Il pedone ha sempre ragione? NO! Lo dice la Giurisprudenza

Non è vero che “il pedone ha sempre ragione”. Vediamo insieme i casi in cui il pedone rischia di non essere risarcito se investito.

I pedoni indisciplinati hanno tutti una caratteristica comune. L’arma degli invincibili, Le Strisce pedonali…

Come in un film di supereroi, hanno l’assoluta certezza che le strisce pedonali li rendano immuni da ogni attacco, lanciandosi spesso spavaldi verso l’altro lato della strada, per tornare nuovamente mortali una volta approdati sul marciapiede opposto. La convinzione comune è che “il pedone ha sempre ragione”, ma non è affatto così.

i àBeatles nella copertina di Abbey Road che attraversano la strada

Cosa dice il codice della strada?

L’Articolo 190 del Codice della Strada stabilisce che:

1. I pedoni devono circolare sui marciapiedi, sulle banchine, sui viali e sugli altri spazi per essi predisposti. Qualora questi manchino, siano ingombri, interrotti o insufficienti, devono circolare sul margine della carreggiata opposto al senso di marcia dei veicoli, in modo da causare il minimo intralcio possibile alla circolazione. Fuori dei centri abitati, i pedoni hanno l’obbligo di circolare in senso opposto a quello di marcia dei veicoli, sulle carreggiate a due sensi di marcia e sul margine destro rispetto alla direzione di marcia dei veicoli, quando si tratti di carreggiata a senso unico di circolazione. Da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere, ai pedoni che circolano sulla carreggiata di strade esterne ai centri abitati, prive di illuminazione pubblica, è fatto obbligo di marciare su unica fila.

2. I pedoni, per attraversare la carreggiata, devono servirsi degli attraversamenti pedonali, dei sottopassaggi e dei sovrapassaggi. Quando questi non esistono, o distano più di cento metri dal punto di attraversamento, i pedoni possono attraversare la carreggiata solo in senso perpendicolare, con l’attenzione necessaria ad evitare situazioni di pericolo per sé o per altri.

3. E’ vietato ai pedoni attraversare diagonalmente le intersezioni; è inoltre vietato attraversare le piazze e i larghi al di fuori degli attraversamenti pedonali, qualora esistano, anche se sono a distanza superiore a quella indicata nel comma 2.

4. E’ vietato ai pedoni sostare o indugiare sulla carreggiata, salvo i casi di necessità. E’, altresì, vietato, sostando in gruppo sui marciapiedi, sulle banchine o presso gli attraversamenti pedonali, causare intralcio al transito normale degli altri pedoni.

5. I pedoni che si accingono ad attraversare la carreggiata in zona sprovvista di attraversamenti pedonali devono dare la precedenza ai conducenti.

Bus e macchine per invalidi

6. E’ vietato ai pedoni effettuare l’attraversamento stradale passando anteriormente agli autobus, filoveicoli e tram in sosta alle fermate.

7. Le macchine per uso di bambini o di persone invalide, anche se asservite da motore, con le limitazioni di cui all’articolo 46, possono circolare sulle parti della strada riservate ai pedoni, secondo le modalità  stabilite dagli enti proprietari delle strade ai sensi degli articoli 6 e 7. (1)

Pattini, monopattini e tavole

8. La circolazione mediante tavole, pattini od altri acceleratori di andatura è vietata sulla carreggiata delle strade.

9. E’ vietato effettuare sulle carreggiate giochi, allenamenti e manifestazioni sportive non autorizzate. Sugli spazi riservati ai pedoni è vietato usare tavole, pattini od altri acceleratori di andatura che possano creare situazioni di pericolo per gli altri utenti.

10. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo e’ soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 25 a € 99.

il pedone con un monopattino hoverboard a ruote. non ha ragione se non osserva le regole

Il pedone ha sempre ragione?

