I cinghiali catturati a Roma hanno poche ore di vita

Apprendiamo da notizie di stampa che “saranno abbattuti entro 48 ore” i cinghiali catturati a Roma il 18 gennaio poiché, secondo “fonti regionali”, gli animali “pur non essendo in zona rossa, le erano molto vicino”.

Se la notizia vi fosse sfuggita, vi aggiorniamo noi.

Il 18 gennaio a Roma, 11 cinghiali, 3 adulti e 8 cuccioli transitavano davanti a Villa Doria Pamphilj e prontamente sono intervenute le forze dell’ordine. I cinghiali, circondati dai carabinieri, sono poi stati catturati e portati “altrove”.

L’amministrazione, nella figura di Elio Tomassetti, aveva dichiarato: “Sono subito intervenuti il personale della Asl, la polizia locale e la polizia della città metropolitana per cercare di isolare gli esemplari e portarli altrove“.

La domanda sorgeva spontanea: altrove, dove?

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) è subito intervenuta per capire quale sorte sarebbe toccata agli animali catturati, pronti anche con i propri legali a chiedere l’accesso agli atti.

Quello che si apprende, ad oggi, è che parrebbe che i cinghiali catturati saranno abbattuti tra poche ore, sempre se non è già sucesso nel frattempo.

Salvi invece i cinghiali che si trovavano ieri in via Taverna, all’Insugherata, come comunica via social la Sfattoria degli ultimi, rifugio che si era offerto di accogliere anche i poveri cinghiali di Villa Pamphilj. Probabilmente la mobilitazione di cittadini e mediatica ha contribuito a salvarli.

Perchè?

La “fonte regionale” che riferisce a mezzo stampa sulla tragica sorte dei cinghiali del più grande parco pubblico romano aggiunge che “a causa della sostanza che li ha narcotizzati non potranno comunque essere destinati al mercato alimentare. E sempre a causa della Psa non è stato possibile pensare al trasferimento degli ungulati in rifugi, strutture agrituristiche o in luoghi simili”.

Perchè non li hanno traferiti in un’area protetta?

Perchè c’è poca trasparenza in merito alle procedure?

L’Oipa torna a chiedere alle istituzioni un’azione di prevenzione e non di persecuzione di una specie che si sta presentando nei centri abitati solo a causa di una scorretta gestione del territorio. Gli abbattimenti non sono la soluzione al problema della proliferazione dei cinghiali, ma la causa, come attestano etologi, zoologi, naturalisti.

L’associazione torna infine a sottolineare che il problema della presenza dei cinghiali nei centri urbani è dovuta a una scorretta raccolta dei rifiuti: dov’è attuata la raccolta porta a porta i cinghiali non si presentano negli abitati. Inoltre, ancor più a monte, vi è la politica dei “ripopolamenti” degli anni passati: i cinghiali che popolano oggi l’Italia, più grandi e prolifici degli autoctoni, sono stati introdotti dai paesi dell’Est Europa a uso e consumo dei cacciatori, cui ora si ricorre per risolvere un problema che loro stessi hanno determinato.

Il comunicato dell’Oipa

L’Oipa si è così espressa:”Ci chiediamo cosa impedisca alle Amministrazioni intervenute nella decisione e nelle procedure (Regione Lazio, Asl, Comune di Roma, Municipio Roma 12) di fare chiarezza, di essere trasparenti con i cittadini. Finora non abbiamo letto note ufficiali sulla vicenda, se non qualche scarna dichiarazione a mezzo stampa del presidente del Municipio, Elio Tomassetti. Attendiamo i documenti che saranno inviati a seguito dell’accesso agli atti del proprio Ufficio legale“.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”