Polistrumentista, Autore, Producer, Emilio Munda suona da quando aveva 4 anni. Le sue composizioni sono state eseguite da vari artisti della scena musicale italiana e internazionale, ottenendo dischi d’oro e di platino in Italia e nel mondo. Per due volte è salito sul podio del Festival di Sanremo come cantautore e compositore. Ultimi straordinari risultati le certificazioni Oro per gli Album di Francesco Renga “Un giorno bellissimo” e “Battito Infinito” di Eros Ramazzotti.


Entrare nello studio di registrazione dell’ospite di questa settimana, significa immergersi in un luogo dove la musica abbandona il suo stato etereo di semplice idea, per prendere magicamente forma. E lasciare un segno sonoro nelle nostre vite.
Sulle pareti, dischi d’oro e di platino raccontano una storia di successi costruiti con talento e dedizione. Simboli concreti di un percorso artistico che ha contribuito a impreziosire i repertori, e definire lo stile, di grandi artisti che tutti conosciamo.
Per un autore come me trovarsi davanti a questa pletora di riconoscimenti non è solo un momento di ammirazione, ma una concreta testimonianza di quanto la passione per la scrittura possa trasformarsi in arte che arriva lontano.
Ed è qui che inizia la nostra conversazione: in un luogo che è al tempo stesso laboratorio e archivio di sogni.
Sogni che nella carriera del nostro ospite sono diventati canzoni per:
Umberto Tozzi, Silvia Mezzanotte, Francesco Renga, Gemelli Diversi, Nina Zilli, Nomadi, Michele Bravi, Valerio Scanu, Anna Tatangelo, Sergio Dalma, Tecla, Il Volo, Eros Ramazzotti.
Su “Masterclass” – la rubrica di Zetatielle Magazine dedicata alle eccellenze della musica italiana – abbiamo il piacere di ospitare Emilio Munda.
Emilio Munda: il Pensiero di Gae Capitano
Emilio Munda è un grande professionista e una bella persona.
È la prima cosa che mi piace sottolineare parlando di lui. Perché, come per molti addetti ai lavori, il suo operare si svolge lontano dai riflettori, ed è facile conoscere più le opere che l’artista.
Nel vortice egocentrico che spesso caratterizza l’industria musicale, è raro incontrare una persona che, come Emilio, riesce a metterti subito a tuo agio con la sua gentilezza e i suoi modi modesti. È una di quelle caratteristiche che ho trovato solo nei grandi maestri. Quelli che non devono dimostrare nulla. Perché hanno la bellezza della propria arte a parlare per loro conto.
Negli anni molte volte abbiamo sfiorato la possibilità di collaborare, anche se per correttezza è giusto ricordare che lui appartiene ai professionisti di serie A, quelli che scrivono le canzoni che ascoltate ogni giorno. Mentre il mio mondo autorale è più legato ai premi e riconoscimenti accademici, conosciuti perlopiù dagli addetti ai lavori, con occasionali transizioni nel mondo del pop.
Pur impegnato in mille cose più importanti, Emilio a volte interrompe i suoi lavori per dedicarmi una telefonata, condividendo con me la sua visione sui brani inediti che gli mando ad ascoltare. E i suoi consigli non sono solo parole, ma veri e propri insegnamenti di songwriting.
Che cerco di custodire con cura, come preziose lezioni di arte e di vita. Piccoli regali.
Polistrumentista, autore e producer, Munda è uno dei quei rari professionisti che ha saputo nella sua carriera confrontarsi con stili in continuo cambiamento e interpreti a volte completamente diversi tra loro.
Nel tempo ha scritto brani famosi, radiofonici e di immediata presa, pur mantenendo una voce personale capace di non confondersi nell’oceano delle proposte discografiche. I risultati sono davanti a me: scintillano di luce propria dalle pareti, riportando alla mente canzoni che ho ascoltato mille volte.
“Non c’è contatto”, “Cerco ancora te”, “Di Sogni e Illusioni”. Le strade del mio tempo”, “L’ultimo spettacolo”, “Capovolgi il mondo”, fino alle più recenti “8 Marzo”, “Ti dedico”, “Gli ultimi romantici”.
Tanti titoli, tanti interpreti, tante storie. Come autore, conosco tutto il lavoro e le emozioni che fanno parte del processo creativo di un brano.
Scrivere una canzone è un atto intimo e complesso. Non si tratta solo di trovare un ritornello accattivante, una frase d’effetto o di far battere il piede a ritmo.