NO! Lo dice la Giurisprudenza, visti i ripetuti casi di sinistri dovuti alla disattenzione a causa dell’uso del cellulare. Il pedone è senza dubbio l’utente più debole della strada e come tale deve essere tutelato più di ogni altro, ma non ha ragine a prescindere. Il Tribunale di Trieste  (sentenza 380 del 7 giugno 2019) ha attribuito l’80% della responsabilità ad una donna investita per aver attraversato in modo imprudente poiché distratta dal cellulare.

Nelle vicinanze di un’area di servizio in provincia di Ferrara, è capitato invece che due uomini abbiano attraversato la strada di notte, sotto la pioggia, con abiti scuri e in evidente stato di ubriachezza. In questo caso la responsabilità esclusiva del sinistro è stata addebitata ai pedoni imprudenti, colpevoli di aver sottostimato il rischio dell’attraversamento (Corte d’appello di Milano, sentenza 2547 dell’11 giugno 2019).

Se invece il pedone sopraggiunge all’improvviso, fuori dalle strisce, la responsabilità del conducente potrebbe essere notevolmente ridimensionata (Cassazione, sentenza 2241 del 28 gennaio 2019).

il pedone che attraversa la strada con il cellulare

Attenzione alla fretta!

Non risponde allora dei danni l’automobilista che investe la signora finita in mezzo alla strada per inseguire il proprio cane sfuggito al guinzaglio. Il Tribunale di Roma (sentenza 18769 del 3 ottobre 2018), non ha dato ragione al pedone.

Il conducente si salva del tutto se riesce a dimostrare che il comportamento del pedone è stato così inatteso e repentino da non consentirgli di adottare la manovra che avrebbe potuto impedirne l’investimento. Come nel caso del pedone che attraversa l’incrocio di corsa con il semaforo rosso. Per i giudici, l’impossibilità dell’automobilista di evitare la collisione, è oggettiva, con conseguente esonero di responsabilità a suo carico (Tribunale di Ravenna, sentenza 464 dell’11 maggio 2017).

Buonsenso e prudenza

Io faccio sempre appello al buon senso di ognuno, perché non sempre si ha ragione e l’espressione “tanto deve fermarsi” o ” se mi investi mi paghi” può costare carissima in termini di sicurezza e salute.

Nessun risarcimento ripaga del dolore e delle conseguenze che si potrebbero subire. Se non si è in sicurezza, semplicemente, si lascia passare l’auto, due secondi salvano la vita, che si vada in auto, a piedi, in bici o in monopattino.

Mettere a rischio la propria vita e quella degli altri è sempre un comportamento da reprimere ovunque ci si trovi e con qualsiasi mezzo lo si faccia anche con le proprie gambe e nessuno ma proprio nessuno deve sentirsi immune dal rischio di vedersi sanzionato con una sacrosanta multa.

Chiedilo a Zetatielle

Avete delle curiosità? Volete un parere legale? Rispondete con un commento sotto l’articolo o inviate la vostra mail a info@zetatielle.com . L’Avvocato Zagarrigo vi risponderà.

Avv. Luciano Zagarrigo
Avv. Luciano Zagarrigo
Avvocato dal 1997, Cassazionista dal 2016 Dice di sè :“Il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare” diceva Sir Winston Churchill… Nella vita come nel lavoro resta sempre un buon consiglio, e nella mia professione spesso ti salva la vita. In questo incredibile mestiere, si incrociano molte storie, coppie che si separano, bambini confusi, aziende che falliscono e lavoratori in difficoltà, ma anche famiglie che nascono così come imprese che si creano. Qualunque sia la divergenza da risolvere, la lite da sedare, non si deve mai dimenticare che al centro di ognuna di queste storie, ci sono persone, donne, uomini, bambini, imprenditori, persone che a volte hanno solo sbagliato il tempo, il tempo giusto per parlare o quello per ascoltare…Oltre 20 anni di professione con l’entusiasmo di chi vuole sempre immaginare, costruire ed osservare, cosa accadrà nei prossimi 20...”