Anatre e cigni: nutrirli con pane bianco è pericoloso

Passeggiando, capita spesso di incontrare anatroccoli, anatre e cigni e suscitano sempre tenerezza e un istinto spontaneo di dar loro qualcosa da mangiare. E’ frequente, infatti, che molte persone si portino da casa un pò di pane da gettare nel laghetto del parco. Qualche mollica che questi volatili si affrettano a ingoiare, sotto gli occhi divertiti dei passanti.

Ebbene questo gesto amorevole può essere fatale per oche, anatre e cigni.

Ali d’angelo

Anche se il termine sembra innocuo o addrittura fiabesco, “ala d’angelo”, in realtà, indica una patologia molto seria di questi animali. Si tratta di una deformazione delle ali che assumono un piegamento innaturale verso l’esterno e, di conseguenza, compromette la capacità di volo.

La degenarazione delle ali è dovuta ad un eccesso di carboidrati e zuccheri, un eccesso di proteine, carenza di vitamine (D,E) e sali minerali (manganese). Uno squilibrio alimentare che genera un ritardo dello sviluppo delle cartilagini e la conseguente malformazione delle ali.

Purtroppo non è curabile, ma la prevenzione può fare molto.

I pennuti che arrivano nei centrio di recupero e di riabilitazione Lipu presentano tutti alti livelli di zuccheri, dovuti al pane e alla pasta con cui sono stati nutriti. Una corretta alimentazione basata su cibi senza sale e non piccanti li aiuta a migliorare, ma non a recuperare del tutto la forma.

Un cigno bianco in mezzo ad uno stagno apre le ali bianche

Non condannarmi!

Alimentare anatre e cigni in questo modo, anche se il gesto è fatto in buona fede, potrebbe essere fatale. L’impossibilità di volare li espone irrimediabilmente ai predatori che possono facilmente catturarli. Inoltre, il non poter volare li espone anche al rischio di non poter scappare davanti ad un’automobile o a ripararsi dalle intemperie estreme improvvise.

Il cigno è quasi completamente vegetarianO e predilige orzo, avena e verdure.

Gli anatroccoli, invece, sono ancora in fase di svezzamento. La dieta ideale è formata da vermi, grilli, uova, carote, mais, piselli e fagiolini.

Ignorare questa preziosa nozione può rendervi il responsabile della morte di questi animali.

Anatre e cigni - nella foto una famifgliola di anatroccoli con la mamma anatra
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”