16 giugno: Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine

La Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine si celebra ogni anno il 16 giugno, un’occasione speciale per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della conservazione di queste creature marine affascinanti e vulnerabili. Le tartarughe marine, che esistono da oltre 100 milioni di anni, sono fondamentali per gli ecosistemi marini.

Ad esempio, la tartaruga verde (Chelonia mydas) aiuta a mantenere in equilibrio le praterie di fanerogame marine mangiando l’erba, mentre le tartarughe liuto (Dermochelys coriacea) contribuiscono a controllare le popolazioni di meduse. Questi ruoli ecologici aiutano a mantenere la salute e la biodiversità degli habitat dei nostri mari ma, da tempo, le tartarughe marine affrontano numerose minacce dovute principalmente all’attività umana.

Minacce alle Tartarughe Marine

Le tartarughe marine affrontano numerose minacce, molte delle quali sono di origine antropica.

  • Inquinamento: I rifiuti marini, in particolare la plastica, sono una grave minaccia. Le tartarughe possono ingerire plastica scambiandola per cibo, il che può causare soffocamento, malnutrizione o morte.
  • Cambiamento climatico: L’aumento delle temperature influisce sulla determinazione del sesso dei neonati (che dipende dalla temperatura della sabbia), mentre l’innalzamento del livello del mare può distruggere i siti di nidificazione.
  • Pesca: Le tartarughe marine spesso rimangono intrappolate nelle reti da pesca (bycatch), causando la morte di molte di esse.
  • Distruzione degli habitat: Lo sviluppo costiero e l’erosione delle spiagge minacciano i siti di nidificazione.

Perchè è frequente trovare tartarughe in difficoltà?

Tra le principali cause che portano al ricovero degli animali, abbiamo le interferenze con le attività di pesca, principalmente dovute ai palamiti. E’ frequente trovare la presenza di ami nella cavità boccale o nel tratto digerente, spesso evidenziato dal filo di nylon che fuoriesce ai margini della bocca. Anche le reti possono causare ferite, mutilazioni e, nel peggiore dei casi, il soffocamento degli animali.

Molto spesso, nel Mediterraneo, si recuperano tartarughe agonizzanti, che galleggiano sul pelo dell’acqua, con lo stomaco pieno di gas per aver ingerito sacchetti di plastica, scambiate per meduse che fanno parte della dieta naturale di questi rettili. Il loro viaggio verso la spiaggia di nascita finisce lì, tra la Sardegna e la Grecia.

A volte, invece, è l’impatto con imbarcazioni a motore, che arrecano traumi e ferite sul carapace o sul capo, che, a volte, possono essere letali. E, infine, gli sversamenti o la presenza di petrolio causa patologie debilitanti che provocano lo spiaggiamento dell’animale.

Iniziative di Conservazione

Numerose organizzazioni in tutto il mondo lavorano per proteggere le tartarughe marine. Tra le iniziative di conservazione più importanti ci sono:

  • Progetti di nidificazione protetta: Molti volontari e scienziati proteggono i nidi di tartaruga per assicurarsi che i piccoli abbiano la possibilità di raggiungere il mare.
  • Riduzione del bycatch: L’uso di dispositivi di esclusione delle tartarughe (TEDs) nelle reti da pesca ha contribuito a ridurre il numero di tartarughe catturate accidentalmente.
  • Legislazione e riserve marine: La creazione di aree marine protette e l’implementazione di leggi più severe contro la caccia illegale e il commercio di tartarughe e loro parti sono fondamentali per la loro conservazione.

Le iniziative dell’Acquario di Genova

In occasione della Giornata Mondiale delle Tartarughe Marine, che si celebra il 16 giugno, il Gruppo Ligure Tartarughe (GLIT), costituito nel 2021 da Acquario di Genova, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure – settori Centro del Mare e Biodiversità, Università di Genova – Distav e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta per gestire e studiare le possibili future nidificazioni, promuove un’azione di sensibilizzazione e informazione sulla corretta procedura di gestione di questo tipo di eventi.

Da qualche anno anche in Liguria si verificano, infatti, nidificazioni di Caretta caretta, specie di tartaruga marina tutelata dalla Direttiva Habitat in quanto è considerata minacciata ed in pericolo a causa del disturbo antropico nei siti di nidificazione e dell’elevata interazione con la pesca.

