Gianfranco Angioni presenta “Le Metamorfosi imperfette”

Le metamorfosi imperfette” è il romanzo di Gianfranco Angioni, in cui si intrecciano vicende di persone comuni e del loro vivere l’esistenza secondo le proprie attitudini e il proprio sentire. L’essere umano riconosce i suoi limiti e le sue deviazioni, cerca anche di migliorarsi, di cambiare. Ma la natura umana è immutabile a dispetto dei condizionamenti cui l’uomo stesso la può sottoporre, le trasformazioni repentine degli esseri viventi riescono solo nella mitologia e nella letteratura. Nel caso degli esseri umani sono, appunto, metamorfosi imperfette.

Abbiamo incontrato l’autore per saperne di più.

Glauco e la solitudine: nonostante sia un uomo che si circonda di belle donne è un uomo che si sente solo o altro?

Glauco non è un personaggio storico. Essendo un personaggio letterario racchiude vari aspetti tipici e no della natura umana che caratterizzano la sua presenza sulle pagine del libro. Egli è una creatura chimerica che racchiude in sé diversi caratteri umani che a volte, senza riuscirci del tutto, cerca di cambiare.

Per rispondere alla tua domanda, egli ama vivere in modo sociale, la sua solitudine fisica è voluta, il suo vivere da solo in Grecia risponde a una sua necessità, per ritrovare sé stesso.

Ogni tanto riaffiora una solitudine esistenziale quando dopo due anni si ritrova a darsi una ragione delle sue azioni, a volte fuori dalle righe, è quasi onestà intellettuale. Anche questa fa parte del suo bagaglio umano.

Interagisce con le donne, la sua preferenza, ma anche con gli uomini. Ha molti amici, è empatico anche se spesso dimentica questo suo aspetto caratteriale e diviene molto egoista.

Quanto la presenza femminile rappresenta un valore aggiunto alla sua vita e quanto invece le donne sono viste come un passatempo?

Glauco non ha valori aggiunti nella sua esistenza. Vive secondo quanto il suo istinto gli suggerisce. Sa amare e nello stesso tempo usa le donne. In effetti il suo rapporto con loro risponde all’esigenza di trovare l’anima gemella, la persona che lo completi.

Quando si rende conto di non avere trovato quanto cercava, quanto vorrebbe trovare, lascia cadere il rapporto ad un puro fatto fisico.

Glauco e il mare: il mare è un elemento chiave all’interno della storia o credi che ambientando alcune scene in montagna piuttosto che in collina sarebbe stato lo stesso racconto?

Glauco è una specie di Odisseo, si muove per mare e terra, non a caso parti importanti della storia sono ambientate sul mare, ma anche in collina, nell’entroterra.

Sarebbe stato lo stesso racconto, certo, perché tutto è funzionale al personaggio che non si ferma mai, pure apprezzando quanto trova sul suo cammino.

Le metamorfosi imperfette è anche la storia dell’uomo alla ricerca di sé stesso.

Gianfranco Angioni Metamorfosi imperfette - la copertina del libro, su sfondo giallo, una vecchia cartina geografica d'Europa e in basso due sagome umane nere con cappelli medievali

Glauco e il cibo: i suoi gusti coincidono con i tuoi ? Parli di taverne sempre aperte nel libro…sono posti che esistono realmente o sono frutto di posti visitati in passato?

Mi piace descrivere i personaggi come persone reali che vivono e pensano da esseri reali. Studio i comportamenti, abitudini e tic, li archivio da qualche parte nella memoria e poi li ripropongo.

Tante parole e frasi che scrivo sono ripescaggi di esperienze vissute e pensieri avuti. Per dire, non avrei potuto descrivere delle isole greche senza esservi stato, o parte della Toscana . Credo che un romanzo per essere realistico debba rifarsi a dei dati reali anche se, a volte, quanto descritto è solo frutto di fantasia.

Glauco e il greco, l’inglese , le lingue…la sopravvivenza come mai hai descritto un uomo che cerca di sopravvivere e non di “vivere”? Un uomo che si fa capire con “sotterfugi” strategie” piuttosto che con la parola? E’ un uomo che cela del mistero nel suo comportamento o no ?

Mi piace che tu mi chieda questo e rispondo dicendo che Glauco vive.

Vedi, quanto descritto nel libro, e negli altri che ho scritto e scriverò, è funzionale al racconto. Chi legge deve avere piacere di leggere il romanzo, seguire la storia, prevedere gli sviluppi, insomma partecipare.

Proprio stamattina ho incontrato una persona che ha letto “Le metamorfosi imperfette” e mi ha detto che le è piaciuto perché, a dispetto degli argomenti trattati, è “appetitoso”. Con questo termine mi ha detto di voler dire che ogni pagina letta ne richiedeva subito un’altra, e così fino alla fine del libro.

L’ho preso come un bel complimento, un riconoscimento al mio fare arte a ricercare il bello.

Figurati come l’avrei presa se mi avesse detto che si era annoiata!

Gianfranco Angioni in pillole

Gianfranco Angioni,asce a Cagliari nel 1947. Vive a Cagliari, a Milano e provincia dal 1978. Nel 2014 si sposta a Sassello (SV). E’ chimico di formazione, frequenta il corso di pittura per Artefici dell’Accademia di Brera a Milano per quattro anni. Inizia presto a dipingere e a scrivere, inizialmente poesie e poi romanzi e racconti.

Dal 2014 si dedica al 100% alla pittura e alla scrittura.

Espone dipinti a Londra, Parigi, Zurigo e a Milano, Savona, Genova, Bologna, Piacenza, Modena, Venezia. Oltre a vari centri in Liguria, Veneto e Piemonte. Ha uno spazio espositivo personale a Sassello, SV

Espone dipinti e collabora come curatore e con articoli su Arte e Cultura .

Ama l’arte e crede che perseguire ideali di bellezza contribuiscano al personale e all’altrui bagaglio culturale.

Non scrive o dipinge per vendere, ma lo fa solo per esigenza personale, senza dimenticare che i prodotti artistici devono essere mostrati e fruiti da lettori e spettatori.

I prodotti dell’attività artistica possono attrarre o respingere il fruitore, ma lo scopo è creare comunque emozione e, se questo accade, la persistenza di tale emozione nella memoria può stimolare gli altri, accrescere conoscenza.

Studia i comportamenti umani e le relative implicazioni psicologiche e psichiatriche.

Potete trovare il libro di Gianfranco Angioni sul sito ufficiale di PAV Edizioni.

Fabia Tonazzi
Fabia Tonazzi
Fabia Tonazzi si laurea nel 2011 in “Scienze dell’informazione” presso l’Ateneo Aldo Moro di Bari e da quel momento in poi decide di dedicarsi alla comunicazione e al mondo del social media consapevole del suo amore verso i libri e la scrittura.Dal 2011 in poi cominciano le collaborazioni con varie testate giornalistiche on-line oltre che radiofoniche per alcune emittenti come speaker. Giornalista pubblicista dal 2014 scrive sul suo sito www.passionevera.it intervistando cantanti, scrittori, artisti promuovendo la cultura.