Carlo Verdone strizza l’occhio a Monicelli – Si vive una volta sola

Guardando l’ultimo film di Carlo Verdone, in onda su Amazon Prime Video, non possiamo non ricordare che sono passati più di dieci anni da quando il sublime maestro della commedia all’italiana, Mario Monicelli, ci ha lasciati per sempre.

Un vuoto mai riempito dai registi successivi, incapaci di inquadrare la tragicomica realtà italiana con la stessa ficcante efficacia e goliardia.

Ma, fortunatamente per tutti noi, esistono vie di mezzo tra i maestri di cinema e incapaci che si spacciano come registi.

Tutti noi sappiamo che non vedremo mai più capolavori storici come Amici Miei o L’armata Brancaleone.

Film che hanno segnato un epoca e attraversano tutte le generazioni, come solo le opere d’arte senza tempo sanno fare.

Molte sue battute e giochi di parole sono diventati di uso comune, come la famosa supercazzola con scappellamento a destra.

Ma anche le origini del nostro Verdone nazionale sono più che degne di rispetto, scoperto e lanciato nel cinema niente meno che dal divino Sergio Leone.

Il grande regista western ha infatti prodotto il suo film d’esordio negli anni 80, Un sacco bello, a oggi ancora la sua opera migliore.

Una amicizia consolidata negli anni di cui lo stesso Verdone ci parla in questo video, dove fa una divertente monografia del suo mentore.

Un sentito e caloroso omaggio al padrino del grande cinema italiano, universalmente amato in tutto il mondo e tragicamente scomparso a soli 60 anni.

Oggi pero’ cerchiamo di non pensarci e diamo uno sguardo a uno degli ultimi film in uscita su Amazon Prime con la regia di Carlo Verdone.

Carlo Verdone - Si vive una volta sola la locandina

Si vive una volta sola

Tre uomini e una donna sono amici da sempre oltre che medici rispettati e di fama rinomata.

Perfino il papa si affida alle loro cure, dando lustro alla brillante carriera di questa strampalata equipe medica.

Infatti i quattro sono tanto bravi in sala operatoria quanto inetti e sciagurati personalmente con le loro famiglie.

Le loro giornate si destreggiano malamente tra amanti, tradimenti, figlie copertina esibite in TV come trofei e continui scherzi da Bar Sport.

Nonostante il successo professionale, la loro e’ una vita infelice fatta di insoddisfazione e costanti delusioni.

Tutto cambia quando tre di loro scoprono che il più debole del gruppo, costante vittima delle loro burle, e’ gravemente malato.

Un male incurabile che gli lascia pochissimo tempo da vivere, facendoli pentire di averlo fatto penare cosi a lungo.

Decidono allora di organizzare una vacanza per rivelare nel modo più indolore possibile la verità al loro ignaro amico.

Ma ovviamente non ci vorrà molto perché la situazione degeneri in un vortice di gag e situazioni demenziali.

Amici miei nel 2020

Mettiamo subito in chiaro che il capolavoro di Mario Monicelli e’ inarrivabile.

La sua comicità spontanea e il suo stile semplice ed elegante non sono minimamente paragonabili a nient’altro uscito nei nostri cinema negli ultimi 50 anni.

Come detto in principio pero’ esistono divertenti vie di mezzo, imitazioni e ispirazioni da cui un regista come Verdone può attingere a piene mani.

Il gruppo di amici e la loro cattiveria goliardica funziona decisamente bene, tratteggiando dignitosamente la psicologia dei vari personaggi.

Purtroppo tolti i 4 personaggi principali non si ricorda granché di tutto il cast di contorno, escluso il culo modellato ad arte della figlia di Verdone.

Molte vicende sono solo accennate e non approfondite, oppure risolte a tarallucci e vino con troppo buonismo senza affondare i denti nella satira sociale.

Il risultato e’ una storia che intrattiene e diverte, dimostrando comunque che Carlo Verdone il suo mestiere sa ancora farlo senza infamia e senza lode.

Questo film non lascerà di certo particolare traccia di se negli anni a venire, ma e’ anche ingiusto essere eccessivamente critici.

I minuti scorrono velocemente senza mai annoiare, già un pregio non da poco di questi tempi.

Perciò non prendiamo troppo seriamente qualcosa che non vuole assolutamente essere serio.

Ripensando ancora a Mario Monicelli, anche noi viviamo una volta sola ed essere troppo acidi e cattivi fa male alla salute.

Sperando di tornare presto a godere dei film nei cinema anziché sul ristretto e privato mezzo televisivo, concludo ricordandovi sempre di collegarvi al mio sito:

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!