Emergenza ambientale: acqua, aria e sangue contaminati da PFAS

Più di 17.000 siti in tutta Europa sono contaminati dai PFAS “forever chemicals”, come mostra un’indagine esclusiva durata mesi condotta da 18 redazioni europee: un’emergenza ambientale fuori controllo. 

L’indagine “The Forever Pollution Project” rivela altri 21.000 presunti siti di contaminazione dovuti ad attività industriali in corso o passate. La contaminazione rivelata da questo progetto si diffonde in tutta Europa.

All’inizio di febbraio 2023, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche ECHA ha pubblicato una proposta di divieto su tutti i PFAS o sostanze per- e polifluoroalchiliche. “The Forever Pollution Project” può ora rivelare che c’è molta più contaminazione in tutta Europa di quanto sia noto pubblicamente. I giornalisti hanno raccolto 100 set di dati e presentato dozzine di richieste FOIA per costruire una mappa unica nel suo genere della contaminazione da PFAS in Europa. La metodologia scientifica alla base di questa “esperienza di giornalismo peer-reviewed” è presa in prestito dal PFAS Project Lab e dalla PFAS Sites and Community Resources Map negli Stati Uniti

Un’indagine internazionale rivela una massiccia contaminazione da PFAS anche in Italia che determina una emergenza ambientale davvero preoccupante.

Cosa sono i PFAS

I PFAS sono sostanze perfluoroalchiliche note anche come “inquinanti eterni”. Sono utilizzati in molti settori diversi, dal Teflon allo Scotchgard per realizzare prodotti antiaderenti, antimacchia o impermeabili. Non si degradano nell’ambiente e sono molto mobili, quindi possono essere rilevati in acqua, aria, pioggia, lontre e merluzzi, uova sode ed esseri umani. I PFAS sono collegati al cancro e all’infertilità, tra una dozzina di altre malattie. È stato stimato che ogni anno le PFAS gravano sui sistemi sanitari europei tra i 52 e gli 84 miliardi di euro . (Fonte Foreverpollution)

Le emissioni di PFAS non sono ancora regolamentate nell’UE e solo pochi Stati membri hanno adottato dei limiti. 

Le emissioni di PFAS non sono ancora regolamentate nell’UE e solo pochi Stati membri hanno adottato dei limiti. Tutti gli esperti PFAS che abbiamo intervistato erano fermamente convinti che le soglie fissate dall’UE per l’attuazione nel 2026 fossero troppo alte per proteggere la salute umana.

Dal sito Foreverpollution.eu

Il sito Foreverpollution riporta anche che “The Forever Pollution Project ha anche scoperto un ampio processo di lobbying per annacquare il proposto divieto PFAS a livello europeo. Diverse dozzine di richieste FOIA a Bruxelles e in altre città europee hanno rivelato che ormai da mesi più di 100 associazioni di settore, gruppi di riflessione, studi legali e grandi aziende hanno lavorato per influenzare la Commissione europea e gli Stati membri per indebolire l’imminente divieto PFAS” (clicca qui per leggere l’articolo completo).

PFAS - un prato vicino ad un bosco con una grande depressione di terra dove confluiscono gli scarichi di un grande tubo di fogna
Emergenza ambientale: acqua, aria e sangue contaminati da PFAS

Emergenza ambientale fuori controllo

A seguito della diffusione dell’inchiesta giornalistica The Forever Pollution Project sulla contaminazione da Pfas in numerose nazioni europee, Italia inclusa, e che nel nostro Paese ha coinvolto le testate Radar Magazine e Le Scienze, Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace dichiara:

immagine surrealistica di un bicchiere con dentro il mare blu con spuma bianca appoggiato nel vuoto fatto di nuvole cupe nere

Questa indagine senza precedenti tocca un nervo scoperto su cui le autorità nazionali da tempo hanno scelto di non intervenire, nonostante sia chiaro che la contaminazione riguardi l’acqua, l’aria, gli alimenti e il sangue di migliaia di persone. Si tratta di un’emergenza ambientale e sanitaria fuori controllo. Esortiamo il governo, il parlamento e i ministeri competenti ad assumersi le proprie responsabilità varando in tempi brevi una legge che vieti l’uso e la produzione di tutti i Pfas, insieme all’adozione di adeguati provvedimenti di bonifica e all’individuazione di tutti i responsabili”.

L’inchiesta ha rivelato l’esistenza di più di 17 mila siti contaminati in Europa, a cui si aggiungono altri 21 mila siti in cui è possibile la presenza di Pfas a causa di attività industriali in corso o passate, e 2.100 hotspot, ovvero luoghi in cui la contaminazione raggiunge livelli considerati pericolosi per la salute. La mappa italiana rivela elevati livelli di inquinamento non solo in alcune aree del Veneto, già tristemente note per essere uno degli epicentri europei dell’emergenza Pfas, ma toccano anche alcune zone del Piemonte, limitrofe allo stabilimento della Solvay specializzato proprio nella produzione di Pfas, della Lombardia e della Toscana. Questo quadro potrebbe essere ben più grave considerando che non tutte le Regioni italiane effettuano monitoraggi capillari.

La posizione di Greenpeace

All’inizio di marzo, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha pubblicato la bozza di proposta per vietare a livello comunitario la produzione e l’uso di migliaia di Pfas, avviando un processo necessario per fermare la contaminazione di questi inquinanti eterni. Tra le nazioni promotrici del divieto figurano Germania, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca e Norvegia, ma non l’Italia.

Greenpeace, insieme a oltre cento organizzazioni della società civile europee, è promotrice del Ban Pfas Manifesto che chiede la messa al bando di queste pericolose sostanze.

L’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA) degli Stati Uniti ha proposto l’introduzione di limiti estremamente cautelativi riguardo la presenza di sei molecole appartenenti al gruppo dei Pfas nell’acqua potabile. Per due di questi composti, Pfoa e Pfos, la cui pericolosità per la salute è nota considerata la loro classificazione come possibili cancerogeni, l’autorità americana ha proposto come limite lo zero tecnico, ovvero il valore più basso che le attuali strumentazioni sono in grado di rilevare, mettendo in pratica il concetto che per queste sostanze non esistono soglie di sicurezza.

almadarte
almadarte
Almadarte esprime la mia passione per tutto il bello che la vita ci regala. L’arte, il teatro, la musica, il cibo, la poesia. La bellezza è una qualità che diventa sensibile alla prima impressione, l’anima l’apprende e riconosciutala, l’accoglie e in un certo modo le si accorda. 43 anni studi classici, amante dell’arte figurativa in modo particolare, desiderosa di apprendere e curiosa di ogni forma di cultura, osservatrice attenta dell’arte culinaria fa suo il motto di George Bernard Shaw “non c’è amore più sincero di quello per il cibo”