Sessanta reperti archeologici, commercializzati da trafficanti internazionali e del valore stimato di oltre 20 milioni di dollari, sono stati riportati in Italia dagli Stati Uniti. L’ operazione, condotta dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) insieme al New York County District Attorney’s Office (DAO)è una tra le più importanti.
Le opere, poste in vendita da alcuni brokers dell’arte erano confluite in collezioni private statunitensi. Tra queste, quella di uno dei più grandi collezionisti d’arte antica del mondo. All’uomo è stato imposto un divieto a vita di acquistare antichità a seguito dell’indagine penale pluriennale e multinazionale condotta dal DAO.
Scavi clandestini e furti
L’attività d’indagine ha permesso di verificare le opere individuate nel contesto di procedimenti penali a carico di diversi trafficanti internazionali di reperti archeologici. Sono in realtà migliaia i beni trafugati, tra cui i sessanta presentati il 23 gennaio nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura. I beni, provenienti da scavi clandestini o furti, operati in Italia, raggiungevano il mercato antiquario internazionale attraverso transazioni effettuate da ricettatori di beni culturali e mercanti d’arte. Il trasporto all’estero è avvenuto , ovviamente, senza le previste autorizzazioni del Ministero della Cultura, come previsto dalla legislazione fin dal 1909. Quindi, appare assai significativo, in questo contesto, l’ammonimento di uno tra i più grani collezionisti contemporanei Giorgio Fasol: “L’investimento non mi porta alla cultura, ma la cultura mi conduce ad un buon investimento”.
Archeologia saccheggiata in mano a musei , case private e gallerie
Nessuna traccia, pertanto, in nessuna pubblicazione, degli eventuali scavi scientifici che ne dichiarassero il l ritrovamento, oltretutto di eccezionale qualità e rilevanza culturale. Pertanto, i reperti non erano noti al mondo accademico fino alla data della loro acquisizione nel mercato antiquario. Questi 60 beni rappresentano il saccheggio dei siti archeologici italiani causato da trafficanti senza scrupoli al fine di procurarsi un profitto illecito. Per troppo tempo sono rimasti in musei, case private e gallerie estere senza alcun diritto di proprietà.
Per smascherare questi criminali sono stati necessari anni di diligente e difficile lavoro investigativo svolto in coordinamento tra il Comando Carabinieri TPC, il DAO di New York, le competenti Autorità Giudiziarie nazionali. Oltre al necessario contributo tecnico-scientifico fornito dagli esperti del Ministero della Cultura, il supporto del Ministero degli Affari Esteri, e la fattiva collaborazione fornita dalle istituzioni americane.
“Il recupero di questi reperti da parte del TPC è un grande successo nell’ambito delle attività di contrasto al traffico illecito dei beni che appartengono alla nostra nazione. Ringrazio l’Arma per il prezioso e insostituibile lavoro quotidiano, svolto in ogni parte del mondo”, ha dichiarato detto il Ministro Sangiuliano.
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I dati 2022 sui traffici illeciti elencati dal Generale Molinese
Il Generale Molinese, comandante dei Carabineri TPC, durante la conferenza stampa del 23 gennaio, ha illustrato i dati statici del 2022 sulle attività di contrasto ai traffici illeciti. L’attività operativa dell’anno, i cui dati non sono ancora completi, ha fatto registrare 217 verifiche sulla sicurezza in musei, biblioteche e archivi. 381 perquisizioni e 971 persone denunciate. 74.748 beni archeologici e paleontologici recuperati. 1.227 opere false sequestrate, con un valore, se immesse sul mercato come autentiche, di oltre 85 milioni di euro..
I furti di beni culturali sono stati complessivamente 288, così ripartit. Musei 10, luoghi espositivi 51, luoghi di culto 123. Archivi 14, biblioteche 13. Luoghi privati e pertinenze 77. Sono stati 31.672 i beni d’arte controllati nella “Banca Dati Leonardo” e 1.419 i controlli alle aree archeologiche terrestri e marine. Alcuni di questi eseguiti in collaborazione con i Carabinieri del Raggruppamento Aeromobili o dei Nuclei Subacquei. 64 le persone denunciate per scavo clandestino. Ammontano a 2.088 i controlli effettuati a esercizi antiquariali, in parte svolti online anche su cataloghi d’asta, a 678 le verifiche a mercati e fiere.
Dall’inizio dell’anno i Carabinieri TPC hanno effettuato 1.584 controlli a siti monumentali o paesaggistici rilevando attività illecite. E procedendo così al deferimento di 124 persone, al sequestro di 8 immobili e 2 tra aree paesaggistiche o strutture (edificate senza le previste autorizzazioni) ricadenti in aree soggette a vincolo.