Malocchio: l’ultimo romanzo di Gianfranco Angioni

Gioco d’azzardo, usura, rovina, amore, stregoneria, morte sono temi forti: Malocchio, è un romanzo in cui si intrecciano vicende di persone comuni e di persone dotate di poteri paranormali. In esso si parla di dipendenza dal gioco, di depressione e si ripropongono in qualche modo le vicende mitologiche di Giasone e Medea. Quanto descritto nel romanzo avviene tra la Lombardia e la Sardegna nell’estate del 2012.

Durante il corso della storia dove i personaggi sono descritti con diverse sfaccettature il rapporto tra Medé e sua madre sono tra i più misteriosi e negativi, come mai…

I conflitti tra Mede e la madre nascono da…?

Lidia ha qualche cosa da fare pagare a Medé, così diversa da lei, così indipendente e legata a suo padre, il marito di Lidia. Direi che i conflitti nascono principalmente dal carattere della madre e dalla gelosia per il marito.

L’amore che Medé ha provato nel corso della sua vita è stato distruttivo, per lei amare è sinonimo di dolore…

Mede e Martino un amore sfortunato o altro?

un amore sfortunato, se la sfortuna è il caso che gli fa scegliere di andare a sposarsi su una macchina scoperta dalla quale a seguito di un incidente viene sbalzato e si ferisce irrimediabilmente alla testa.

Giasone e Gianfranco Angioni: sei mai stato al palio di cui parli nel libro? R. Non a quello, ma a qualche altro più piccolo in Sardegna, appassionante, una botta di adrenalina, grandi cavalieri, molto abili, tanti di loro corrono il palio di Siena

Malocchio

Non mancano nel romanzo scene da film poliziesco, di suspance, di inseguimenti o “scazzottamenti” dove il protagonista Giasone non se la passa per nulla bene. In questa parte della storia l’ espressione “formavano un muro tra lui e la salvezza” rende bene lo stato d’animo di Giasone. Sorge spontaneo chiederti, Gianfranco, quante volte ti sei sentito anche tu cosi come se trovassi un muro tra te e la salvezza?

Fuggire come fuggiva Giasone dai suoi aguzzini deve essere una situazione terribile che ho solo cercato di immaginare non avendola  mai provata, mi è capitato di provare paura in qualche occasione e ricordandola l’ho enfatizzata e ingigantita mettendoci passione, tutto a beneficio del lettore e della credibilità del testo

Perché Giasone scappa senza pensare a Mede durante il palio?

Terrore puro, istinto animale di sopravvivenza. Ti è mai capitato di gridare in un momento di pericolo, che so : durante un sorpasso di un camion sull’autostrada da Firenze a Bologna di notte e durante una tormenta di neve quando il camion che stavi sorpassando all’improvviso sbanda? Ho gridato, e non era per uno sbuffo di adrenalina. Devo anche dire che per la confusione creata da quel toro infuriato, Giasone e Medé si erano persi tra loro e lui pensava solo a fuggire, ma Medé lo ritrova.

In questo percorso che Giasone compie, dall’inizio alla fine del libro si può parlare metaforicamente di un viaggio dell’eroe o Giasone resta sempre lo stesso nel corso della storia?
Malocchio la copertina del libro
Malocchio: l’ultimo romanzo di Gianfranco Angioni

Giasone rimane sempre lo stesso, egli agisce secondo la sua natura, le sue scelte e e secondo quanto la vita gli propone. Diciamo che in fondo è un personaggio ‘tenero’, “uno sfigato”, che ispira simpatia e comprensione perché gliene capitano di tutti i colori, ma lui un po’ se le va a cercare. Anche se, occorre dirlo, la ludopatia non te la vai a cercare, è una patologia e a lui è capitato essere ludopatico.

Gianfranco Angioni in pillole

  • Nasce a Cagliari nel 1947. Chimico di formazione, si trasferisce a Milano, dove frequenta il corso di pittura per Artefici dell’accademia di Brera.
  • Dal 2014 vive a Sassello, in Liguria, e si dedica unicamente alla scrittura e alla pittura, esponendo dipinti in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha scritto articoli sull’arte per il sito galleriamilanese.com
  • Nel 2022 esordisce con Le metamorfosi imperfette, pubblicato da PAV Edizioni.
  • Nel 2023 pubblica Malocchio, ancora con PAV Edizioni.
  • Nei suoi romanzi e racconti evidenzia lo studio degli aspetti psicologici e, in qualche caso, delle manifestazioni psichiatriche dei personaggi. La consapevolezza dell’immutabilità della natura umana è un tratto distintivo del suo lavoro, come pure i richiami alla mitologia, a qualche autore classico e agli aspetti magici ed esoterici che, in maniera più o meno palese, si evidenziano in alcuni comportamenti umani.

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Fabia Tonazzi
Fabia Tonazzi
Fabia Tonazzi si laurea nel 2011 in “Scienze dell’informazione” presso l’Ateneo Aldo Moro di Bari e da quel momento in poi decide di dedicarsi alla comunicazione e al mondo del social media consapevole del suo amore verso i libri e la scrittura.Dal 2011 in poi cominciano le collaborazioni con varie testate giornalistiche on-line oltre che radiofoniche per alcune emittenti come speaker. Giornalista pubblicista dal 2014 scrive sul suo sito www.passionevera.it intervistando cantanti, scrittori, artisti promuovendo la cultura.