La cantautrice Patrizia Cirulli canta Achille Lauro: “C’est la vie”

Cover o non cover, questo è il problema. In un recente articolo, giusto di pochi giorni fa, vi ho parlato di questo modo di fare musica, delle diverse implicazioni, e di come il rischio di figuracce sia dietro l’angolo. Vero Biagio? Comunque, lasciando per un attimo da parte analisi ed implicazioni, diciamo subito chiaro e forte, che quanto scritto per l’altra occasione, non vale assolutamente per “C’est la vie” di Achille Lauro, proposta da Patrizia Cirulli.

Sono sincero, non conoscevo neanche la versione originale di “C’est la vie”, scritta e cantata da Achille Lauro, quindi sono andato ad ascoltarla, con attenzione. Si, con attenzione, perché è ancora abbastanza fresco il ricordo, nonostante il periodo di lock down, delle performances del ragazzo romano all’ultimo Festival di Sanremo, performances che mi avevano lasciato abbastanza perplesso.

Prima sorpresa: la canzone, tratta dall’album “1969”, è molto interessante, per testo ed interpretazione, lontana anni luce dalle spacconerie sanremesi. Non prendo neanche in considerazione, come invece sottolineato da qualcuno, eventuali messaggi subliminali, inneggianti al demonio. Permettetemi una locuzione non troppo giornalistica: cazzate.

Credo che se avesse presentato questa canzone al Festival 2019, anziché “Rolls Royce”, probabilmente avrebbe vinto a mani basse.

Seconda sorpresa: la cover di Patrizia Cirulli.

Achille lauro in tre diversi look presentati al festival di sanremo: a sinistra in vestito verde fluorescente, al centro vestito da regina d'inghilterra, a desta in tutina brillantinata e aderente

Patrizia Cirulli: C’est la vie

La cantante milanese, definita da Lucio Dalla “voce insolita e straordinaria”, ha una lunga carriera alle spalle, ricca di successi, collaborazioni e premi, e tre album all’attivo “Qualcosa che vale” (2012), “Mille baci” (Egea Music, 2016) e “Sanremo d’autore” (Egea Music, 2018). Patrizia Cirulli ha le cover nel sangue e riesce, come in questo caso, a trarne il meglio.  

Un rilettura minimalista del testo scritto da Achille Lauro e composto da Fabrizio Ferraguzzo, una chitarra acustica dall’arpeggio delicato di Simone Pavia, un’interpretazione quasi recitata del testo, “sofferta” nell’eccezione più bella del termine, rendono questa cover di “C’est la vie”, unica quanto l’originale.

L’incontro tra due generazioni, anche musicali, che si affina attraverso la diversità delle due voci, una maschile e l’altra femminile, che a volte creano una discrepanza nel testo e nell’emozione e che, invece in questo caso, si fondono e danno ancora più risalto al brano.

“C’è una profondità emotiva nel testo che ha catturato la mia attenzione, ma c’è anche una sorta di leggerezza che va a creare un equilibrio tra la sofferenza e il suo superamento”, dice l’artista milanese al proposito, e le sue parole descrivono perfettamente le sensazioni che si provano ascoltando la canzone. Brava, brava davvero: interpreta il brano, non si limita a cantarlo, e questo aspetto, è fondamentale e da sottolineare.

Patrizia Cirulli canta "C'est la vie" di Achille Lauro. Nella foto la cantante milanese, vestita di nero, con un chitarra tra le braccia, appoggiata a un muro dipinto con dei murales

Video & Credits

Una nota di merito anche a Sofia Renzoni, che ha curato le riprese del video, ed a Gianpaolo Stangoni, per il montaggio e editing.

Il plauso è dovuto in quanto il video, girato in un contesto scenografico diverso, allo stesso tempo omaggia la versione originale del videoclip, attraverso delle scene girate in bianco e nero o sovrapposte al colore. Anche qui, una finezza che dimostra un rispetto insolito e delicato, un’attenzione che pochi usano e che è un valore aggiunto. E poi l’allegoria tra testo e location, dal bianco e nero della storia travagliata, la scena si illumina di colori nel refrain che invece inneggia alla vita. Straordinario. Una scelta di produzione video che indica genialità assoluta. Dieci e lode.

C’est la vie” (distribuzione La Stanza Nascosta Records) è disponibile su YouTube, in rotazione radiofonica e sulle piattaforme digitali dal 6 luglio.

Potete seguire Patrizia Cirulli su Facebook, Instagram e sul sito ufficiale.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.