Pesce scorpione: il nuovo pericolo dei mari italiani

Dopo la mucillagine, le meduse e i granchi blu, ora è arrivato anche il pesce scorpione, ad infestare i mari italiani esponendo ad un nuovo pericolo non solo la fauna e l’ecosistema ma anche noi esseri umani. Colpa del cambiamento climatico e del surriscaldamento globale che stanno riscrivendo gli habitat naturali della popolazione animale dell’intero pianeta.

La sua presenza è accertata nelle coste di Sicilia e Sardegna, ma cominciano avvistamenti anche in altre coste italiane.

Senza creare allarmismi, è bene però conoscere meglio questa specie ittica che sta progressivamento risalendo le nostra coste, da sud verso nord.

Perchè si chiama pesce Scorpione

Il mondo sottomarino è ricco di creature straordinarie e affascinanti, e tra queste, il pesce scorpione si distingue per la sua unicità e il suo aspetto spettacolare.

Scientificamente noto come Scorpaenidae, appartiene ad una famiglia di pesci predatori che abitano le acque tropicali e subtropicali in tutto il mondo. questo animale prende il suo nome dalla somiglianza delle sue spine dorsali con le chele di uno scorpione. Queste spine, presenti sul dorso e sulle pinne del pesce scorpione, possono ricordare vagamente le chele anteriori di uno scorpione terrestre quando sono sollevate in posizione difensiva. Inoltre, la presenza di queste spine velenose conferisce al pesce una certa “apparenza” minacciosa e pericolosa, simile a quella dello scorpione.

Questa somiglianza con lo scorpione ha portato alla denominazione “pesce scorpione”, che è diventata il termine comunemente utilizzato per riferirsi a questa famiglia di pesci predatori. Tuttavia, è importante notare che non esiste alcuna parentela diretta tra il pesce scorpione e gli scorpioni terrestri; il nome è semplicemente una descrizione basata sull’aspetto fisico del pesce.

Una delle caratteristiche più distintive del pesce scorpione è il suo aspetto minaccioso. Questi pesci sono dotati di pelle rugosa e protuberanze ossee che li aiutano a mimetizzarsi tra le rocce e i coralli del loro habitat naturale. Le spine velenose che decorano il dorso del pesce scorpione sono una difesa formidabile contro i predatori e un’arma letale contro le loro prede.

pesce scorpione dalla forma allungata con tanti aculei dritti sul dorso sta nuotando nel mare Il pesce è di colore marrone striato

Che aspetto ha?

Il suo aspeto può variare leggermente a seconda della specie, ma in generale possiede alcune caratteristiche distintive che lo rendono riconoscibile.

Il pesce scorpione ha un corpo compresso lateralmente e allungato, con una testa ampia e una bocca orientata verso l’alto. La forma del corpo può variare leggermente tra le diverse specie, ma in generale è adattata per la caccia e la mimetizzazione tra le rocce e i coralli del suo habitat.

La sua pelle è spesso rugosa e coperta da protuberanze ossee che lo aiutano a mimetizzarsi tra l’ambiente circostante. La colorazione varia a seconda della specie e dell’habitat, ma spesso include tonalità di marrone, grigio, verde, rosso e arancione, che gli consentono di fondersi con le rocce e i coralli.

Una delle caratteristiche più distintive sono le sue spine velenose, che decorano il dorso e le pinne. Queste spine sono dotate di ghiandole velenifere e possono infliggere ferite dolorose e pericolose se vengono maneggiate o toccate.

Infine, il pesce scorpione ha una serie di pinne dorsali, ventrali e anali che contribuiscono alla sua capacità di nuotare e manovrare nell’acqua. Alcune specie possono avere anche appendici allungate o filamentose che si estendono dalle pinne o dal corpo.

Dove vive?

Il pesce scorpione si trova principalmente nelle acque tropicali e subtropicali degli oceani Indiano e Pacifico. Preferiscono habitat rocciosi o corallini, dove possono mimetizzarsi facilmente e tendere agguati alle loro prede. Tuttavia, alcuni membri della famiglia Scorpaenidae possono essere trovati anche in acque più fredde, come quelle del Nord Atlantico.

