L’ Impressionismo di Monet , Renoir e Degas: i raccoglitori di emozioni.

L’impressionismo è uno dei movimenti artistici più amati e più conosciuti. Anche per il gran numero di mostre che vengono dedicate a artisti come Claude Monet, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir. In realtà il fondatore dell’impressionismo, colui che creò una vera e propria società cooperativa che radunava scultori, pittori, grafici e incisori è Camille Pisarro, il più anziano del gruppo.

Grazie a lui prende vita la prima mostra dell’impressionismo, nel 1874 a Parigi. Ma..attenzione! La mostra non è allestita in una galleria o in un salone, ma nell’atelier di un fotografo: Nadar. Un avanguardista se pensiamo che Nadar, sinonimo di Gaspard-Félix Tournachon, è stato un fotografo, caricaturista, giornalista, romanziere e, soprattutto, pioniere del volo aerostatico francese.

prova sul palco degas molte ballerne in tutu con il loro maestro  d'orchestraprovano sul palco
prova sul palco edgar degas

L’impressionismo e le sue innovazioni

Tantissime sono le innovazioni portate dall’ Impressionismo. Forse la più importante deriva dall’invenzione del tubetto di colore industriale. Questa novità consente agli artisti di portare tele, pennelli, colori e tavolozze direttamente all’aria aperta. Per dipingere, appunto, en plein air. In precedenza, invece, gli artisti, prendevano appunti, cioè facevano schizzi che rielaboravano in studio.

Ora, invece, gli artisti possono realizzare in modo molto più rapido e immediato le loro opere. Opere che, non a caso – pensiamo a Impression soleil levant di Monet – sono ritenute dai critici del tempo quasi delle opere “incompiute”, non terminate. In realtà proprio questo dipinto dà il nome al movimento dell’ impressionismo. Un movimento che, per quanto oggi sia importantissimo, non dura che una decina di anni. Tra il 1880 e il 1890.

claude monet impression soleil levant. un sole sorge dal mare con molte piccole imbarcazioni intorno
claude monet Impression soleil levant

Cogliere le emozioni

Alla base di questa pittura sta la volontà di cogliere l’emozione del momento. Di porsi come un occhio che registra un passaggio di luce istantaneo e l’impressione mutevole ed effimera che le cose producono su di esso. Quindi al bando i soggetti mitologici, storici e religiosi in favore di una rappresentazione del paesaggio, della natura.

Ma prende il via, con l’impressionismo, anche la rappresentazione della vita parigina. Le vie piene di folla, i caffè, i ritrovi domenicali per le danze, le colazioni dei canottieri, le gite sulla Senna. Una pittura che qualcuno definisce acontenutistica, perchè non esprime concetti particolari, nè una visione del mondo. Se non quella di registrare in modo quasi automatico la realtà come si manifesta. Appunto con ciò che l’occhio vede. Il vero soggetto di un dipinto impressionista non è “quel” paesaggio o “quel” personaggio, ma la luce, insieme al colore.

A Monet, Renoir, Degas, infatti, interessa principalmente sottolineare le differenze che la luce assume nei vari monenti della giornata. E con essa ovviamente i colori.

dipinto di Monet laq grenouillere ritrovo sulla senna con persone in abito ottocentesco
pierre auguste renoire “la grenouilllère”

La tecnica Impressionista: bloccare l’attimo come una fotografia

Gli impressionisti si confrontano con le nuove possibilità date dalla fotografia e le adattano alla pittura. L’obiettivo è quello di imprimere nella tela la percezione della retina e l’impressione visiva. Blocccare un attimo ben preciso e irripetibile. Da questo nasce la tecnica particolare che permette, a tutti gli effetti, di realizzare moltissimi dipinti in poco tempo. Pennellate brevi e date a picoli tocchi. Colori non mescolati sulla tavolozza, ma stesi direttamente sullla tela.

Oltre a motivi assolutamente pratici, l’utilizzo di colore dato a macchie è anche dovuto alla felice intuizione che nessun oggetto abbia un colore vero e proprio. Ma che dipenda totalmente dalle condizioni di luce e dai colori che lo circondano in quel momento. Oltre a ciò l’impressionismo insegna che non è necessario mescolare tutti i componenti per creare un colore. Basta accostarli. Perchè a una determinata distanza il nostro cervello tenderà ugualmente a fonderli!

Gli “influencer ” degli impressionisti

Fa da”influencer” per la maggiore, come ormai si sarà capito, la Natura. A ruota segue l’arte giapponese, che gli impressionisti iniziano ad apprezzare e collezionare. Ultimo influencer degli impressionisti, ma non per importanza, il pittore Manet , considerato come l’apripista del movimento.

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Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".