Il cigno: storia di un brutto anatroccolo

Cosa sappiamo del cigno? Perchè si dice “il canto del cigno”? Come vive questo animale? Curiosità, storia, leggende e anche una fiaba per i piccini

“C’era una volta un’anatra che covava felice le sue uova. Alla schiusa dai gusci uscirono dei bellissimi pulcini gialli, ma un uovo resto intatto. Mamma anatra allora riprese a covare. Una vecchia anatra si avvicinò e le disse che molto probabilmente era un tacchino e che non valeva la pena di continuare a covare. Ma lei continuò a covare e aspettò paziente che anche quest’ultimo uovo si aprisse. E così fu.

Ma quando uscì il pulcino, era un esserino gracile, spennacchiato e di colore grigio. Un pò sconcertata, prese la sua prole e la condusse allo stagno. Tutti gli anatroccoli la seguirono, compreso quello grigio, e quando si buttarono tutti in acqua, mamma anatra ebbe la conferma che non era un tacchino. Ma il piccolo ultimo nato era oggetto di scherno di tutti i fratellini e motivo di imbarazzo con il resto della comunità di anatre”.

Questo è l’inizio di una delle fiabe più famose di Andersen, una storia che contiene forse la più importante lezione di vita: l’autostima.

Un brutto anatroccolo deriso da tutti che, da adulto, si ritrova ad essere il più bel esemplare dello stagno.

Mica male come insegnamento. Direi fondamentale per la crescita di tutti i bambini. Compresa me.

Ogni volta che guardo un cigno nello stagno, guardo anche il mio riflesso nell’acqua e sorrido. Quante volte mi sono sentita un brutto anatroccolo e oggi, anche se non ritengo di essere una bellezza assoluta, mi sento comunque un cigno ben riuscito.

Ma cosa sappiamo veramente del cigno? Come vive, come passa le sue giornate? E soprattutto, davvero è un animale che lavora fin da piccolo sulla sua autostima?

un cigno adulto molto bello, tiutto bianco con il becco arancone e intorno agli occhi piumenere,nuota nell'acqua e difianco a lui cinque anatroccoli grigia

Un amore per tutta la vita

La prima cosa che vi svelo è che il cigno è un romanticone. Si innamora una volta sola nella vita e passa tutta la sua esistenza con la stessa compagna.

E’ molto attaccato alla famiglia e i piccoli vengono accuditi da entrambi i genitori.

Pensate che solo qualche settimana fa, a Boston, nel Massachusetts, al Charles River Esplanade, una coppia di cigni ha scelto quel fiume per deporre le uova. Sono nati nove anatroccoli e tutti insieme nuotavano nel fiume sotto gli occhi dei passanti. Monitorati dalla “Protezione Animali” del posto, la Esplanade Association, la famigliola era davvero un esempio di bellezza e armonia famigliare, ma la mamma si è ammalata improvvisamente ed è venuta a mancare.

I veterinari non sono riusciti a capire la causa del decesso, ma hanno notato una cosa curiosa. Il papà ha iniziato ad accudire i piccoli, a nutrirli e a tenerli al caldo, proprio come faceva la sua compagna. In questo modo il futuro di questi anatroccoli e la loro crescita sono assicurati.

Un’altra storia straordinaria, un’altra lezione di vita che arriva da questo silente splendido animale.

una coppia di cgni mentre si abbacciano con il collo bianco, nuotano nell'acqua di notte

Un valoroso guerriero

Se fino a qui abbiamo provato tenerezza per le gesta del cigno, ora è arrivato il momento di scoprire i suoi lati oscuri.

E’ un animale bellissimo, sembra fatto di velluto. E’ impossibile non rimanere incanti a guardarlo quando passa nuotando sinuoso, o quando allarga le sue bianchissime ali.

Se parliamo di autostima, il cigno, a quanto pare, almeno in età adulta, ne ha da vendere!

Il cigno è, infatti, un terribile guerriero. Quando inizia la stagione degli amori, il maschio si batte con ferocia per conquistare la femmina e non ha pietà. E’ un animale poco socievole con le altre specie animali e non esita a mostrare i piccoli denti aguzzi se il messaggio non viene recepito a dovere.

Di solito nidifica con la compagna sugli isolotti ai centri dei laghi o delle paludi. In Galles esiste addirittura una cittadina dedicata ai cigni. Si chiama Swansea City e offre un habitat naturale adatto per lo sviluppo di colonie di cigni. In ogni caso, il cigno è presente un pò ovunque nel mondo ed è possibile vedere anche diverse coppie di cigni sullo stesso lembo di terra. Insieme difendono il loro territorio con determinita aggressività nei confronti di chiunque tenti l’approdo.

Il canto del cigno

Il canto del cigno molto probabilmente è una leggenda tramandata dai greci, ma è credibile al punto da diventare addirittura un senso figurato del linguaggio comune. Si chiama così, infatti, l’ultima grande opera di un artista. E’ anche il titolo di un atto unico scritto da Anton Pavlovič Čechov.

La leggenda che aleggia intorno al canto del cigno, narrata anche da Platone, dice che quando il cigno sta per morire intona una canzone dolcissima, struggente e armoniosa, talmente commovente da essere considerato un ultimo saluto alla vita.

Un cigno allarga le ali nello splendore di un lago al tramonto. Il cielo ha deicolori psttacolari dal grigio al giallo all arancione con il sole che muore dietro le nubi bianche
Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.