#iorestoacasa e allora #operaonthesofa, il palco virtuale del Teatro Regio di Torino, che ha preso il via da giovedì 12 marzo. In un momento in cui nessuno di noi si può muovere da casa, il Teatro Regio alza di nuovo il sipario.
Se volete aprite il vino
” Vi aspettiamo questa sera sul nostro sito alle 18, con il primo titolo in calendario, Nabucco di Verdi, andato in scena lo scorso febbraio con la direzione di Donato Renzetti e la regia di Andrea Cigni. Noi portiamo la musica e voi, se volete, aprite una bottiglia di vino “.
Così scrive il Teatro Regio di Torino su #operaonthesofa, Il palco virtuale che si apre quotidianamente alle 18. Un regalo per tutti, non solo per gli appassionati. Qui sotto il video della prima parte del Nabucco.
«Più che la moltitudine che colpisce in quest’opera» dichiara Cigni «è il senso di solitudine che con forza impone una riflessione meno scontata sul dramma umano».
Se volete seguire l’opera passo per passo ecco il libretto, basta scaricarlo premendo su download.
Il Nabucco nell’interpretazione di Andrea Cigni
Andrea Cigni, nella sua interpretazione del Nabucco di Giuseppe Verdi, sottolinea il dramma del singolo come motore dell’intera vicenda. La tragedia scaturisce dalla solitudine di Abigaille, rifiutata dal padre, dalla sorella e dall’amato Ismaele, e dal suo abuso del potere e della violenza come rivalsa.


I riferimenti culturali e religiosi dei due popoli sono evocati dalle scene, dai costumi come elementi simbolici e drammaticamente svelati o nascosti dalle luci. Per vedere anche la seconda e terza parte o scoprire tutte le altre opere che il Teatro Regio di Torino metterà a disposizione, basta cliccare qui.
Dall’incendio alla ricostruzione di Mollino
Costruito per volere del re Carlo Emanuele III di Savoia, che nel 1738 ne affidò il progetto a Benedetto Alfieri, viene poi Inaugurato nel 1740. La sala, a ferro di cavallo, fu progettata ricalcando quella della Scala Di Milano.
Nel 1936 un violento incendio segna irrimediabilmente le sue sorti. Quel che rimane della gloria del teatro sono solo fumo e macerie. Nessuno perde la vita ma il luogo rimane avvolto nel silenzio per lunghi decenni. I lavori di ricostruzione del Teatro iniziano solo nel 1967, sotto la guida dell’architetto Carlo Mollino, che ne rinnova completamente la struttura.


1398 poltrone e 31 palchi
L’ingresso principale è composto da una serie di dodici doppie porte in cristallo separate da diaframmi di granito.La pianta del teatro inoltre, è simile per forma alla cassa di un violoncello. La platea, invece, ricorda un’ostrica semiaperta. La sala, a pianta ellissoidale, contiene 1398 poltrone e un ordine di 31 palchi che possono ospitare fino a 194 persone. Uno sguardo in alto, ed ecco apparire un meraviglioso lampadario. Composto da 1762 sottilissimi tubi in alluminio con punto luce e 1900 steli in perspex riflettente, essi creano un incredibile effetto a stalattite.
Signori, in poltrona che andiamo in scena!