Matrimonio con Green Pass e Covid Manager ed è già polemica

Mario Draghi traghetta l’Italia verso nuovi lidi: l’estate 2021 avrà il sapore della libertà. Abolizione del coprifuoco, sport, fiere e congressi saranno di nuovo aperti al pubblico e finalmente riprendono anche le feste di matrimonio, ma con green pass e Covid Manager.

Il comunicato stampa diffuso dal Governo cita testualmente:”dal 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite uso della certificazione verde”.

Un punto che fa storcere il naso agli addetti ai lavori per le ovvie complicazioni che ne conseguono.

Due sposi fanno la passerella tra gli invitati. La sposa ha un bellissimo abito bianco lungo e llargo al fondo, lo sposo, ha vestito scuro, entrambi hanno le braccia alzate.

Green Pass e feste

Come tutti ormai sanno bene, il nostro Premier non ama gli inglesismi. In Italia il “Green Pass” si chiama “Certificazione verde“, ma la sostanza non cambia. Come all’estero, la carta verde prevede tre opzioni: essere guariti al covid, essere vaccinati o avere un tampone negativo risalente a non più di 48 ore prima.

Se queste sono le condizioni per partecipare ad una festa qualunque o post celebrazione civile o religiosa, significa che non solo il matrimonio sarà con green pass, ma anche compleanni, feste di laurea, battesimi, comunioni e cresime.

Lo stesso vale per feste religiose non cristiane, come l’Eid al Fitr, la festa che segna la fine del Ramadan.

La regola vale sia in un locale pubblico che in ambito privato, cioè in casa o ambienti affittati per l’occasione.

Ci si domanda chi controllerà e come le feste in casa, salvo contare sulla solita telefonata anonima dei vicini.

Chi controlla?

L’Italia vive di buona tavola, è nella nostra cultura, più che in ogni altro paese al mondo. E per mangiare bene abbiamo fior fior di ristoranti che sono attrezzati proprio per eventi e feste in grande stile.

Alcuni sono dotati di camere ai piani superiori per ospitare sia gli invitati, che il personale.

Quali sono le problematiche derivanti dall’insenrimento della certificazione verde?

Lo spiega perfettamente ai colleghi dell’Adnkronos/Labitalia, in un articolo uscito ieri, Stefania Arrigoni, fondatore dell’Assowedding, il riferimento principale per tutti i wedding planners,.

Prima di decidere perché non si convocano le persone che fanno queste lavoro e che possono suggerire le direttive migliori per far funzionare gli eventi in totale sicurezza?”. “Per partecipare alle feste e cerimonie si dovrà dimostrare di essere vaccinati, di essere guariti dal coronavirus o aver effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti. Mi auguro che, in riferimento ai tamponi, non ci si riferisca anche per tutti gli addetti ai lavori ma solo per gli ospiti“.

Chi pagherà i tamponi?

Una festa è una festa e soprattutto ai matrimoni italiani, si sa, non si bada a spese ne al numero degli invitati. Cosa comporta un matrimonio con Green Pass? E una festa in genere?

Tre le riflessioni. Prima di tutto, i giovani. Non sono ancora inseriti nelle liste per la vaccinazione e per fortuna, sono una categoria su cui il covid ha avuto un bassissimo impatto, rispetto al resto della popolazione. E’ importante, perchè il personale, molto spesso assoldato solo per l’occasione, di solito è formato da ragazzi giovani, a volte addirittura da studenti provenienti dai vari istituti alberghieri.

Mediamente, ad una festa, servono tra i 5 e i 10 camerieri, due/tre aiuto cucina e pasticceria e almeno 2/3 receptionist, per un totale che va dalle 10 alle 15/16 unità.

Inoltre, molto spesso, le feste sono accompagnate da musica dal vivo, dj, cantanti di piano bar e band. Anche qui, se non soddisfano le due soluzioni vaccino-covid, saranno necessari dei tamponi.

Chi paga? Su chi graverà il costo dei tamponi che occorreranno per essere in regola?

Il Covid Manager

Al momento non è ancora di moda, ma è già una figura individuata all’interno di un’organizzazione di eventi e diventerà un must.

Si tratta di una figura professionale responsabile delle regole di sicurezza da garantire durante gli eventi. Deve essere una figura preparata, con una totale conoscenza dei protocolli in vigore. Allo stesso tempo, dovrà anche avere il tatto e il garbo giusto per porsi ai presenti e invitarli nel modo più gentile a seguire le regole.

Il Covid Manager dovrà supervisionare tutta la cerimonia. I compiti del Covid Manager si estendono ad ogni luogo e persona. Dall’ingresso al banchetto, al controllo del personale agli invitati. Dal personale di sala a quello di cucina, passando per il controllo dei locali ristorazione. Dovrà verificare che chiunque sia presente all’evento, chiunque, rispetti il protocollo. E’ sempre compito del Covid Manager evitare gli assembramenti, controllare la sanificazione e l’uso dei dispositivi di protezione.

Dovrà, inoltre conservare gli elenchi degli invitati e del personale per almeno 14 giorni, per permettere il tracciamento in caso di contagio.

Uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. E chi lo pagherà?

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”