Welfare aziendale: a Ferrara, un parco tra arte e natura per il relax dei dipendenti

Un parco, dedicato al benessere dei dipendenti: Salvi Vivai inaugura “Orme nelle radici” e trasforma il welfare aziendale in un’esperienza tra arte, natura e benessere

C’è un’azienda agricola in provincia di Ferrara dove, tra una serra e l’altra, crescono anche idee nuove. È la Salvi Vivai e ha appena inaugurato un parco sculture pensato per il benessere dei suoi collaboratori. Il progetto si chiama “Orme nelle radici” ed è molto più di un’iniziativa estetica: è un vero e proprio esperimento di welfare aziendale in un settore dove di solito si parla solo di produttività. La Salvi Vivai ed è una realtà storica, tra le più importanti nel settore vivaistico europeo. Eppure, il progetto che ha appena inaugurato non parla (solo) di produzione, ma di cura, bellezza e benessere.

Il progetto porta il nome di “Orme nelle radici”, ed è un parco scultura concepito non per il pubblico, ma per chi in azienda lavora ogni giorno, tra le serre, le zolle, le varietà di kiwi e di mele che segnano la stagione. Una forma di welfare che parte dalla terra e arriva all’anima.

Orme nelle radici

Il parco si trova nella sede di Lagosanto e nasce con un’idea semplice ma potente: offrire alle persone che lavorano in azienda uno spazio per staccare, respirare, rigenerarsi. Tra alberi, frutti e sculture, chi lavora può prendersi un momento per sé, durante le pause o a fine giornata.

A volere fortemente questo progetto, è stata Silvia Salvi, alla guida dell’azienda insieme alla sua famiglia: «Questo parco nasce proprio con l’obiettivo di favorire il benessere delle persone che sono il vero motore della nostra impresa. Il welfare aziendale non è un costo ma un investimento strategico che genera un ritorno in termini di appartenenza, motivazione e capacità innovativa».

Arte, lavoro e identità: una questione di equilibrio

Sara Cancellieri

Nel cuore di questo piccolo giardino installativo, tra piante e sentieri, l’artista marchigiana Sara Cancellieri ha modellato piedi giganti in ceramica da cui spuntano radici sospese, frutti totemici che richiamano le varietà coltivate, presenze simboliche che dialogano con il paesaggio agricolo.

Non sono semplici sculture: sono tracce, impronte, memoria. Le orme richiamano il passaggio quotidiano delle persone che vivono l’azienda. Le radici raccontano la storia di un’impresa che affonda nel territorio, ma che guarda avanti.

Le installazioni si distinguono per l’utilizzo di materiali che dialogano con l’ambiente circostante. Particolarmente suggestivi i “Bigfoot”, grandi piedi in terracotta che sorreggono radici che si librano verso l’alto, affiancati da frutti stilizzati in ceramica smaltata dai colori vivaci, tra cui kiwi, ciliegie e mele, che richiamano l’identità produttiva dell’azienda che oggi è protagonista di importanti progetti di innovazione varietale nel settore del kiwi.

Il welfare aziendale: non solo benefit, ma relazioni

Chi pensa che il welfare aziendale sia solo un insieme di “bonus” e buoni pasto, probabilmente non ha mai camminato tra le serre di Salvi Vivai. Qui, il concetto si allarga: significa creare un contesto dove le persone si sentano ascoltate, valorizzate, parte attiva di un progetto comune.

Spazi di decompressione come questo, silenziosi, immersi nel verde, attraversati dall’arte, diventano strumenti di cura. Cura dell’umore, dei pensieri, del tempo. Perché lavorare bene non è solo una questione di efficienza: è anche, e soprattutto, una questione di equilibrio.

E non è un caso che Orme nelle radici sia stato presentato durante la Sagra della Fragola di Lagosanto, evento popolare che unisce comunità, territorio e agricoltura. Una scelta che restituisce al progetto anche una dimensione sociale, condivisa, profondamente radicata nel contesto.

Il benessere come cultura d’impresa

orme nelle radici - la foto di un adonna di mezza età. con capelli bianchi corti, indossa un asciarpa bianca e un giubbotto rosa, guarda verso l'infinito con aria assorta ma serena
Silvia Salvi

Ci sono tanti modi per fare welfare, ma quello che emerge qui è forse il più interessante: il welfare come cultura d’impresa, come visione. Non una lista di benefit preconfezionati, ma un pensiero che prende forma, che cresce come una pianta ben innestata.

La dimensione estetica di Orme nelle radici è solo la superficie visibile di un’idea più ampia, che riguarda il modo in cui un’impresa agricola può parlare con il proprio territorio e creare nuove forme di benessere. «Il welfare aziendale non è un costo, è un investimento: aumenta il senso di appartenenza, la motivazione e anche la capacità di innovare», continua Silvia Salvi, convinta da sempre che il lavoro agricolo possa e debba essere un luogo di cultura.

E se nella stessa giornata si è inaugurata una mostra fotografica dedicata al lavoro delle donne in agricoltura, realizzata con Cineclub Delta del Po, non è per caso. È perché anche l’identità – di genere, di mestiere, di comunità – fa parte del benessere. «L’agricoltura può essere uno spazio evoluto, anche nei diritti. Ma bisogna avere il coraggio di fare scelte nuove, di rompere qualche schema», prosegue Silvia che è anche co-fondatrice dell’Associazione Nazionale Donne dell’Ortofrutta, che oggi conta più di 140 socie attive in tutta la filiera ortofrutticola italiana, con l’obiettivo di dare maggiore visibilità alle professioniste del settore.

Welfare è anche appartenenza

La forza di un’azienda risiede nel valore del suo team: solo lavorando insieme si riescono a ottenere risultati importanti”, conclude Silvia Salvi. Un’affermazione che va oltre la retorica e trova riscontro concreto nell’investimento fatto: non una sala relax, non un benefit in busta paga, ma un intero parco dedicato alla rigenerazione psicofisica, alla relazione tra colleghi, al pensiero libero e creativo.

Uno spazio del genere crea senso di appartenenza. Permette ai dipendenti di sentirsi parte di qualcosa che ha un senso, che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici.

Orme nelle radici è un progetto che lascia il segno  nel paesaggio, nelle persone, nella narrazione aziendale. È la dimostrazione che parlare di welfare non significa elencare benefit, ma ripensare il modo in cui si sta insieme dentro un’impresa.

Non è una fuga dalla realtà del lavoro, ma un modo per renderla più umana. Non è un’operazione di marketing, ma una forma di responsabilità. E forse, in un tempo come il nostro, questo è il gesto più rivoluzionario che un’azienda possa fare.

Orme nelle radici Lavoro welfare aziendale - nalla foto un apanoramica delle scuture. Cio sono delle piattaforme circolari con dentro le sculture di piedi di terracotta da cui partono radici verso il cielo, tra una piattaforma e l'altra ci sono dei cerchi colorati

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Maury Maurix
Maury Maurix
Io Sorcino Nerazzurro, non sono un Uomo da Bruciare, ma Vivo la Favola Mia e Baratto L'evento. Tu Salvami, non posso Morire Qui su Marciapiedi o Spiagge. Arrendermi mai con le Spalle al Muro..., No Mamma No, Un Uomo No , Amico se vorrai. Ciao Ni , Vita (ti Amo Renato...un pò troppo? ...Naaa!) Tra Judo, Inter e Renato, vivo la vita e mi sento fortunato. Di cosa vi parlerò? Delle mie passioni, sperando di incontrare le vostre!
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