“I peccati” di Johan Creten in mostra all’Accademia di Francia di Roma

Cinquanta cinque opere in bronzo, ceramica e resina, realizzate appositamente per questa mostra. Stampe, arazzi e bassorilievi del XVI e XVII secolo appartenenti alla collezione personale dell’artista. Infine, alcune opere che ripercorrono la sua carriera dagli anni ’80 ad oggi. Ecco “i peccati” di Johan Creten, in mostra all’Accademia di Francia di Roma.

Non solo sette, come vuole la tradizione, ma “qui, i peccati sono infiniti e illimitati, inesauribili. Non sono numerabili, ma solo designabili“, come afferma Colin Lemoine, storico dell’arte.

Jphan Creten con braccia e gambe aperte seduto vicino ad una sua scultura ritraente un mostro alato,

I peccati – la mostra

Un viaggio che è un’introspezione profonda nei tormenti del mondo. Un percorso umano individuale e sociale attraverso le figure monumentali che si contrappongono alle miniature ma che nel complesso danno luce e risalto anche alle più piccole percezioni emozionali della sensibilità dell’animo.

Attraverso le opere l’osservatore rivive le preoccupazioni dell’artista, dal punto di vista artistico, storico, politico e filosofico.

Johan Creten parla di “Slow art” e della necessità di un ritorno a questa introspezione.

Descritte da Colin Lemoine, le opere di Creten sono peccati inifiniti. “I sette peccati capitali valgono poco a confronto della bassezza, la barbarie, la noia, la mutilazione, il rimpianto, la melanconia ed il terrore, in breve, la vita. Così, le sculture di Johan Creten non hanno nulla a che vedere con la morale o la sanzione, la ghigliottina o la censura. Esse parlano dei peccati, parlano della vita che infonde desiderio e dolore, speranza e pena, lussuria e collera, amore e morte, Eros e Thanatos“.

Dal 15 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021 all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici.

 l'edificio di villa Medici
Villa Medici, Roma ©-Assaf-Shoshan

Johan Creten

Un artista dai tratti forti, enigmatici ed intriganti, con una visione estremamente attuale della nostra società. Precursore dei tempi, un uomo controcorrente, lo scultore fiammingo, ma parigino d’adozione, ha esposto in tutto il mondo. Dalle sale rinascimentali del Louvre in dialogo con Bernard Palissy, al Museo Eugène Delacroix di Parigi, dal Museo d’Arte Bass di Miami alla Biennale di Istanbul, dal MAMCO di Ginevra e al Museo Middelheim di Anversa.

Johan Creten si è distinto fin dagli anni Ottanta per l’uso innovativo della ceramica, senza dimenticare l’uso virtuoso del bronzo nella realizzazione di sculture monumentali.

Oggi è considerato una figura di spicco del suo rilancio nel campo dell’arte contemporanea ed ha saputo ritagliarsi uno spazio specifico all’interno della scena internazionale della creazione contemporanea.

Johan Creten con giacca variopinta, di profilo in una posa contrita
Johan Creten – ph Clair Dorn

Info e save the date

“I Peccati” di Johan Creten sono in mostra dal 15 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021 all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici.

La mostra, curata da Noëlle Tissier,  è organizzata dall’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici con il sostegno delle gallerie Perrotin e Almine Rech. Il relativo catalogo, con testi di Colin Lemoine e Nicolas Bourriaud, un’introduzione di Noëlle Tissier e fotografie di Gerrit Schreurs, sarà disponibile a dicembre.

I biglietti si possono acquistare sul posto qualche minuto prima di ogni visita, oppure online (a parte i biglietti gratuiti che non possono essere prenotati online). La prenotazione anticipata sulla biglietteria online non è obbligatoria ma è fortemente consigliata, e il ritiro dei biglietti viene effettuato esclusivamente al desk di Villa Medici subito prima dell’orario di visita.

Potete trovere gli orari di visita, i costi e le procedure per l’ingresso alla mostra sul sito ufficiale

I Peccati la mostra di Johan Creten - la locandina con una scultura in bronzo su sfondo viola
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”