Assistente Materna: perchè è importante e a chi serve?

Nasce la professione di assistente materna: un aiuto essenziale alle neo mamme.

Essere una nuova mamma è un’esperienza straordinaria, ma anche una delle sfide più impegnative che una donna possa affrontare nella sua vita. Mentre la gioia e l’entusiasmo di accogliere un nuovo membro nella famiglia sono indiscutibili, la realtà della maternità porta con sé una serie di cambiamenti fisici, emotivi e psicologici che possono essere travolgenti per molte donne. In questo contesto, il ruolo dell’assistente materna nasce come ruolo professionale fondamentale per fornire sia un supporto pratico che psicologico alle neo mamme.

La Maternità Oggi: Una Sfida Complessa

La maternità oggi è diversa da come era in passato. Le donne sono spesso impegnate in carriere lavorative, i nuclei familiari sono più piccoli e il sostegno sociale può essere limitato. Questi cambiamenti hanno creato una serie di sfide uniche per le neo mamme, che spesso si trovano a cercare di bilanciare le esigenze del bambino con quelle della loro vita quotidiana e professionale.

Inoltre, le pressioni sociali e le aspettative spesso irrealistiche possono mettere a dura prova la salute mentale delle nuove mamme.

A questo si aggiungono i modelli di “fisico perfetto” forniti dai social, che dipingono la donna ideale con una siluette sempre perfetta, attraente e sexy, in qualsiasi momento della sua vita. Una eterna competizione con lo specchio e con la propria immagine che non aiuta certo ad accettarsi quando il fisico ha delle ovvie e ragionevoli mutazioni dovute alla gravidanza e al parto. Questa idea di “perfezione” ad ogni costo si riflette anche sugli stessi comportamenti della puerpera e della neo mamma.

La società moderna, infatti, spesso dipinge l’immagine di una “madre perfetta” che sembra sempre felice e in controllo, ma la realtà è che la maternità può essere estremamente faticosa e stressante.

La madre perfetta: Un Ideale Irrealistico nella Società Contemporanea

Nella società di oggi, la figura della madre è spesso dipinta come la “mamma perfetta”. Questa idealizzazione della maternità può avere un impatto significativo sulle donne e sulle loro esperienze di genitorialità, portando a aspettative irrealistiche e a una crescente pressione sociale per conformarsi a uno standard ideale.

La “mamma perfetta” è spesso ritratta come una figura senza difetti. È sempre sorridente, impeccabile nell’aspetto, e gestisce la sua famiglia con grazia e precisione. Questa immagine idealizzata viene perpetuata dai media, dalla pubblicità, dai social media e persino dalla cultura popolare. Le mamme perfette sembrano non avere mai dubbi, preoccupazioni o momenti di stanchezza. Sono in grado di equilibrare con facilità carriere, vita familiare e hobby, e sembrano sempre avere il controllo di ogni situazione.

Questo ideale irrealistico ha numerose conseguenze negative per le mamme moderne. Molte donne si sentono sopraffatte dalla pressione di essere perfette in ogni aspetto della loro vita, inclusa la maternità. Questo può portare a livelli elevati di stress, ansia e persino depressione. Le mamme che non riescono a conformarsi a questa immagine ideale possono sviluppare un senso di inadeguatezza e autostima compromessa. Si sentono come se stessero fallendo nel loro ruolo di genitori.

La lotta per raggiungere l’ideale della mamma perfetta può portare a conflitti interni. Le mamme si dividono tra ciò che sentono di dover fare e ciò che vorrebbero fare, spesso sacrificando il proprio benessere per soddisfare le aspettative sociali. Possono sentirsi isolate e sole nelle loro sfide poiché non vogliono ammettere di non essere perfette. Questo isolamento può avere un impatto negativo sulla loro salute mentale.

La Necessità di Sfatare il Mito

È fondamentale sfatare il mito della “mamma perfetta” e riconoscere che ogni madre è un individuo unico con i suoi punti di forza e le sue debolezze. Invece di cercare la perfezione, dovremmo abbracciare la diversità delle esperienze materne e fornire supporto e comprensione alle mamme nelle loro sfide.

L’idealizzazione della “mamma perfetta” è un mito dannoso che crea pressioni insostenibili sulle donne nella società contemporanea. È fondamentale riconoscere che ogni madre è un individuo unico e che la maternità è un’esperienza complessa, fatta di successi e difficoltà. Sostituendo l’ideale della perfezione con una cultura di supporto, comprensione e accettazione delle differenze, si contribuisce a creare una società in cui le mamme si sentano libere di essere autentiche e di abbracciare pienamente il loro ruolo di genitori.

La Depressione Post-Partum: Un Pesante Fardello

La depressione post-partum è una condizione che colpisce molte neo mamme. Si manifesta con sintomi quali tristezza persistente, stanchezza estrema, irritabilità, cambiamenti nell’appetito e nell’umore, difficoltà di concentrazione e sentimenti di colpa o inadeguatezza come genitore. Questi sintomi possono avere un impatto devastante sulla capacità di una madre di prendersi cura di se stessa e del suo bambino.

La depressione post-partum non dovrebbe mai essere trascurata o minimizzata. È una condizione che richiede supporto e trattamento adeguati. Tuttavia, molte neo mamme esitano a cercare aiuto a causa dello stigma sociale associato alla depressione e alla paura di essere giudicate come “cattive madri”.