Dal 2021 il Gruppo Ligure Tartarughe Marine si occupa di coordinare le attività tecnico-scientifiche ai sensi delle linee guida vigenti, raccogliere i dati ambientali, formare i volontari e distribuire materiale divulgativo per enti, scuole e tutta la comunità.

Visto l’inizio della stagione di possibili nidificazioni, è necessario conoscere la corretta procedura di gestione in atto in Liguria.

Step essenziali per una corretta gestione delle nidificazioni

In caso di avvistamenti di esemplari in deposizione sulla battigia, è necessario segnalare l’evento alla Guardia Costiera al 1530 che, in caso di necessità, attiverà la corretta procedura di intervento segnalando l’avvistamento all’Acquario di Genova (coordinatore del GLIT).

Il GLIT coordinerà le attività tecnico-scientifiche da svolgere sul territorio coinvolgendo il Comune e –ove possibile – associazioni locali. Dal 40° al 45° giorno verrà effettuato il presidio pre-schiusa con sopralluoghi, preparazione del corridoio fino alla battigia e gestione delle luci. Nella fase di emersione -solitamente nelle ore notturne-, i volontari autorizzati sorvegliano il percorso, misurando e contando le tartarughe. Il GLIT definisce la data di apertura del nido e coordina il prelievo dei dati utili a scopo tecnico-scientifico.

Il Vademecum nel dettaglio

In caso di avvistamento delle tracce di tartaruga sulla spiaggia, di ritrovamento di un esemplare di tartaruga appena nato o di un nido, ecco la procedura individuata dagli esperti per un’ottimale gestione dell’evento.

  • Chiamare il “Numero Blu” 1530 della Guardia Costiera (chiamata gratuita disponibile h24) per segnalare la scoperta di un nido o il ritrovamento degli esemplari
  • Fotografare o riprendere il sito, le tracce e, se c’è, la tartaruga, senza flash e mai frontalmente, in silenzio per non spaventarla ed interrompere la nidificazione. Non toccare per alcun motivo, né la tartaruga adulta, né i piccoli.
  • Avvisare il proprietario o concessionario dell’area.
  • Individuare il perimetro dello scavo, delimitandolo provvisoriamente, senza infilare bastoni o altro nella sabbia per non danneggiare le uova.
  • Spostare lettini e ombrelloni prima dell’arrivo dei turisti e transennare con un perimetro di sicurezza di almeno 3 metri.
  • Non pulire la zona con alcun mezzo, per non cancellare le tracce.

Il centro recupero dell’Acquario di Genova

L’Acquario di Genova interviene sulle tartarughe marine in difficoltà dal 1994 e dal 2009 è referente istituzionale per la Regione Liguria per il recupero delle Caretta caretta (accordo Stato-Regioni). Nel 2017, ha ricevuto, insieme all’Acquario di Livorno, anch’esso gestito da Costa Edutainment, il riconoscimento nazionale come centro di recupero e lunga degenza delle tartarughe marine dal Ministero della transizione ecologica.

Questa attività è svolta in accordo con i Carabinieri Servizio CITES, che coordinano a livello nazionale l’applicazione della Convenzione di Washington che tutela questi animali, e in collaborazione con la Guardia Costiera, nell’ambito delle attività previste dal Protocollo d’intesa vigente tra la Direzione Marittima e l’Acquario che ha l’obiettivo di definire e gestire i principi di intervento in caso di segnalazione, avvistamento o ritrovamento di esemplari di fauna marina feriti o in difficoltà, oltre che nel comune intento di rilanciare, in ogni favorevole occasione, un messaggio di massima sensibilità ambientale per stimolare l’utente del mare ad un radicale cambiamento culturale proteso al massimo rispetto dell’ambiente marino. 

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Maury Maurix
Maury Maurix
Io Sorcino Nerazzurro, non sono un Uomo da Bruciare, ma Vivo la Favola Mia e Baratto L'evento. Tu Salvami, non posso Morire Qui su Marciapiedi o Spiagge. Arrendermi mai con le Spalle al Muro..., No Mamma No, Un Uomo No , Amico se vorrai. Ciao Ni , Vita (ti Amo Renato...un pò troppo? ...Naaa!) Tra Judo, Inter e Renato, vivo la vita e mi sento fortunato. Di cosa vi parlerò? Delle mie passioni, sperando di incontrare le vostre!