Quel che onda divide. L’ultimo romanzo storico di Maura Maffei.

Avevamo lasciato Maura Maffei con “Quel che abisso tace. Con la nave Arandora Star che, il 2 luglio 1940, al largo della costa nord-ovest dell’Irlanda, colpita da un siluro affonda in trentacinque minuti con il suo carico di prigionieri che gli inglesi stanno trasportando in Canada. Quel 2 luglio 1940 muoiono più di 800 persone. Tra loro 446 sono italiani. Nel nuovo romanzo della Maffei “Quel che onda divide”, (Parallelo45 edizioni), l’Arandora Star è ancora protagonista. Ma la storia è quella delle donne: mogli, mamme, fidanzate e sorelle di quelli che non torneranno più, e di quelli che, invece, in qualche modo “torneranno”. Donne che aspettano notizie. Donne che non hanno notizie e donne che cercano notizie che non avranno mai. Donne che non sanno e che nemmeno possono immaginare. Racconti di dolore insieme a racconti di sopravvivenza.

copertina del libro quel che onda divide

Quel che onda divide

Questo secondo romanzo è costruito attraverso una parte puramente narrativa e una epistolare che s’intrecciano insieme. Racconta, soprattutto, la storia di donne straordinarie e coraggiose“. Spiega la scrittrice. “È un romanzo molto al femminile perché, attraverso la vicenda della protagonista Ciara (personaggio d’invenzione) che si sente come “una semplice spiga di lavanda tra le rose opulente” e che attraversa tutta la Gran Bretagna per trovare notizie certe del fidanzato, del quale si sospetta la morte nella tragedia, ci sono tanti incontri con donne reali che vissero davvero quei giorni e che ho ricostruito quali personaggi del romanzo attraverso l’aiuto dei familiari ancora in vita (figli, nipoti) o di loro stesse. E’ un viaggio, possiamo dire infernale, che porterà il lettore da Glasgow all’Australia.

quadro con donna velata di nero su cielo stellato
Disegno del pittore Severino Trematore, noto come Tremator, vittima sull’Arandora Star. Questo disegno compare in IV di copertina ed è più volte citato nel romanzo stesso.

Possiamo definirlo un romanzo storico e di grande ricostruzione storica?

Assolutamente si. Tranne i due personaggi principali che sono assolutamente inventati, tutti gli altri personaggi di contorno sono reali e ricostruiti tramite le loro famiglie. A un certo punto della narrazione cito un articolo del Times del 4 luglio 1940. Le parole che si trovano nel romanzo sono l’esatta traduzione di quel trafiletto. Tutto è così, esattamente come avvenne. I familiari delle vittime e dei sopravvissuti dell’Arandora Star mi hanno dato un grandissimo aiuto.

Penso, ad esempio, alle nipoti di Luigi Fulgoni, che mi hanno fatto avere il diario del nonno sopravvissuto. Certi brani del diario, scritti nel romanzo, sono tratti esattamente dalle sue pagine. Per rispetto al loro dramma, non chiamo mai i personaggi reali con il loro nome e cognome, ma solo con il nome di battesimo. Perchè io non ero con loro sulla nave o con le loro famiglie a vivere questa tragedia. Ma tutto il resto è una fedele ricostruzione. Mi sono anche avvalsa di loro foto come documentazione e, nel romanzo, ho cercato di vestire tutti i personaggi esattamente come erano allora.

Ho ascoltato i racconti dei famigliari per conoscerne il carattere. Non sono le persone reali, certo, ma sono personaggi che assomigliano loro il più possibile, come pensiero e come gusti“. In Quel che onda divide compaiono anche i due cugini Bertoia: Luigi e Rando, di Monterale nel Friuli. Rando sarà l’ultimo testimone dei sopravvissuti dell’Arandora Star fino alla sua scomparsa nel 2013.

Famiglia Luigi Fulgoni foto d'epoca in bianco nero
Famiglia Luigi Fulgoni , per gentile concessione

Una mela rossa

Tra le pagine di “Quel che onda divide”, appare la figura di una deliziosa bambina di dodici anni, Eda, che riceve come ultimo regalo dal padre internato Nello una mela rossa. Non lo rivedrà mai più, perché Nello Biagiotti fu tra le 446 vittime italiane dell’Arandora Star. Di quella mela rossa mi ha parlato proprio lei, che oggi ha 94 anni e vive a Glasgow, dandomi modo di narrare con accenti commossi la sua storia.

Quale omaggio a tutte queste donne italiane di ottant’anni fa, ho scelto come frontespizio del romanzo una frase della storica Maria Serena Balestracci, grande esperta di Arandora Star: «C’è un fatto certo: la nave che era tragicamente affondata trasportava solo uomini. Ma l‘Arandora Star fu anche una tragedia di donne: di quelle che, vinte dal dolore e dagli stenti, si arresero anzitempo. E di tutte le altre che, portando per sempre un lutto enorme ma silenzioso nel cuore, andarono avanti tra mille difficoltà.».

famiglia di Edoardo ceresa madre e padre seduti daavnti in piedi i due ifigli dietro foto bianco e nero epoca
Foto di famiglia Edoardo Ceresa

Quel che onda divide e Quel che abisso tace. Sono due romanzi storici a sé stanti?

