Il mare è la meta più ambita per le vacanze estive, ma molti amano il mare anche d’inverno, anche se c’è chi pensa che sia “solo un film in bianco e nero visto alla tv”.
Un concetto che il pensiero non considera
Il mare ci fa tornare tutti un pò bambini e il motivo è semplice. Ci ricorda quando da piccoli si andava al mare e per il momento delle vacanze, i nostri genitori stavano con noi. Tutto il giorno, per tutto il tempo.
Giocavano con noi, costruivano castelli di sabbia, formine, ci insegnavano a nuotare, ci permettevano di schizzargli l’acqua senza arrabbiarsi…
Potevamo mangiare gelati in quantità, stare nudi sulla sabbia e potevamo perfino sporcarci senza far arrabbiare la mamma.
In più la sera, si poteva stare alzati in giro fino a tardi, fino ad addormentarsi seduti sulle spalle di papà che ci portava felice cantando “copri la bimba!”.


Durava poco ma sembrava un’eternità, quel periodo di vacanza. E il mare…com’era bello…blu, calmo, un compagno di giochi unico.
Oggi non siamo più bambini ma di fronte al mare, anche gli “anta”, se ci sono i “cavalloni”, non perdono l’ occasione di tuffarsi in stile Goldrake nelle onde.
Che spettacolo, il mare…!
La visione del mare poi era infinita. Un orizzonte che non si raggiungeva mai. E quanto era bello vedere papà nuotare, con le possenti bracciate riusciva ad arrivare lontano, più lontano di tutti gli altri papà. La mamma invece era una dea distesa al sole. Una bellissima creatura che ci ricopriva di attenzioni amorevoli, a parte quando ci chiamava per uscire dall’ acqua mentre noi, con le dita quasi palmate, urlavamo “ancora cinque minuti”!
E poi, crescendo, gli amici…e le amiche. Le prime uscite da soli, i minigolf, i cinema all’aperto e le prime cottarelle….
Gente di mare
Il mare ci rende felici. Ecco perchè ci attrae. E questo è l’aspetto più intimo e psicologico. Scientificamente parlando esistono delle ricerche in merito che spiegano questo benessere associandolo alla vicinanza all’acqua. Pare stimoli il rilascio di sostanze chimiche collegate alla felicità, come dopamina, serotonina e ossitocina.
Wallace J. Nichols ha raccolto tutti i suoi studi nel libro Blue Mind: The Surprising Science That Shows How Being Near, In, On, or Under Water Can Make You Happier, Healthier, More Connected, and Better at What You Do.
Tradotto vuol dire La sorprendente scienza mostra come stare vicino, sopra o sotto l’acqua può renderti più felice , può farti stare meglio, più connesso e meglio di quanto fai di solito.
Il brodo primordiale
Nichols spiega che il cervello forma un fluido cerebrospinale che reagisce con piacere all’acqua. Nichols sostiene:“i nostri antenati vennero fuori dall’acqua ed evolsero le loro capacità dal nuotare allo strisciare fino al camminare. I feti umani, nelle prime fasi di sviluppo, hanno ancora strutture simili a fessure branchiali”.
L’acqua all’interno del nostro corpo, contenuta nelle nostre cellule, ha un parallelo con l’acqua del mare. La connessione biologica che stimola i nostri sensi e il nostro sistema neurologico. Una sorta di ritorno alle origini, quindi.
Non a caso, centri di fisioterapie, di benessere e affini, scelgono musiche contenenti il rumore del mare per metterci a nostro agio quando facciamo un massaggio o una terapia. Aiuta ad allontanare lo stress e a concentrarci sul nostro corpo.
La “gente di mare” inoltre, cammina in ”modalità infradito”, sciabattando e non sollevando troppo i talloni. Ha una predisposizione metale alla calma più alta rispetto a chi vive in città.
Mare, mare…non ti posso guardare così…
E infine, anche l’occhio vuole la sua parte.
E’ statisticamente provato che avere una finestra vista mare porta l’essere umano ad avere un’armonia molto più positiva rispetto a chi ha una finestra su Corso Francia.
Per concludere, tornando agli studi di Nichols, quest’ultimo sostiene che il blu è il colore più bello del mondo perchè “siamo evoluti in un pianeta che è principalmente fatto di sfumature d’acqua e cielo blu, è comprensibile che il nostro cervello sorrida di fronte a questo spettacolo“.
Quindi, perchè amiamo il mare?
“Perchè ha il grande potere di farci pensare a cose a cui ci piace pensare” (Robert Henri)