La maternità moderna può essere una sfida travolgente, specialmente per le neo mamme che affrontano la depressione post-partum. In questo contesto, l’assistente materna emerge come una figura preziosa nel fornire il supporto necessario per affrontare queste difficoltà. È fondamentale riconoscere che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un atto di coraggio e auto-cura. L’assistente materna offre il sostegno necessario per aiutare le neo mamme a superare le sfide della maternità e ad abbracciare il loro ruolo di genitori con fiducia e amore.

L’Amore Materno e il Rifiuto

L’amore materno è spesso considerato uno dei sentimenti più puri e sacri che possano esistere. La maternità è celebrata come una delle esperienze più straordinarie e altruistiche di una donna, e l’amore di una madre per il suo bambino è spesso idealizzato come incondizionato e senza limiti. Tuttavia, il filosofo e sociologo Umberto Galimberti, citando il lavoro della psicoanalista Sophie Marinopoulos, ha introdotto una prospettiva provocatoria che sfida questo paradigma: “l’amore materno non è mai solo amore, ma è anche attraversato dal rifiuto del figlio“. Questa affermazione, apparentemente iconoclastica, ci invita a esplorare il complesso mondo delle emozioni materne e ad analizzare l’idea tradizionale di maternità.

L’amore materno è indubbiamente un sentimento potente e profondo che molte donne sperimentano quando diventano madri. Malgrado ciò, è importante comprendere che l’esperienza materna non è mai univoca o monolitica. Ogni madre è un individuo unico con una storia, una personalità e un contesto di vita differenti, e ciò influisce sulla sua esperienza di maternità.

Il Rifiuto del Figlio: Un Tabù da Affrontare

L’idea del rifiuto del figlio è un argomento difficile da trattare. Spesso, la società tende a idealizzare la figura della madre e a relegare qualsiasi forma di conflitto o ambivalenza emotiva in secondo piano. Riconoscere che il rifiuto del figlio può essere una parte dell’esperienza materna è essenziale per comprendere appieno la complessità delle relazioni familiari.

La teoria del rifiuto del figlio non implica necessariamente un abbandono fisico o emotivo del bambino, ma piuttosto la presenza di momenti in cui la madre può sperimentare sentimenti di frustrazione, impotenza o addirittura desiderio di allontanarsi dal suo ruolo di genitore. Questi sentimenti possono derivare da una serie di fattori, come il senso di sacrificio personale richiesto dalla maternità, le aspettative non realistiche o le sfide personali della madre.

Accettare la complessità dell’amore materno e la possibilità del rifiuto del figlio non dovrebbe essere frainteso come una condanna della maternità o una diminuzione dell’importanza del legame madre-figlio. Al contrario, questa prospettiva è un’invito a guardare in profondità e ad abbracciare la totalità dell’esperienza materna.

Riconoscere i momenti di ambivalenza o difficoltà può anche portare a una maggiore comprensione di sé e della propria relazione con il figlio e può essere un passo verso l’accesso a risorse di supporto e consulenza per affrontare questi sentimenti in modo sano e costruttivo.

L’Assistente Materna: Un Aiuto Pratico e Psicologico

L’assistente materna, è una figura che nasce per offrire un sostegno completo alle mamme nei primi sei mesi di maternità. Il loro ruolo può essere diviso in due aspetti principali: supporto pratico e supporto psicologico.

Se una volta questo ruolo era naturalmente ricoperto in famiglia dalle nonne e dalle zie, che avevano un rimedio per ogni cosa e con entusiasmo e trasporto, aiutavano le nipotine nella nuova avventura di madri, oggi non tutte le famiglie hanno la fortuna di avere una rete di parenti strette che possono arrivare in supporto.

E’ l’inesorabile evoluzione del modello sociale occidentale. Per questo motivo le nuove leve si trovano sprovviste di consigli utili di sopravvivenza al ruolo di genitori.

Le assistenti materne avranno il compito di fornire informazioni importanti per accompagnare le neo mamme nel loro percorso di madri, dell’allattamento al seno e della cura del neonato, alla gestione dei ritmi di sonno e veglia, passando per la comprensione della comunicazione del neonato. Un supporto fisico e emotivo costante, aiutando la mamma a sentirsi al sicuro e sostenuta.

Inoltre, la maternità è un’esperienza emotivamente intensa. Le neo mamme risentono una vasta gamma di emozioni, tra cui la gioia, la tristezza, l’ansia e la paura. L’assistente materna sarà in grado di ascoltare le preoccupazioni e le paure della mamma, offrendo un ambiente sicuro per esprimere i propri sentimenti. Questo supporto psicologico è cruciale per la salute mentale della neo mamma, aiutandola a superare il baby blues, la depressione post-partum e altre sfide emotive.

L’Importanza dell’Assistente Materna

Nel 2024, secondo quanto annunciato dal Governo italiano, l’assistente materna sará introdotta tra le figure professionali assistenziali.

Diventa una figura chiave nel supporto delle neo mamme. Professioniste specializzate forniranno un sostegno emotivo, psicologico e pratico che può fare la differenza nella vita di una neo mamma.

L’assistente materna sarà anche efficace per un ascolto empatico e senza giudizio, fornendo uno spazio sicuro in cui le neo mamme potranno esprimere le loro preoccupazioni e paure, aiutandole a sentirsi meno sole e isolate.

Il loro supporto pratico, poi sarà fondamentale per la cura del neonato, l’allattamento al seno e la gestione delle attività quotidiane. Questo allevierà il carico di lavoro delle neo mamme e permetterà loro di concentrarsi sulla propria ripresa e sul benessere del bambino.

Infine, saranno connesse ad una vasta rete di risorse e contatti in campo medico e psicologico. In questo modo, le neo mamme avranno più connettersi con professionisti della salute mentale o altri servizi di supporto quando necessario.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”