Monopattini elettrici, croce e delizia del nuovo codice della strada, dei pedoni e degli automobilisti. Non c’è pace per chi li utilizza.
Questi “famigerati” mezzi di locomozione a due ruote, sono al centro dell’attenzione per una serie di regole e di dietro front, tipicamente italiani, che rendono la materia complicata.
E’ sempre più frequente vederli sfrecciare un pò dappertutto, soprattutto dove non dovrebbero, portici, marciapiedi, spessso a velocità folle, in barba a segnali stradali e divieti.
E guai a protestare: il “vaffa”, anche questo tipicamente italiano, è sempre a portata di mano.
Sicuramente i monopattini elettrici rappresentano un modo di muoversi in città ad impatto ecologico pari a zero, ma che deve essere assolutamente messo in regola, anche e soprattutto per la sicurezza dei pedoni e dei “monopattinatori” stessi.
Si segnala a Prato, un paio di giorni fa, infatti, il primo incidente tra una automobile e un monopattino elettrico: per fortuna ferite lievi per il conducente il mezzo elettrico e nessuna ferita per il conducente dell’auto.


Dura lex sed lex
Ma soprattutto a livello legislativo, pare non ci sia pace per i monopattini elettrici: la sperimentazione è partita a giugno 2019, solo in alcuni Comuni, e ne prevedeva l’utilizzo solo in aree limitate, cioè le isole pedonali, le piste ciclabili e le strade con limite di velocità di 30 km/h.
Ricordo che nelle aree pedonali, i monopattini elettrici non possono superare la velocità di 6 km/h, e comunque in assoluto la velocità massima di 20 km/h (potenza massima 500 watt).
Ma il Parlamento, nelle Legge di bilancio, ha sancito che dal 1° gennaio 2020 i monopattini siano equiparati alle biciclette, perciò potranno circolare liberamente, dappertutto.
Si, cioè no.
Infatti la novità potrebbe arrivare con un emendamento al decreto Milleproroghe, in questi giorni all’esame del Parlamento.
Ad annunciarlo è stato il sottosegretario ai trasporti, Roberto Traversi: “Verrà presentato un emendamento al decreto Milleproroghe, per poi andare a definire una regola più chiara sul tema della micromobilità“. Si supererebbe in questo modo la norma della Legge di Bilancio 2019, che, sempre secondo Traversi: “è stata un passo indietro e ha scardinato quanto di buono aveva fatto Toninelli”.
Tutto a posto? Tutti in pace? Assolutamente no!
L’annuncio infatti non è piaciuto affatto, al primo firmatario dell’emendamento introdotto con l’ultima manovra di Bilancio, Eugenio Comincini, di Italia Viva: “se questa linea fosse confermata dai fatti, sarebbe una clamorosa retromarcia che schiaccerebbe le attese di cittadini e investitori e darebbe uno schiaffo al Parlamento”.
Tutto a posto e niente in ordine, come sempre.
Comunque, in ogni caso, mi raccomando: prudenza. E non solo per chi cavalca i monopattini elettrici.