Il pensiero mafioso, oltre l’acido e i proiettili

La cattura di Matteo Messina Denaro pare non sorprendere proprio nessuno.
Ed in questo caso non è dovuto al fatto che negli ultimi anni siamo diventati esperti in qualsiasi materia. Virologia, sismologia, meteorologia, sport, cucina e strategia di guerra.
Non sorprende perché in fondo, esperti di mafia, lo siamo veramente un po’ tutti.

Una materia antica nel nostro paese, così radicata nella nostra cultura che la cattura di quest’uomo, per quanto ogni giornalista si sforzi di renderla sensazionale, di averla addirittura prevista da molti anni ed ogni parte politica cerchi di accaparrarsi l’onore di averla compiuta, resta un fatto piuttosto banale e noiosamente prevedibile.
La notizia che dovrebbe sorprendere e offendere è che siamo ancora tanto mafiosi.

Il pensiero mafioso

L’elenco delle azioni criminali commesse da quest’uomo e dai suoi simili rappresentano solo l’atto finale di una mafia peggiore. Quella del pensiero mafioso. Delle piccole azioni in stile mafioso che certa gente compie quotidianamente pensando di meritare rispetto.

È il pensiero mafioso di chi comprende, protegge e assolve certi uomini e le loro orrende azioni in cambio “dell’olio buono” . Non la combatteremo mai.

Il pensiero mafioso è nel dna di certi italiani.

E guai a pensare che siano solo in qualche regione, è nelle vene anche dei più semplici, sparsi in tutto lo stivale, quelli che si sentono lontanissimi da tutto questo, ma che cantano vittoria quando saltano la fila alla Asl perché conoscono qualcuno all’ufficio prenotazioni. Non è paragonabile certo, ma il concetto dello scambio, che nasce come baratto legato alla sopravvivenza, è diventato nel tempo un ricatto, una cosa completamente diversa. È solo una questione di proporzioni, di quello che siamo disposti a mettere sul piatto in cambio di quello che desideriamo sopra ogni altra cosa.

Pensiamo di aver catturato Messina Denaro? Non credo, semmai lo abbiamo liberato.
Avanti il prossimo. Le nostre anime sono ancora e sempre in vendita.

È solo una questione di prezzo.

almadarte
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Almadarte esprime la mia passione per tutto il bello che la vita ci regala. L’arte, il teatro, la musica, il cibo, la poesia. La bellezza è una qualità che diventa sensibile alla prima impressione, l’anima l’apprende e riconosciutala, l’accoglie e in un certo modo le si accorda. 43 anni studi classici, amante dell’arte figurativa in modo particolare, desiderosa di apprendere e curiosa di ogni forma di cultura, osservatrice attenta dell’arte culinaria fa suo il motto di George Bernard Shaw “non c’è amore più sincero di quello per il cibo”