Le storie di Selot, il fantasy ambientato sul Monviso di Perla Giannotti.

Le Storie di Selot di Perla Giannotti, Parallelo45 edizioni è una saga epic fantasy che ci tuffa a piene mani nella suggestiva atmosfera attinta dai romanzi cortesi medievali dove forza, libertà, avventure e sciamanesimo si fondono per dare vita a una quadrilogia avvincente. Le storie di Selot si svolgono, infatti, in quattro libri: L’Inizio, Il credo, Libertà e Compimento.

Le storie di Selot sono ambientate nel suggestivo mondo reale del Monviso: un indice fatto di di pietra che graffia il cielo dominando l’intero orizzonte delle Alpi Sudoccidentali. Un monte cantato nell’Eneide di Virgilio come Vesulus pinifer (monte circondato da pini) e successivamente da Plinio il Vecchio, Dante e Petrarca. Luoghi di roccia, terra e acqua in cui Perla Giannotti coglie le sfumature della favola e del mito per affondare le radici nelle Storie di Selot.

 "La scelta è tua. La scelta sarà sempre tua. La tua natura non è la tua dannazione, né il tuo destino. E' solo ciò da cui parti". -  Le storie di Selot

Per conoscere meglio Le storie di Selot abbiamo incontrato l’autrice Perla Giannotti.

Mappa di Selot
Perla, parlaci di questa ambientazione delle Storie di Selot nel territori del Monviso

Le Storie di Selot sono un fantasy ambientato appunto in una geografia esistente: quella delle Alpi del Monviso. Quindi Valle Varaita, Valle Po, Valle Stura, Valle Maira e le omologhe valli francesi confinanti. E’ etichettabile come fantasy, ma di fatto è una chanson de geste. Infatti non ci sono gli elementi tipici del fantasy. Mancano i draghi e le bacchette magiche, ma di fatto il libro strizza l’occhio a una antropologia fantastica che immagina che sia sopravvissuto in quelle valli un popolo ancora molto legato all’ energia della terra e allo spirito umano e che quindi sia un popolo veggente e lettore di anime.

Questa antropologia immaginaria fa riferimento a una spiritualità che è sempre rimasta latente nelle nostre valli. Di fatto spazzata via prima dai Romani e poi dalla Chiesa. Nelle Storie di Selot però si fantastica che siano sopravvissuti dei personaggi che oggi, seppur raramente, possiamo ancora incontrare. Personaggi che sanno sentire l’energia della terra”.

"Selot osserva come la terra tramuta ogni cosa, anche la morte, in nuova vita; lo fa nel silenzio e nel buio. Accoglie ogni cosa e la trasforma. Sii umile, silenzioso, fidato e forte come la terra". - Storie di Selot 
Perchè l’idea di ambientare il tuo romanzo fantasy proprio in questi luoghi e non in posti fantastici?

Per amore di quelle montagne che in gioventù ho frequentato moltissimo. Questi luoghi ti trasmettono molto. La storia di Selot ho iniziato ad immaginarla in quelle valli e poi si è dipanata. E’ un fantasy, ma con i piedi molto per terra: un true fantasy. Un racconto di storie immaginifiche in un contesto assolutamente reale“.

Le storie di Selot nascono da riferimenti storici precisi?

ll protagonista è Selot, un orfano abbandonato in un’abbazia che nella realtà è l’Abbazia di Staffarda, luoghi che conosco benissimo perchè per molto tempo ho vissuto lì vicino. Selot, rifiutato dal marchese di quelle terre, va alla scoperta di sé stesso attraverso un viaggio. Subentra qui il tema della recherche e del viaggio spirituale. Dal punto di vista del click storico che dà il la alla trama immagino un Marchesato di Saluzzo che, come la storia ci insegna, era rimasto indipendente dagli Angioini e dai Savoia. Rimanendo, dunque, per molti secoli, un piccolo marchesato fiero e indipendente, arroccato sulle sue montagne“.

Il Monviso con in primo piano la città di Saluzzo (licenza CC)
Raccontaci in breve questa quadrilogia

Per descrivere in modo sintetico i quattro libri rubo un’immagine delle quadrotte che si trovano sulla Chiesa di Saliceto (CN). Una Chiesa molto particolare che riporta simboli esoterici perchè chi l’ha voluta, nel 1500, aveva quell’impostazione. C’è un volto, sulla facciata, che non si comprende se sia umano oppure no. Un volto che nella prima raffigurazione ha gli occhi chiusi e questo rappresenta il primo volume: L’inizio. Questo perchè Selot ancora non è consapevole di ciò che è.

