Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi, un romanzo rivelazione.

Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi è il romanzo rivelazione 2022. E’ un caso editoriale. E’ entrato nella selezione dei finalisti al Premio Strega 2023, presentato da Alessandro Barbero. Le Ferrovie del Messico, Laurana Editore, collana fremen, diretta da Giulio Mozzi, è un romanzo che rompe ogni tipo di schema. Ottocento pagine nell’era della comunicazione iper stringata. Un titolo che fa pensare a un trattato tecnico invece è un incredibile romanzo d’avventura che parte dall’ordine di una mappatura delle ferrovie del Messico. Un rompicapo che ha le sembianze di una seccatura enorme perchè è un ordine che arriva da molto in alto. Un ordine che Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria, tormentato dal mal di denti, ( il protagonista) si trova a dover eseguire in una settimana.

Ferrovie del Messico è un romanzo d’avventura, ma anche un romanzo d’amore. Evoca terre esotiche e lontane, ma è anche un omaggio al territorio di Asti. E’ un volo incredibile sulla linguistica: presente, passata, colta, dialettale e inventata. E’ un libro corale dai protagonisti marcati. Un viaggio gioiosamente drammatico che ci porta in voli pindarici tra fatti e situazioni, storie e storia, mestieri e personaggi. Il tutto a cavallo tra gli anni Venti e Quaranta. Un libro che è volato in alto solo grazie al passaparola di lettori e librai. Per tutti questi motivi abbiamo intervistato l’autore Gian Marco Griffi, e ci siamo fatti raccontare da lui Ferrovie del Messico.

Gian Marco, come nasce l’idea di Ferrovie del Messico?

Nasce tutto dal fatto che avevo già dei personaggi in mente. La prima in assoluto Tilde, la protagonista femminile, che però all’inizio era una Tilde anziana, dei giorni nostri. Ho provato a risalire alla sua giovinezza e al periodo storico che mi interessava: la Repubblica Sociale Italiana di Salò. E poi avevo questo personaggio maschile che inizialmente era un soldato senza nome, di cui non avevo ben chiaro il carattere. Quello che mi era chiaro era che volevo farlo girare per le strade di Asti. Diventerà poi il protagonista Cesco Magetti. Avevo ben chiaro anche Lito, il becchino, che ha un ruolo importantissimo in Ferrovie del Messico.

Altrettanto ben chiari erano i modelli letterari come l‘Ulisse di Joyce, il Don chisciotte di Cervantes, Vita e opinioni di Tristram Shandy di Sterne. Leggere la biografia di Proust mi ha dato l’impulso finale. Proust, infatti, era solito investire in titoli azionari un po’ assurdi tipo miniere d’oro dell’ Australia o Ferrovie del Tanganica e Ferrovie del Messico. E’ arrivata l’illuminazione: le Ferrovie del Messico da titolo azionario sono diventate il titolo del libro. Un libro d’avventura in cui il protagonista deve affanarsi e fare tutto ciò che è in suo potere per mappare le ferrovie del Messico.

gian marco Griffi fotografato lungo una linea ferrroviaria
lo scrittore Gian Marco Griffi foto Giulio Morra
Sei mai stato in Messico?

No, ho però una grande passione per la cartografia e la geografia. Tutto quello che so del Messico mi arriva dalla letteratura di scrittori messicani come Juan Rulfo, Roberto Bolaño e più di tutti dal libro ‘Sotto il vulcano’ di Malcolm Lowry. A tutto ciò ho affiancato luoghi, invece, che conosco benissimo e a me cari: Asti, Montemagno e Monferrato.

Parliamo dei tanti linguaggi che hai inserito nel romanzo

Il mio obiettivo nella scrittura, e di conseguenza in Ferrovie del Messico, è quello di raggiungere una sorta di linguaggio parlato letterato. Raccontare come se si fosse al bar, ma inserendo nel linguaggio dei significati diversi che si intrecciano tra loro. Quindi troviamo il parlato della Asti del 1944 affiancato al linguaggio aulico. Parole in disuso cui ho dato nuova linfa e parole comuni sovrautilizzate con un nuovo significato. La scelta linguistica e semantica è poi caduta anche su termini inventati, neologismi, o codici gergali come ad esempio la lingua zerga della mala, presente dall’Ottocento fino ai primi del Novecento. Volutamente inserita perchè il romanzo tratta di personaggi che sono al margine della società.

Quanto lavoro di ricerca c’è dietro Ferrovie del Messico

Tantissimo. Specialmente sul periodo storico. Ho avuto la fortuna di trovare diari, testimonianze, lettere, cartoline appartenenti al periodo della Repubblica Sociale Italiana di Salò.

Lago di Garda Golfo di Salò, licenza CC
Descrivi il protagonista Cesco Magetti

Cesco è un soldato che fa fatica a prendere una decisione. E’ un uomo paralizzato nel suo stato. E’ difficile per lui far qualcosa per sé e per migliorare la sua condizione. Non è fascista, se lo fosse si sarebbe sentito perfettamente al suo posto. Cesco Magetti, invece, è lì suo malgrado. Non conosce altro che il fascismo perchè è nato nel 1921. Cesco Non ama il fascismo ma non è sufficientemente pronto per fare la scelta opposta del partigiano. Vivacchia in una situazione ambigua. Per contro Tilde, la donna di cui lui è innamorato è l’esatto opposto. Libera, decisa, emancipata e rivoluzionaria.

Quanto di te c’è dentro i personaggi?

