Per la rubrica “33 giri di ricordi” (maglio se in vinile), recensione e retrospettiva dell’album “Ai miei amici cantautori” di Ornella Vanoni del 1968.
1968
Corrado Mantoni conduce per la prima volta il programma radiofonico La Corrida, trasmesso sulla seconda rete ella Rai.
Roma, 1° marzo: di fronte alla facoltà di architettura dell’Università di Roma a Valle Giulia, si verificano violentissimi scontri tra gli studenti e la polizia. L’accaduto dà il via a una serie di occupazioni in numerose università italiane.
Torino, 24 marzo: il Cardinale Michele Pellegrino officia la prima messa in italiano.
Memphis (Tennessee – USA), 4 aprile: Martin Luther King viene assassinato a colpi di pistola sparati da James Earl Ray.
Parigi, 10-11 maggio: nel Quartiere Latino scoppiano gravi incidenti tra la polizia e gli studenti delle università di Nanterre e della Sorbona. Il 13 maggio sfilano 800.000 persone a una manifestazione delle sinistre: è l’apice del Maggio Francese.
Los Angeles (California – USA), 5 giugno: viene assassinato il candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti robert Kennedy, fratello di John.
Signa (FI), 21 agosto: Antonio Lo Bianco e Barbara Locci, una coppia di amanti di origine sarda, viene assassinata a colpi di pistola, a bordo di una Alfa Romeo Giulietta. Le indagini conducono al marito della donna, Stefano Mele, che si sospetta possa aver commesso il delitto per gelosia. L’uomo inizialmente nega, poi confessa, lasciando tuttavia molti dubbi sulla sua effettiva colpevolezza. La pistola non verrà mai ritrovata. Nel 1982, si scoprirà per puro caso, che è la stessa arma utilizzata per commettere tutti gli omicidi del cosiddetto Mostro di Firenze.
Il Milan vince il nono scudetto, capocannoniere del torneo Pierino Prati (Milan) con 15 reti.
Sergio Endrigo e Roberto Carlos vincono il diciottesimo Festival di Sanremo con “Canzone per te”.
La cantante della mala
Nel 1968, Ornella Vanoni pubblica “Ai miei amici cantautori”, un album che rappresenta un tributo ai più grandi autori della musica italiana ed internazionale di quel periodo. In un’epoca di cambiamenti sociali e culturali, Ornella Vanoni decide di rendere omaggio a una generazione di cantautori che sta rivoluzionando il panorama musicale, portando nelle canzoni una nuova profondità poetica e un linguaggio più intimo e riflessivo.
Attraverso la sua voce unica, “la cantante della mala” trasforma questi brani, carichi di significato, in esperienze emozionali indimenticabili.
Ai miei amici cantautori
L’album nasce dall’intenzione di Ornella Vanoni di celebrare i suoi contemporanei, amici e colleghi con cui condivide un momento storico irripetibile per la musica d’autore italiana e non solo.
Il disco raccoglie brani scritti da alcuni dei più grandi esponenti della canzone d’autore, come Gino Paoli, Bruno Lauzi, Luigi Tenco, Sergio Endrigo e Umberto Bindi.
Autori che, non solo hanno arricchito il repertorio della cantante, ma hanno anche contribuito a costruire una nuova identità musicale italiana, fatta di testi poetici e introspezione. L’album si pone come un ponte tra l’eleganza vocale di Ornella e la profondità delle parole di questi cantautori.
Il disco è unanimemente considerato uno dei primi esempi di “concept album”, perlomeno nell’accezione di prodotto discografico, realizzato seguendo un’idea artistica ben precisa.
Ne me quitte pas
Le reinterpretazioni presenti nell’album non sono semplici esecuzioni di brani già noti, ma una vera e propria rilettura personale. Con il suo stile raffinato e il suo timbro vellutato, Ornella Vanoni dona nuove sfumature emotive a canzoni come “Mi sono innamorata di te” di Luigi Tenco o “Ritornerai” di Bruno Lauzi.
Ogni pezzo viene rivisitato con delicatezza e rispetto, ma con una sensibilità interpretativa che fa emergere nuove dimensioni dei testi.
L’arrangiamento musicale, semplice ma efficace, curato dal sommo Maestro Pino Calvi, sottolinea la bellezza delle melodie, lasciando spazio alla voce della Vanoni di risplendere come vera protagonista.
Mi sono innamorata di te
Ornella Vanoni ha sempre avuto un legame stretto con i cantautori della sua generazione, sia a livello personale che professionale.
Gino Paoli, in particolare, ha un ruolo fondamentale nella sua carriera e nella sua vita, tanto da essere il suo partner artistico e sentimentale in un momento cruciale della sua vita. Il loro sodalizio ha dato vita a canzoni indimenticabili e a una collaborazione artistica intensa.
Con Luigi Tenco, un altro dei protagonisti dell’album, la Vanoni condivide una profonda ammirazione reciproca, mentre con Sergio Endrigo, la cantante trova un’affinità nell’eleganza e nella poesia delle parole. Il disco è dunque un tributo personale e intimo, un modo per ringraziare pubblicamente quegli artisti che hanno contribuito alla sua crescita musicale.
Sassi
Nel 1968, Ornella Vanoni è già una delle voci più autorevoli e riconoscibili del panorama musicale italiano. Il suo timbro caldo e avvolgente, la sua capacità di sussurrare emozioni e di dare vita alle parole con un’intensità quasi teatrale, fanno di lei un’interprete unica.
In “Ai miei amici cantautori”, la sua voce si presta perfettamente a brani che richiedono sensibilità e delicatezza, ma anche la forza di trasmettere la profondità delle emozioni contenute nei testi. La Vanoni, con la sua interpretazione, riesce a rendere questi brani ancora più universali, portando la sua impronta personale e uno stile inconfondibile che cattura l’ascoltatore.
Ritornerai
L’album esce in un periodo di grande fermento per la musica italiana. Alla fine degli anni ’60, la canzone d’autore sta vivendo un momento di grande innovazione, con artisti che esplorano temi più intimi, esistenziali e sociali. In questo contesto, Ornella Vanoni decide di celebrare questa rivoluzione musicale a modo suo, dando voce a brani che si allontanano dalle strutture tradizionali della musica leggera, per abbracciare una nuova forma di espressione. Il suo tributo ai cantautori non è solo un gesto di affetto e riconoscenza. Ma anche un atto di partecipazione attiva a un movimento che segna la storia della canzone italiana.
Nel 1968, “Ai miei amici cantautori” viene accolto come un album di grande raffinatezza e profondità. Anche se legato al suo tempo, il disco mantiene intatta la sua forza espressiva nel corso degli anni.
Le canzoni scelte da Ornella Vanoni continuano a essere parte integrante del patrimonio musicale italiano Le sue interpretazioni offrono una chiave di lettura unica per comprendere la complessità e la bellezza di questi brani. Oggi, l’album è considerato una testimonianza preziosa non solo del talento dell’artista milanese, ma anche di un periodo irripetibile della musica italiana.
Arrivederci
Con questo album Ornella Vanoni ha saputo cristallizzare il suo profondo legame con i più grandi autori della musica italiana. La sua capacità di rendere omaggio senza mai oscurare l’originalità dei brani, ma anzi di illuminarli con nuove sfumature, rende questo disco un capolavoro di interpretazione.
Il 1968, anno di grandi cambiamenti culturali e sociali, trova in questo lavoro un riflesso della sensibilità artistica di una cantante che ha saputo cogliere e restituire il meglio della canzone d’autore italiana.
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