Amazon, l’azienda di commercio online più conosciuta al mondo, ha solo un obiettivo nella sua attività: soddisfare i propri clienti dalla A alla Z. Sotto la scritta, scorre una freccia che va dalla A alla Z, dando l’impressione di un sorriso, perché si può trovare davvero di tutto.
Fondata nel 1994 e lanciata nel 1995, Amazon inzialmente vendeva solo libri, ma presto cominciò a vendere anche DVD, CD, software, videogiochi ecc…
Ci sono oltre 647.500 dipendenti in questa azienda, ma circa 350 hanno cominciato a violare alcune regole.
Amazon arrabbiata
La freccia che parte dalla A e finisce sulla Z, ora è arrabbiata, non sorride più.
Sono stati riscontrati problemi riguardanti la comunicazione esterna. Oltre 350 dipendenti hanno violato le regole, che non consentono di rilasciare commenti pubblici sulle attività aziendali senza autorizzazione.
375 impiegati che fanno parte di Amazon Employees for Climate Justice, Aecj, hanno pubblicato in un post su Medium messaggi in cui richiedono ulteriori sforzi da parte della compagnia di Jeff Bezos nella lotta per il cambiamento climatico.
Non solo, alcuni hanno anche criticato il lavoro di Amazon con le agenzie federali e il rifornimento di tecnologie alle compagnie petrolifere.
Spesso, chi cerca di fare del bene, finisce per essere punito. Gennaio è cominciato male per i dipendenti, che rischiano di essere licenziati a causa della pubblicazione sulle politiche ambientali dell’impresa.
Le critiche riguardano il piano ambientale, presentato il 19 settembre del 2019 da Jeffrey Preston Bezos, fondatore, presidente e amministratore delegato di Amazon.
Nel 2040, Amazon dovrebbe raggiungere le emissioni zero, ma secondo l’Aecj, dovrebbe puntare alla neutralità carbonica già nel 2030.
Ottima iniziativa, Amazon. Dobbiamo fare di tutto per salvaguardare il nostro pianeta.


Climate Pledge
“Invitiamo tutti i dipendenti ad impegnarsi, in maniera costruttiva”. Questo l’appello di Amazon ai suoi dipendenti, affinché ci sia collaborazione tra l’azienda e il personale. Contestualmente però Amazon fa arrivare anche un monito che non ammette repliche:“non consentiremo ai dipendenti di denigrare pubblicamente o mettere in cattiva luce l’azienda o l’assiduo lavoro dei colleghi che stanno sviluppando soluzioni a questi difficili problemi.
Poniamo molta attenzione a queste tematiche e la pagina dedicata alle ‘Nostre Posizioni’ lo chiarisce, delineando ciò che stiamo già facendo. Prendiamo come esempio il tema del cambiamento climatico”, aggiunge il portavoce Amazon. Fondando il Climate Pledge, Amazon si impegna a ridurre a zero le emissioni di anidride carbonica entro il 2040, cioè con dieci anni in anticipo rispetto all’Accordo di Parigi. “Prevediamo di utilizzare il 100% di energia rinnovabile entro il 2030 e abbiamo migliaia di persone che lavorano su iniziative legate alla sostenibilità all’interno della nostra azienda”.