Nella seconda raffigurazione il personaggio apre un occhio e questo è il secondo volume: il Credo. Selot fa tesoro dei valori molto profondi che si è portato dietro dalla sua esperienza di apprendista monaco. Li rivedrà quando, coinvolto suo malgrado in una guerra tra popolazioni, dovrà in qualche modo incastrare i valori che aveva con la situazione che sta vivendo. Il terzo volume è Libertà, perché, come ognuno di noi, Selot anela ad essere intimamente libero e quindi apre entrambi gli occhi. Il quarto e ultimo volume è Compimento ed è rappresentato, in questa simbologia, dall’occhio sulla fronte che si apre. Questo perchè Selot attraverso prove molto particolari riesce a connettersi con sé stesso, con la terra e con tutte le sue energie“.

“Quello che sei non dipende da quello che ti accade o dalle situazioni terribili che sei costretto a vivere, ma da come tu affronti tutto questo. Il tuo cuore saprà distinguere e ti condurrà sulla tua strada, anche in queste fiamme d’inferno. Resta dalla parte giusta del cuore.” - Le storie di Selot
Qual è il pubblico che può accostarsi alle Storie di Selot?

Partiamo dai 14/15 anni in su. Questo tipo di storie ogni fascia di età le legge con delle sue interpretazioni. E è questo il bello del fantasy“.

C’è un quinto libro in arrivo?

Sì, è in lavorazione. Sarà presente al Salone 2024. Sto lavorando anche intorno a una monografia su un paio di personaggi delle Storie di Selot che sono molti cari ai miei lettori. Proprio da loro, infatti, arriva questo input”.

Parliamo di te, Perla Gianotti, solo scrittrice?

No, sono anche un’ingegnere ambientale e una libraia. In più sono anche responsabile della sostenibilità e della sicurezza di una piccola banca. Ma la letteratura è sempre stato il mio polo di attrazione. Per dare spazio a questa passione ho anche aperto una mia piccola libreria nel centro di Cuneo”.

Perla Giannotti al Salone del libro di Torino
Ti senti più libraia o più scrittrice?

Mi sento molto scrittrice. Ma non riuscirei ad essere scrittrice senza la passione che ho per il mio lavoro dal quale viene molto di ciò che sono. Non lo potrei essere se non fossi anche una madre. La libreria l’ho aperta dopo. Proprio perchè scrivendo e conoscendo questo mondo mi sono appassionata a tutto ciò che ci sta dietro.

Per chi volesse acquistare Le Storie di Selot può farlo nelle maggiori librerie, negli store on line, e anche sul sito di Parallelo45 edizioni cliccando qui

La trama sinottica delle Storie di Selot

Abbandonato alla nascita, Selot ha vissuto i primi quindici anni della sua vita chiuso nelle mura dell’Abbazia di Affradatis. Le rigidissime regole della vita monacale prevedono che i giovani frati non possano alzare la testa né lo sguardo in presenza di altri. Selot non conosce nulla di se stesso, neppure il colore dei suoi occhi.


Il marchese di Atiarav, signore delle terre a cui appartiene anche l’Abbazia, si reca presso l’abate per chiedergli aiuto in vista di una missione di vitale importanza, ma dai contorni imperscrutabili. Gli richiede il servizio di un frate di fedeltà assoluta, rigore personale, resistenza fisica, cieca obbedienza. L’abate sceglie Selot, nonostante la sua giovane età, per il carattere e per le qualità non comuni che lo distinguono. Il marchese e Selot partono per un viaggio verso le più alte cime dei monti Eizco.

Lungo il viaggio, Selot inizia a scoprire la sua inaspettata natura che presto gli imporrà di prendere in mano le redini della sua vita. Iniziano così le avventure di Selot, segnate dal segreto che potrà forse salvare il marchesato di Atiarav da una terribile minaccia. Affiorano le sue origini e il suo destino, legato ad una stirpe di guerrieri creata da un misterioso popolo a difesa dell’umanità. Selot attraversa prove durissime, spingendosi incessantemente oltre i propri limiti, per servire e salvare.

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".