musicisti, uno è imprenditore, il quarto (quello a cui, casualmente, spettavano le parti cantate di Vittorio De Scalzi), è un giornalista.
Giornalista che ha coronato un sogno, non solo professionale: intervistare il Maestro, il mito della giovinezza.


Vento di Terra, Vento di Mare
Abbiamo parlato di tante cose, si, anche dei New Trolls, della carica di Presidente di “Area Sanremo“, ma anche e soprattutto del nuovo progetto, che vede Vittorio De Scalzi tornare alla ribalta musicale: Renanera, naturalmente, con l’album “Vento di terra, vento di mare“.
Grazie maestro, grazie per averci regalato, e continuare a regalarci, tutti i brividi del mondo, nel segno della stella per eccellenza: Aldebaran.