Ma di saper creare un ponte emotivo tra chi ascolta e chi canta, attraverso il magico linguaggio universale di una canzone.
Un mestiere artigianale, e in qualche modo misterioso.
Scrivere per Umberto Tozzi e i Nomadi, per esempio, significa misurarsi con l’eredità di due leggende della musica italiana. Collaborare con Silvia Mezzanotte, Nina Zilli o Francesco Renga richiede la capacità di valorizzare voci eleganti e sofisticate. Per comporre un brano di successo per artisti del calibro di Sergio Dalma o Il Volo occorre confrontarsi con un pubblico che va al di là dei nostri confini nazionali. Per Eros Ramazzotti, ogni parola deve essere un inno alla vita e uno sguardo sull’esistenzialità, legata a melodie capaci di vibrare in un contesto internazionale, con il calore di quell’ indefinibile tocco italiano.
Questi risultati, come ricordava il poeta britannico John Ruskin, si possono ottenere solo “Quando testa, mani e cuore lavorano insieme“.
Oggi molte produzioni musicali sembrano orientate verso una logica di consumo rapido, con testi ridotti a slogan e melodie che si esauriscono in pochi ascolti, minate dalla fredda ombra futura delle intelligenze artificiali.
In questo contesto, l’opera di un grande autore e producer come Emilio Munda rappresenta una sfida: rimanere in equilibrio tra passato e presente, tra emozione e modernità.
Essere custode di quella tradizione che ha reso grande la canzone italiana nel mondo – lascito prezioso di generazioni di artisti straordinari- ma con uno sguardo rivolto alle nuove sonorità e alle esigenze di un pubblico in evoluzione.
Senza dimenticare il cuore.


Emilio Munda: la biografia
Autore, Compositore, Produttore, Polistrumentista, Emilio Munda suona da quando aveva 4 anni. Il suo primo strumento è stato la batteria.
Le sue composizioni sono state eseguite da vari artisti della scena musicale italiana e internazionale, ottenendo dischi d’oro e di platino in Italia e nel mondo.
Per due volte è salito sul podio del Festival di Sanremo come cantautore e compositore.
Ha scritto il singolo “Cerco ancora te” per Umberto Tozzi, che è stato incluso nell’album “Non solo live”. Canzone ripubblicata in Francia, Belgio e Svizzera in una raccolta dei successi internazionali del cantante.
Collabora con l’etichetta discografica italiana Sugar Music dopo aver vinto un concorso indetto dal cantante Francesco Renga, con cui firma un contratto esclusivo di tre anni.
Dalla loro collaborazione nascono anche i brani “Un giorno bellissimo”, premiato con un disco d’oro ai Wind Music Awards e “Di sogni e illusioni“, inclusa in “Fermo immagine Deluxe”, la prima raccolta di successi di Renga, pubblicata dopo la sua partecipazione alla 62ª edizione di Sanremo.
Scrive per Veronica De Simone (X Factor, Sanremo) il brano “Puoi Scegliere. Compone “A piccoli passi” per Michele Bravi, e continua a collaborare con Francesco Renga per la scrittura del disco “The Platinum Collection”.
Nel 2014 lavora con i Dear Jack per l’album “Domani è un altro film (seconda parte)”, contenente “Le strade del mio tempo”, certificato disco di platino dalla FIMI il 29 maggio 2015.
Scrive i brani “La Fiamma” e “Un soffio dal traguardo” per l’album “Uppercat”, dei Gemelli Diversi.
Firma “Per un niente” per il disco “Modern art” di Nina Zilli. Secondo “All Music“, il miglior brano del progetto.


Collabora con i Nomadi per la produzione dell’album “Nomadi dentro”. Rinnova la collaborazione con Michele Bravi, scrivendo il brano intitolato “Il sole contro”, inserito nell’album “Anime di carta” e con” Valerio Scanu” scrivendo “Capovolgo il mondo” e “L’ultimo spettacolo”, inclusi nell’album “Dieci”.
Nel 2019 presenta al Festival di Sanremo il brano “Musica che resta” interpretato da Il Volo. L’anno successivo porta al Festival il brano “8 marzo” interpretato da Tecla Insolia, salendo sul podio con entrambi i brani.
Scrive con Eros Ramazzotti “El Paraíso Junto a Mí” per l’artista internazionale Sergio Dalma, che ottiene un disco d’oro in Spagna.
