Matrimoni rimandati: una serie di micro imprese rischiano il fallimento

C’è tutto un mondo che si muove intorno ai matrimoni, tante micro imprese che vivono prettamente di questo. Fiori, bomboniere, fotografi, noleggi auto, ristoratori, artisti per l’intrattenimento, agenzie immobiliari, agenzie di viaggi ma soprattutto, le sartorie. Un mondo di imprese che per quest’anno non lavoreranno.

All’avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle”.

Si potrebbe ringraziare il Premier, perchè in questo modo, gli interessati hanno avuto il tempo di riflettere ulteriormente, su quello che i più disfattisti definiscono “la tomba dell’amore” (si scherza, naturalmente), ma poniamo l’attenzione su un altro aspetto.

Il problema non è solo per la coppietta che vuole coronare il sogno d’amore, ma anche per tutto il contesto che fa da cornice ad un matrimonio.

Il lockdown ha bloccato tutto e la fase due, con il distanziamento sociale e il divieto di assembramento continua a creare problemi. Se ci si deve sposare non si può farlo con due testimoni, i genitori, un fotografo e un prete. E nessuno ci sta a sposarsi senza condividere con gli amici e parenti un momento così. Ve lo immaginate un matrimonio con 200 persone in ristorante, distanziati di un metro? Ci vorrebbe uno stadio per fare le cose a dovere. Impensabile.

Decreti su decreti. Tutta una serie di misure di contenimento e di prevenzione in merito al distanziamento sociale, ma soprattutto alla ripartenza delle attività, ma per alcuni settori è davvero impossibile riprendere a lavorare. Non con queste condizioni. Misure che limitano fortemente anche la vita privata e le ocasioni di festeggiamento. Si può pensare ad un matrimonio senza festa? E ancora meno immaginare di sposarsi senza un viaggio di nozze.

“Questo matrimonio non sa da fare”

Per tutto il periodo di lockdown tutto si è fermato, persino i matrimoni. Laddove non c’era riuscito Don Rodrigo, ce l’ha fatta il Coronavirus. E il divieto di assembramento continua ad essere un problema per chi vuole sposarsi. E’ il giorno più importante della vita di una persona, di una coppia e va festeggiato a dovere. Invece no. ll distanziamento, il divieto di assembramento e le mascherine sono un filtro insormontabile per chi vuole convolare a giuste nozze.

Il “business” dei matrimoni, comprende un indotto mica da ridere: a partire dalle fiere dedicate, dove gli aspiranti coniugi possono scegliere l’abito per il fatidico giorno, per proseguire con ristoranti e agriturismi, dove naturalmente si va a festeggiare, per continuare con sartorie e atelier specializzati, per essere fighi ed eleganti al punto giusto.

#andratuttobene, #celafaremo, eccetera eccetera. Parole, parole, parole. Non sta andando bene per niente e per nessuno. E gli sposi, per almeno tutto il 2020, restano solo “promessi”.

Promessi Sposi

Naturalmente ci sono passaggi intermedi, bomboniere, partecipazioni, eccetera: ripeto un indotto, quello dei matrimoni e cerimonie in genere, che da lavoro in Italia, a migliaia di persone, a centinaia di piccole aziende.

Centinaia di migliaia di imprenditori e aziende che vivono di questo e che come la maggior parte degli italiani, non ha ricevuto nulla, ne la cassa integrazione ne i fantomatici 60 euro del bonus. Anzi sì, qualcosa è arrivato, nella buca delle lettere di tanti piccoli imprenditori: la cartella delle tasse con annessi e connessi, a seconda del settore merceologico.

Ma la loro prospettiva di guadagno, che già è sfumata per tutto il primo semestre di questo anno fiscale 2020, è praticamente nulla. Nessuno si sposa a queste condizioni e tutti i preventivi e gli ordini già presi da tempo sono stati annullati. Un intero anno di lavoro completamente fermo.

E i vestiti?

Il look è importante non solo per gli sposi ma anche per gli invitati. E qui entrano in scena i sarti.

A questo proposito, abbiamo raccolto la testimonianza di Carlo Lovaglio, il proprietario di una delle sartorie più importanti di Torino, L’uomo Drink, specializzata in abiti da sposo.

Uomo drink dei cartelloni con modelli vestiti da sposo

L’uomo Drink

L’uomo Drink by Carlo Lovaglio, è ormai una realtà consolidata nel panorama dedicato agli abiti da matrimoni e cerimonia. E non solo: i vestiti esposti nello nello show room di via Sospello 146, a Torino.

Abiti eleganti, certo, ma con quel tocco di estrosità e di originalià, che li rendono riconoscibili fra i tanti, e che rendono riconoscibile fra i tanti, chi li indossa. Inconfondibili.

Carlo Lovaglio, imprenditore, self made man, è ospite dell’intervista che vi proponiamo: un’intervista a cuore aperto, che tocca anche le note dolenti, descritte in apertura. Un’analisi lucida, precisa e purtroppo veritiera, della situazione che stanno vivendo tanti piccoli imprenditori.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.