Sabato 27 maggio l’atleta Giorgio Riva compirà La Grande Traversata sulla Rotta dei Cetacei: Capraia – Isola d’Elba. Trentacinque chilometri a nuoto in solitaria. Un totale di circa 12 ore di traversata per sensibilizzare sulla salvaguardia del prezioso ma fragile ecosistema marino costantemente messo a repentaglio dall’inquinamento pervasivo delle microplastiche e dei rifiuti plastici in generale.
Una nuova impresa sportiva con un forte messaggio ambientale. Una“nuotata ecologica” per sensibilizzare sull’importanza della tutela dell’ambiente. In particolare sulla salvaguardia dei cetacei e di tutto l’ecosistema marino. Un obiettivo che sta molto a cuore all’ isola d’Elba, Perla del Mar Tirreno, immersa nelle sfumature di questo mare che ne bagna le oltre 200 spiagge.


La traversata in 12 ore
Partendo dall’isola di Capraia, Giorgio Riva si avvicinerà all’Elba chilometro per chilometro, nuotando lungo lo stesso percorso che ogni anno seguono i cetacei nelle loro migrazioni. Le acque dell’Elba sono infatti ricche di cetacei, sia colonie stanziali sia migratori, tra delfini e balenottere, ed è possibile ammirarli anche molto vicino alla costa, come ad esempio nella zona ovest di Sant’Andrea.
La partenza di questa nuova impresa sportiva e ambientale è prevista all’alba da Punta della Bellavista Capraia, e l’arrivo sarà circa 12 ore dopo all’Elba a Punta Patresi.


Le influenze delle plastiche sulla vita marina
Dal Centro Ricerca Cetacei dell’Isola d’Elba apprendiamo che ad oggi i rifiuti marini, soprattutto la plastica, rappresentano una delle principali minacce per circa 180 specie marine mediterranee, tra tartarughe, mammiferi e uccelli marini, filtratori, invertebrati e pesci. Gli impatti a livello di popolazione sono ancora in fase di studio ma è stato calcolato un incremento del 50% del numero di specie che hanno subito danni a causa dei rifiuti marini dal 1997 al 2016.
La tartaruga Caretta caretta, insieme alla balenottera comune e agli uccelli marini sono tra le specie più minacciate. Infatti, la Balenottera Comune, alimentandosi per filtrazione, con ogni boccone arriva ad ingerire fino a 7000 litri d’acqua inghiottendo, insieme al krill, anche grandi quantità di macro e microplastica.


I principali impatti aggrovigliamento e intrappolamento
Gli impatti dei rifiuti plastici sulla fauna marina sono numerosi, anche a causa delle diverse forme e dimensioni del rifiuto. I principali impatti riguardano l’aggrovigliamento e l’intrappolamento degli esemplari.
L’aggrovigliamento può portare a ferite, mutilazioni e strangolamento, compromettere il nuoto, la fuga dai predatori, la capacità di nutrirsi o causare l’annegamento.
L’ingestione suscita ulteriore preoccupazione perché può portare a malnutrizione, morte per soffocamento, ostruzione del tratto intestinale, inedia e, ancora, a problemi per il sistema endocrino a causa dell’esposizione alle sostanze tossiche contenute o adsorbite dalla plastica. L’ingestione può essere accidentale, come per gli organismi filtratori, o volontaria in quanto alcuni rifiuti, come le buste o i piccoli granuli di plastica, possono essere scambiati per meduse o uova di pesce.


Le collaborazioni con i sostenitori dell’impresa di Giorgio Riva
“Dopo la buona riuscita del periplo dell’Elba e la grande visibilità che ne è derivata, abbiamo deciso di raddoppiare – commenta Giorgio Riva – Quest’anno portiamo ancora il nostro messaggio di protezione e valorizzazione del mare e dei suoi abitanti: in primis i magnifici cetacei che percorrono questa rotta, ma anche tutti noi che dipendiamo strettamente da questo ecosistema”.
L’iniziativa avverrà in collaborazione e con il supporto di Giuseppe Debernardi che lo seguirà con il suo kayak. Ad accompagnarlo anche Micaela Bacchetta (fondatrice e ricercatrice del Centro) e Roberto Rutigliano (comandante e ricercatore del Ketos) con un catamarano del Centro di Ricerca Cetacei dell’Isola d’Elba. Tra i sostenitori anche Matteo Galeazzi con il suo progetto ambientale Refill-Now creato per ridurre l’uso di plastiche.