Nello stesso periodo Munda viene selezionato come giudice per aiutare a scegliere gli artisti che saliranno sul prestigioso palco dell’Eurovision Song Contest.
Nel 2022 lavora all’album di Eros Ramazzotti componendo tre brani: “Ti dedico”, “Nessuno a parte noi” e “Gli ultimi romantici”.
Quest’ultimo viene pubblicato come singolo dall’album e raggiunge la vetta delle classifiche. L’album “Battito Infinito” viene certificato disco d’oro.


L’intervista “Masterclass”
In un momento di grande fermento creativo e riconoscimenti prestigiosi, ho il piacere di incontrare Emilio Munda, nel suo studio, tra tecnologia e storia. L’occasione è duplice: scoprire da vicino alcune curiosità del suo lavoro e celebrare le recenti certificazioni oro per gli album “Un giorno bellissimo” di Francesco Renga e “Battito infinito” di Eros Ramazzotti.
Tanti Dischi d’oro e di Platino. Esiste un ricordo, o un brano, al quale sei più legato?
«Uno dei ricordi più importanti per me è sicuramente aver vinto, senza alcun aiuto o conoscenza, il concorso che mi ha portato a poter collaborare con Francesco Renga. Un risultato impreziosito da un contratto di tre anni per scrivere per lui come autore.
Per le canzoni sarebbe riduttivo nominare un titolo piuttosto che un altro. Dietro ogni canzone c’è una storia.
Le canzoni sono però anche dei punti di passaggio: da questo punto di vista scrivere per Silvia Mezzanotte ha portato con sé il pensiero che forse avrei potuto fare questo mestiere nella vita. Con il Disco di Platino dei Dear Jack ho preso consapevolezza che con un certo tipo di lavoro, si potevano ottenere risultati importanti. Tutte le canzoni scritte e i grandi artisti con cui ho collaborato sono stati traguardi sognati e raggiunti».
Qual è il tuo modus operandi quando scrivi una canzone?
«Alcune canzoni nascono da sole. Una delle esperienze più affascinanti e misteriose per un autore. E solo quando sono finite le ascolti, e ti chiedi quale interprete potrebbe essere quello giusto per rappresentarle.
Altre volte la scrittura della canzone viene preceduta da uno studio, con il fine di creare qualcosa che sia nuovo e al tempo stesso coerente al repertorio e allo stile dell’interprete a cui si vuole proporla.
Ma non esiste una regola predeterminata. Nel caso di Ramazzotti, con il mio collaboratore storico Piero Romitelli, abbiamo avviato una serie di confronti autorali direttamente con Eros. Che ci ha dato dei consigli e delle indicazioni sulla direzione stilistica sui brani che avremmo provato a scrivere per lui. Strategia vincente. Che ha regalato a tutti grandi risultati».
Come si svolge una tua sessione tipica di lavoro in studio?
«L’idea iniziale del brano viene eseguita prima con pianoforte o chitarra, con una bozza del testo, in italiano o fake english. Poi, essendo un polistrumentista, mi occupo di integrare tutti gli strumenti principali dell’arrangiamento. In un secondo tempo, quando la canzone ha preso una forma definita, si lavora per completare il testo, e si decide se fare intervenire eventuali collaboratori per ottimizzare l’orchestrazione».
Alcuni dei cantanti per cui hai scritto sono tra le più belle voci italiane. Come lavori da un punto di vista vocale?
«Non sono un interprete, ma solitamente riesco a cantare direttamente i provini per le canzoni che realizzo. Nel caso di voci particolarmente impegnative – come possono essere Gianluca, Piero e Ignazio de Il Volo – l’intervento di Romitelli in studio diventa una risorsa importante.
Romitelli è un grande autore con cui avete firmato molti capolavori. Anche per giovani artisti, come Tecla Insolia, che ha portato il vostro brano “8 marzo” a Sanremo.
«La canzone è frutto, in questo caso, di una mia collaborazione con un team di autori e amici: Piero, Rory Di Benedetto, Rosario Canale, Marco Vito. A Sanremo abbiamo vinto il Premio Lucio Dalla e Il Premio Enzo Jannacci per aver raccontato delle donne, oltre che aver portato sul palco una bella canzone e un’interprete giovane ma già raffinata. Io mi sono occupato della pre-produzione, mentre l’orchestrazione finale è stata affidata al Maestro Diego Calvetti».


