Plastic Free July: luglio è il mese senza plastica

Forse non tutti sanno che questo mese si festeggia il “plastic Free July”, cioè “luglio senza plastica” e che esiste una challenge #plasticfreejuly. Questa campagna di sensibilizzazione è stata lanciata da Plastic Free Foundation nel 2011.

Il movimento ha coinvolto a livello globale milioni di persone che a loro volta hanno aderito attivamente ad azioni di sensibilizzazione e iniziative volte a ridurre il consumo di plastica, soprattutto quella monouso.

I social, ovviamente, sono un grosso contributo alla campagna.

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire come ognuno di noi, nel suo piccolo, può essere un grande aiuto alla riduzione dei rifiuti di plastica.

I disastri del lockdown

Il lockdown del 2020 ha fatto incrementare in maniera esponenziale il consumo di plastica monouso. Basta pensare a tutti gli imballaggi monouso per cibi e bevande, da quelli preconfezionati dei supermercati, a quelli consegnati a domicilio. Un uso pressochè “obbligato” per le pause pranzo, sia nelle mense che nei locali (quei pochi aperti).

E poi ci sono i dispositivi di protezione, mascherine, guanti e flaconi di gel sanificante.

Un impatto impressionante sull’ambiente e, di conseguenza, sull’equilibrio della natura.

Dall’altra parte, si deve però riconoscere che lo stesso lockdown ha condizionato fortemente gli acquisti e anche il consumo delle famiglie, costrette alla chiusura. Infatti, preparare in casa piatti che normalmente si acquistano già pronti, ha fatto si che si assumesse maggiore consapevolezza dei rifiuti e dell’importanza della raccolta differenziata.

Wasteminster: disastro a Downing Street

Vi ricordate questo video?

E’ lo spot molto provocatorio di Greenpeace, che ha fatto il giro del mondo.

Arguto il gioco di parole usato per il titolo “Wasteminster: disastro a Downing Street“, dove Wasteminster è scritto volutamente con la ‘a’ anzichè con la ‘e’ (waste, cioè rifiuti, per chi non mastica l’inglese). Un’onda gigante di rifiuti di plastica invade la residenza del Premier britannico e lo travolge letteralmente.

Un video simbolico circoscritto al Regno Unito ma che, in grande scala, rende bene l’idea di come tutti gli Stati e le Nazioni siano responsabili dello tsunami di plastica che si riversa quotidianamente nei nostri mari, oceani e terre.

Per fare un esempio, è ormai costume, purtroppo, ritrovare nel Mediterraneo, tartarughe agonizzanti, che galleggiano sul pelo dell’acqua, con lo stomaco pieno di gas per aver ingerito sacchetti di plastica, scambiate per meduse. Il loro viaggio verso la spiaggia di nascita finisce lì, tra la Sardegna e la Grecia.

#plasticfreejuly - nella foto una cesta di plastica blu coon la scitta "we recicle" e dentro dei rifiuti di plastica

Plastica bandita dall’UE

In realtà, l’emergenza plastica è un argomento che da tempo è nel mirino dell’UE e, a partire dal 3 luglio 2021 si applicheranno in tutta Europa le direttive dettate nelle linee guida della Commissione Europea, in merito all’uso di molti prodotti fabbricati con la plastica.

Sono, infatti, banditi tutti quei suppellettili inerenti la cucina. Prodotti come piatti, tazze, cannucce, posate e bicchieri di plastica, compresi quelli di carta ma con uno strato di plastica. La messa al bando riguarda anche contenitori per alimenti e bevande, bastoncini cotonati e bastoncini per i palloncini. Inoltre, le etichette riportano ulteriori istruzioni per un giusto smaltimento fine al riciclaggio degli imballaggi.

Un piccolo passo per lìuomo, un grande passo per l’umanità.

Ma oltre ad usare suppellettili in materiali diversi dalla plastica, come possiamo agire?

#PlasticFreeJuly

Plastic Free Foundation lancia ogni anno una challenge mondiale #plasticfreejuly.

Sul sito ufficiale leggiamo:”Plastic Free July nasce per guidare le persone verso il cambiamento, fornendo risorse e idee pratiche per abbracciare ogni giorno l’ottica zero waste a casa, al lavoro, a scuola e persino al bar. Solo nel 2020 hanno aderito all’iniziativa (che riguarda luglio, ma che può certamente continuare anche dopo!) circa 326 milioni di partecipanti in 177 paesi. Il risultato è incredibile: ogni partecipante ha ridotto del 5% i propri rifiuti in plastica (-21 kg nel corso dell’anno), e in totale sono stati risparmiati ben 900 milioni di chili di plastica. Per 8 partecipanti su 10, ridurre l’utilizzo di plastica usa e getta è diventata un’abitudine da mantenere nel tempo“.

Partecipare è semplice. Ci si può iscrivere sul sito ufficiale e iniziare la sfida (clicca qui). Ogni settimana Plastic Free July offre suggerimenti e spunti interessanti per ridurre i rifiuti di plastica. Idee semplici e suggerimenti che arrivano anche dalle storie personali dei partecipanti alla sfida. Ogni anno a luglio milioni di persone si scatenano all’hastag #plasticfreejuly e #MyPlastcFreeJulyChallenge che oggi conta quasi 500mila post su instagram. oggi su instagram.

Plastic Free Foundation lavora in collaborazione con i settori aziendali, filantropici e comunitari per aiutare a influenzare il cambiamento di comportamento necessario per creare un ambiente più sano. 

Con l’aiuto di partner allineati, possiamo guidare il mondo a essere libero dai rifiuti di plastica.

Plastic Free Foundation
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”