C’è un’opera di Michelangelo Merisi da Caravaggio che è firmata con il sangue. È la Decollazione di Giovanni Battista, unico e solo dipinto che porta la firma di Caravaggio che, peraltro, viene tracciata con il sangue che sgorga dalla gola del Battista.
La Decollazione è anche la più grande opera in termini di dimensioni che Caravaggio abbia mai dipinto. Misura infatti tre metri per cinque ( precisamente 361×520 cm) e viene eseguita in olio su tela tra il 1607 e il 1608. Il quadro è commissionato a Caravaggio dalla Compagnia della Misericordia. Infatti, al l centro del dipinto compare un corto pugnale, detto appunto di “misericordia” perchè usato per dare il colpo di grazia al condannato, e anche chiaro riferimento alla Confraternita.


Caravaggio: il sangue le fughe e l’angoscia
Sono tante le unicità e le verità occulte di quest’opera. La prima, come abbiamo visto , è che dal collo tagliato (Decollazione) del Battista, sprizza un rivolo di sangue che va a formare l’unica firma di Caravaggio che sia mai comparsa su un suo dipinto.
Altra particolarità: la tela è realizzata a Malta, dove Caravaggio si era rifugiato poiché ricercato da un “bando capitale” per aver assassinato, a Roma, Ranuccio Tommasoni. . Grazie a quest’opera Caravaggio ottiene l’onore della Croce di Malta e con lei l’immunità.
L’espulsione dall’ordine dei Cavalieri di Malta
Nel dicembre del 1608, però, poco tempo dopo aver terminato l’opera, per l’ennesimo fatto di sangue in cui il turbolento Caravaggio è implicato, si proclama a Valletta la sua espulsione dall’Ordine. A annunciarla il Gran Maestro Alof de Wignacourt, (a cui peraltro fece un ritratto) e il Venerando Concilio. La cerimonia della “privatio habitus” avviene davanti alla tela da poco realizzata. “Contra dictum fratrem Michaelem Angelum Marresi de Caravaggio” quale “membrum putridum et foetidum“.
Oggi il Dipinto si può ammirare nell’Oratorio di San Giovanni Battista dei Cavalieri nella Concattedrale di San Giovanni a La Valletta (Malta).


La firma, stranezze e teorie inquietanti
Torniamo alle singolarità di questo dipinto. La firma non è ritenuta originale fino alll’ultimo restauro del 1900. Se poi ci addentriamo nell”etimologia, “segnare” nell’italiano del tempo significa sì, firmare, ma anche sanguinare e farsi il segno della croce. Il fatto che Caravaggio apponga la propria firma nel sangue del Battista, può essere inteso come un modo per segnarsi col sangue. Una redenzione per lavarsi dal sangue di cui si era macchiato o anche un gesto simbolico di dannazione eterna.
Questa firma però porta anche altri lati oscuri che molti occultisti hanno cercato di decifrare nel tempo. Percorriamo queste affascinanti teorie.
I significati occulti


Quel che oggi è leggibile della firma sono sette lettere, che formano il nome michelA preceduto da un segno interpretato come una ‘f’: “fecit” o “frater”, seguito da caratteri abrasi ed indecifrabili. Forse l’indizio di un patto iniziatico per l’ammissione all’ordine dei Cavalieri di Malta che aveva un culto particolare proprio per il Battista. La firma, inoltre, è eseguita col colore del sangue e le lettere nel computo cabalistico danno come somma il numero 22, cifra simbolo di una personalità superlativa o in senso negativo del Maestro delle Arti Nere.
Un’altra teoria occultista vuole che nel dipinto si celi un grido d’allarme per la vita in pericolo del pittore perennemente braccato da condanne a morte. Motivo che spiega il perché di quell’unica firma di Caravaggio posta solo sul suo dipinto più grande. Come una premonizione, che lo avrebbe spinto a lasciare una traccia, camuffata da una firma nel dipinto, di un imminente pericolo mortale: il suo.


Il patto con il diavolo
Insomma per gli occultisti Caravaggio non firma un quadro bensì una lapide, facendo in essa precedere il suo nome da un semplice segno di croce, la famosa f. Uso che ritroviamo ancora oggi in molte targhe funerarie. Questa firma, sempre per queste interpretazioni, non rappresenta solo un segnale di pericolo, ma il simbolo mortale della sua anima.
Un altra interpretazione occulta vuole l’identificazione di Caravaggio con il Battista che sta per essere decollato. Questo deriva non solo dal fatto che sulla vita dell’artista pendesse un bando capitale, ma anche perchè, dopo l’omicidio di Ranuccio Tommasoni, sembra che avesse contratto un patto con il diavolo proprio per sfuggire all’esecuzione, firmando la sua condanna a morte per l’eternità.
L’uomo Caravaggio
Lasciando da parte l’occulto, si può dire per certo che Caravaggio ebbe una vita molto travagliata. Un esistenza in cui il male e il bene che erano in lui non trovano la pacificazione interiore. Violento, inquieto, irascibile, passionale. Dedito al gioco, alla prostituzione e all’ alcool. Accusato di diversi crimini e omicidi. Eppure dotato di un genio inarrivabile, inestinguibile che emoziona ancora oggi. Perchè come sostengono molti psicoanalisti, sono proprio i tormenti interiori che costituiscono una spinta verso la dimensione della creatività.
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