Da Tecla, nuova proposta, ai Nomadi, pilastro della musica italiana; dall’ensemble di” Che Natale è”, fino alla classicità de Il Volo, a Sanremo. Progetti così diversi tra loro. Vuoi raccontarci qualche aspetto delle produzioni?
«Per i Nomadi abbiamo scelto di scrivere una canzone, “Può succedere”, che parla dell’amore e della ricerca della felicità, raccontata dal punto di vista degli ultimi, quelli su cui non scommetteresti mai. Il brano è stato inserito nell’ album “Nomadi dentro” e ci ha regalato il piacere di collaborare con uno dei gruppi storici più importanti della musica italiana”.
Per il progetto della canzone “Che Natale è”, nato da un’idea di Paolo Vallesi e Beppe Cuva di Radio Subasio – che ha coinvolto Gaetano Curreri degli Stadio, Raf, Nina Zilli, Anna Tatangelo, Paolo Vallesi e Orietta Berti – uno dei compiti più delicati è stato assegnare le giusti parti della canzone agli interpreti, per valorizzare e rispettare le singole caratteristiche vocali. Con Romitelli e Marco Colavecchio, la collaudata squadra con cui abbiamo lavorato per Eros Ramazzotti e altri artisti, ci siamo occupati anche di tutti gli aspetti della produzione.
“Musica che resta” è un progetto nato esclusivamente per Il Volo. Coronato dal bellissimo traguardo la canzone sia stata poi scelta per essere presentata sul palco più importante d’Italia.
Un confrontarsi con tanti generi che ti ha portato in questi giorni anche allo Zecchino D’Oro.
«Sì, un progetto inaspettato per il quale devo ringraziare Romitelli, per avermi coinvolto. Una nuova avventura, questa volta per la scrittura di un brano per bambini, “Coccodance”, interpretato da una giovanissima solista, Elisabetta.
Come si scrive una canzone di successo?
«Non esistono formule magiche. Sicuramente deve esserci una grande passione, perché il mestiere dell’autore è difficile e insidioso. Occorre ascoltare, scrivere, confrontarsi e continuare a studiare. E non arrendersi ai primi di inevitabili fallimenti, che fanno parte del percorso.
Tu quale musica ascolti?
«Mi piace molto ascoltare le novità del momento per capire quale direzione prende la discografia. A volte faccio un giro sulle chart di Spotify dei vari paesi del mondo. Ed è curioso scoprire cosa va per la maggiore».
Come grande autore e producer, credi che in questi tempi superficiali e veloci si possa ancora scrivere un capolavoro?
«Anche in un’epoca superficiale e veloce, c’è sempre spazio per opere che toccano corde profonde. La chiave potrebbe essere la capacità di cogliere la complessità dell’umanità in un linguaggio semplice ma potente. Il genio dovrebbe adattarsi ai tempi attuali senza tradire l’essenza dei grandi capolavori del passato. Forse il problema maggiore è che il pubblico, bombardato da contenuti usa-e-getta, potrebbe impiegare più tempo per riconoscerlo.
Tuttavia, la storia dimostra che i capolavori spesso emergono proprio in contesti difficili».
Un consiglio pratico a chi vuole intraprendere il mestiere dell’autore.
«Chi vuole scrivere deve prestare una grande attenzione al linguaggio, sia musicale che letterario. Elemento che si evolve continuamente, inseguendo mode e pensieri.
Alle volte – come produttore – mi capita di ascoltare provini di autori che propongono canzoni che hanno perso la loro possibilità di essere pubblicate, perché non più al passo con i tempi. Io stesso conservo nel cassetto alcuni miei brani scritti tempo addietro che riescono ancora a emozionarmi per la loro bellezza. Ma in cui riconosco l’essere diventati stilisticamente lontani da quello che si ascolta oggi. È un fattore di cui occorre prendere atto. Indifferentemente da quella che potrebbe essere la qualità autorale delle opere».
Hai ancora un sogno nel cassetto?
«Ne avrei molti, ma uno – ad esempio- potrebbe essere quello di vincere l’Eurovision».
Il lavoro di produttore e autore di Emilio Munda si traduce in un tassello importante della scena musicale italiana. La sua capacità di innovare e reinventare i confini sonori sono un esempio per tutti quelli che sognano di scrivere canzoni.
Potete seguire Emilio Munda su: Facebook, Instagram e sul sito ufficiale.
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