E un dittico. Sono aspetti diversi che si completano tra loro. In Quel che abisso tace ho ritenuto molto importante raccontare ciò che succede alla nave momento per momento. Dall’imbarco, all’affondamento, al ritrovamento delle salme sulla costa irlandese. In Quel che onda divide , invece, il focus è sulla la condizione delle donne e delle famiglie. Una parte trascurata dal primo romanzo. Per me era fondamentale, invece, raccontare anche questa parte, insieme a quella dei sopravvissuti. Sono, quindi, due romanzi che si possono leggere indipendentemente uno dall’altro. Ma possono anche essere letti uno dopo l’altro senza che, per questo, le due storie vadano a sovrapporsi.

Edoardo Ceresa, che vive a Glasgow (nella foto ci sono anche la giornalista Rai Federica Burbatti e il sindaco di Bollengo Luigi Ricca).
Il nipote omonimo di Edoardo Ceresa che vive a Glasgow con la giornalista Rai Federica Burbatti la scrittrice Maura MAffei e il sindaco di Bollengo Luigi Ricca.

Quale fra i due romanzi sull’Arandora Star ti ha dato le emozioni maggiori come scrittrice?

Sono molto legata a Quel che abisso tace perchè racconta la parte storica in modo più esaustivo e più approfondita. E perchè racconta la storia di mio cugino Cesare, allora direttore del Piccadilly Hotel di Londra, e anche lui una vittima dell’Arandora Star. Mi lega, per cui, al primo romanzo, un profondo vincolo affettivo. Quel che onda divide è stato un complesso lavoro anche per la struttura narrativa adottata: parte racconto e parte epistolare. Devo dire che il risultato è stato ben oltre le mie aspettative. Per cui sono legata a tutti e due per motivi diversi. Non mi è possibile scegliere. Un pò come con i figli“.

Per chi volesse acquistare il libro online, è disponibile presso l’Editore parallelo45 edizioni , cliccando qui , per chi ama i contatti diretti invece pubblichiamo di seguito le date di presentazione

Il calendario delle prossime presentazioni

Si può incontrare Maura Maffei di persona in una delle presentazioni di Quel che onda divide ecco le date già fissate

  • 12 febbraio. Presentazione in collaborazione con le scuole medie e l’amministrazione comunale di Fubine (AL), paese che ha avuto 6 vittime sull’Arandora Star
  • 23-26 marzo. Presentazione alla comunità italiana di Cardiff, in Galles, nell’ambito del progetto “La tragedia dell’Arandora Star: una storia di emigrazione per una cultura di pace” promosso dal Centro Studi Cardinal Agostino Casaroli di Bedonia (PR) e finanziato dalla regione Emilia-Romagna tramite bando della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo.
  • 27 maggio. Presentazione alla biblioteca di Alice Castello (4 vittime e 2 sopravvissuti), in memoria di Nicola Cua, che è personaggio del romanzo ma soprattutto benefattore della comunità di Alice Castello (VC), cui ha lasciato la sua eredità
uno degli italiani sull'Arandora Star Nicola Cua prmo piano in bianco e enero foto d'epoca
Nicola Cua, benefattore e personaggio del romanzo. Per gentile concessione

Maura Maffei

Maura Maffei, savonese di nascita e piemontese d’adozione, è erborista, soprano lirico, impegnata nel volontariato e, soprattutto, profonda conoscitrice della storia e della cultura irlandese. Tra il 2001 e il 2007 ha firmato oltre 200 articoli monografici per il mensile Keltika.  È autrice di una decina di romanzi storici editi da varie case editrici. Nel 1999 ha pubblicato per i tipi di Coiscéim di Dublino un romanzo in gaelico d’Irlanda, intitolato An Fealltóir. Per Parallelo45 Edizioni ha già pubblicato tra il 2016 e il 2017 la trilogia Dietro la tendaLa fragilità della farfalla, L’ala del corvo e L’astuzia della volpe. Cura, inoltre, proprio per Zetatielle Magazine una rubrica settimanale di erbe medicinali chiamata Segreti di erbe antiche, e, da tre anni, fa parte della Giuria del Premio Letterario Lorenzo Alessandri.

maura mafferi in piedi con capotto daavnti a uno stand interno di una libreria con il romnzo quel che onda divide in mano
La scrittrice Maura Maffei

I suoi romanzi

È autrice di numerosi libri: “Il traditore” (Marna, 1993), “Le lenticchie di Esaù” (Marna, 2003), “La lunga strada per Genova” (Marna, 2007), “Feuilleton” (Edizioni della Goccia, 2015), “Anna che custodì il giovane mago” (Edizioni della Goccia, 2017) e “Le grandi acque” (Edizioni della Goccia, 2018).

Nel 1999 ha pubblicato per i tipi della prestigiosa casa editrice Coiscéim di Dublino un romanzo in gaelico d’Irlanda, intitolato “An Fealltóir”. Ha inoltre pubblicato in ebook il romanzo “Astralabius” (vincitore del torneo letterario “IoScrittore” 2012). Per Parallelo45 Edizioni ha pubblicato il romanzo settecentesco “Dietro la tenda” (2019), precedentemente uscito in trilogia tra il 2016 e il 2017. Quest’opera è stata scritta a quattro mani con l’autore dublinese Rónán Ú. Ó Lorcáin.

Premi e riconoscimenti

Tra i numerosi riconoscimenti, si ricordano il primo premio assoluto al 56° Concorso Letterario Internazionale “San Domenichino – Città di Massa” con il romanzo “La Sinfonia del Vento” (Parallelo45 Edizioni, 2017) e il primo premio sezione romanzo storico per il Premio Letterario “Bormio Contea” 2019 (narrativa inedita) con “Quel che abisso tace” (Parallelo45 Edizioni, 2019).


Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".