Sicuramente in Cesco Magetti c’è quel non saper dove andare, quello sbandamento che ormai, dopo la pandemia, ci accomuna un poco tutti. Molte volte mi sono interrogato su chi io, Gian Marco Griffi, sarei stato nel 1944. Mi sento molto più vicino a Cesco, al suo stare un po’ inerme, di quanto in realtà non vorrei.

Si dice che il successo di Ferrovie del Messico arrivi da un passaparola tra lettori, è cosi?

Assolutamente sì. Il libro è uscito il 22 maggio del 2022 e, in tutta Italia, le librerie avevano prenotato 168 copie. Poi il libro ha iniziato a piacere. I lettori hanno iniziato a parlarne in modo inatteso e clamoroso. Moltissimi hanno iniziato a consigliarlo pubblicamente e così anche i librai. Il tutto in modo spontaneo e senza nessuna operazione di marketing esterna. Tutto l’affetto che i lettori hanno portato ai personaggi e a me si è riversato sul libro. Al punto che oggi siamo arrivati alla decima ristampa e Ferrovie del Messico conta numerosi premi e riconoscimenti.

Questo passaparola ti ha portato ad essere candidato, direttamente dallo storico Alessandro Barbero, al Premio Strega

E’ stata una cosa del tutto inattesa e che mi ha fatto un piacere enorme al di là della gratificazione personale perchè sono un grande ammiratore di Barbero. La sua considerazione, essendo lui un grande storico, mi riempie di orgoglio perchè il libro, pur essendo un romanzo d’avventura ha una forte componente storica su cui mi sono documentato, come dicevamo prima, davvero molto. Se passassi anche solo nella rosa degli ultimi 12 finalisti sarebbe un’apoteosi.

Tu Gian Marco,come vedi il futuro di Ferrovie del Messico?

Indipendentemente dallo Strega è un libro che può rimanere. Sono stato invitato a presentarlo anche a Berlino e Bruxelles. Il mio editore Laurana ha già firmato per la traduzione in tedesco con l’editore Ullstein Buchverlage che uscirà ad aprile 2024.

Le motivazioni di Alessandro Barbero

Direttamente dal sito del Premio Strega presentiamo le motivazioni che hanno indotto lo storico Alessandro Barbero a proporre Il romanzo di Griffi. “Ferrovie del Messico merita di essere candidato al Premio Strega per la novità, e l’ambizione, del concetto e della trama, come per la qualità della scrittura: il romanzo è scritto in una lingua versatile e mutevole, spesso apparentemente orale ma in realtà letteratissima, che attinge a tutte le risorse dell’italiano, delle parlate regionali, dei linguaggi specialistici, e financo a gerghi furfanteschi e fantastici.


Pubblicato da un piccolissimo editore, cosa che ulteriormente giustifica la sua candidatura, ha raggiunto un vasto pubblico soprattutto grazie al passaparola dei lettori e all’entusiasmo dei librai. In un panorama letterario come quello italiano, che sembra oggi dividersi tra il racconto quasi giornalistico di «storie vere», possibilmente tragiche, e il rimuginamento sull’eterna crisi della famiglia borghese, Ferrovie del Messico si staglia con un’originalità che merita di essere segnalata”.

I personaggi in breve descritti dall’editore Laurana

I personaggi (non tutti): Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria, tormentato dal mal di denti, incaricato di compilare una mappa delle ferrovie del Messico (l’ordine viene dall’alto, molto dall’alto). Tilde Giordano, ragazza bellissima e folle, imbevuta di letteratura, della quale Cesco si innamora all’istante e perdutamente.

Steno, devotissimo fidanzato di Tilde, partigiano senz’armi; don Tiberio, prete di città confinato a Roccabianca a causa di certe sue insane passioni. Epa, cartografo samoano (delle Samoa tedesche); Adolf il Führer e la sua consorte Eva, alle prese con l’abuso di anglicismi. Angelo detto Angelino detto Angelito detto Lito Zanon, addetto cimiteriale alla bollitura di cadaveri. Mec il muto, suo sodale fin dai tempi in cui insieme costruivano ferrovie in Sudamerica. Le due Marie, entrambe di nome Maria.

Bardolf Graf, impiegato amministrativo, ignaro motore immobile di tutta la storia. Ettore e Nicolao, informatissimi e misteriosi clienti fissi del night club segreto l’Aquila agonizzante, prossimi ai partigiani. Gustavo Adolfo Baz, autore del volume Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México. Edmondo Bo, frenatore poeta, o poeta frenatore, o frenatore e poeta, in ogni caso alcolista e oppiomane.

L’orribile Obersturmbannführer Hugo Kraas, amante dell’arte italiana, discutibile golfista e spietato SS. Giustina Decorcipo, compagna d’orfanotrofio di Ettore e Nicolao, violentata e uccisa e gettata sul bordo della strada a sedici anni. Feliciano, bambino morto.

Per chi volesse acquistare il libro forniamo il calendario delle prossime presentazioni, oppure è possibile comprarlo direttamente dall’editore cliccando qui

Il calendario delle prossime presentazioni

Martedì 28 febbraio ore 18:30: associazione Scintilla, Poggibonsi. Sabato 11 marzo ore 18:30: Book Pride Milano. Venerdì 17 marzo ore 18:30: libreria Azami,Ivrea.

Lunedì 20 marzo ore 18:45: libreria Fenice, Carpi. Sabato 25 marzo ore 18:30: libreria Libraccio, Alessandria. Lunedì 27 marzo ore 18:30: libreria Tra le righe, Conegliano Veneto. Venerdì 7 aprile ore 18:30: Centofiori Loano.

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".