Da qualche anno è arrivato anche in Italia. Passando molto probabilmente dal Canale di Suez, si è insediato nei mari italiani, soprattutto lungo le coste della Sicilia e della Sardegna, dove le acque sono più calde e favorevoli alla sua presenza. Questo pesce può essere avvistato anche lungo altre coste italiane e, malgrado la sua distribuzione è più limitata rispetto alle regioni tropicali e subtropicali, grazie all’innalzamento delle temperature, ha trovato, nei mari italiani, un habitat favorevole dove insediarsi e proliferare, condizioni termiche che favoriscono il metabolismo e le attività vitali del pesce scorpione.

La sua capacità di mimetizzarsi tra le rocce, i coralli e i fondali marini, che forniscono rifugi naturali e nascondigli, nonché una ricca varietà di prede, lo rende un abitante sfuggente delle acque costiere italiane, ma sicuramente un elemento importante dell’ecosistema marino locale.

Infatti, il suo habitat ideale deve offrire una varietà di prede, come pesci più piccoli, crostacei e molluschi. La disponibilità di cibo è essenziale per la sua sopravvivenza e la sua prosperità. Per questo vanno bene anche grotte, crepacci o relitti sommersi. Queste strutture forniscono luoghi sicuri dove il pesce scorpione può nascondersi e ripararsi dai predatori.

Ama le acque calde, pulite e chiare, che permettono una buona visibilità e facilitano la caccia alle prede. Le acque inquinanti o torbide possono compromettere la capacità del pesce scorpione di cacciare e mimetizzarsi efficacemente.

Cosa mangia?

Il pesce scorpione è un predatore agile e opportunista. Si nutre di una vasta gamma di creature marine, tra cui pesci più piccoli, crostacei e molluschi. Utilizzando la loro capacità di mimetizzarsi, i pesci scorpione si appostano tra le rocce o i coralli e attendono pazientemente che le loro prede si avvicinino abbastanza da essere catturate con un rapido movimento dei loro poderosi mascelle.

Inoltre, il pesce scorpione può anche cacciare attivamente, inseguendo le sue prede in un rapido attacco. La sua dieta varia a seconda dell’habitat e della disponibilità delle prede, ma la sua natura predatrice lo colloca in cima alla catena alimentare nei suoi ecosistemi.

Come si riproduce?

Il processo riproduttivo del pesce scorpione è un processo affascinante e coinvolge diversi comportamenti e fasi.

Durante la stagione riproduttiva, i maschi e le femmine di pesce scorpione si riuniscono per il corteggiamento e l’accoppiamento. I maschi possono esibire comportamenti territoriali e di corteggiamento per attirare le femmine.

Dopo l’accoppiamento, le femmine di pesce scorpione depongono le uova in una struttura a nido di sabbia o in altre aree protette dell’habitat. Queste uova possono essere deposte singolarmente o in piccoli gruppi, a seconda della specie. Le uova vengono poi fecondate dai maschi, che rilasciano il loro sperma sullle uova deposte dalla femmina.

Dopo la fecondazione, le uova iniziano il processo di incubazione. La durata dell’incubazione varia a seconda della specie e delle condizioni ambientali, ma può durare da alcuni giorni fino a diverse settimane. Una volta completata l’incubazione, le uova si schiudono, dando alla luce giovani pesci scorpione, chiamati larve. Le larve sono generalmente piccole e vulnerabili e dipendono dai loro istinti e dalle risorse dell’ambiente circostante per sopravvivere. Subiscono un processo di sviluppo che può includere la metamorfosi e la trasformazione in giovani pesci adulti. Durante questa fase, i giovani pesci possono attraversare diverse tappe di crescita e sviluppo prima di diventare adulti completamente formati.

pesce scorpione dalla forma allungata con tanti aculei dritti sul dorso sta nuotando nel mare Il pesce è di colore marrone striato

L’arte della mimetizzazione

Il pesce scorpione si mimetizza principalmente grazie alla sua colorazione e alla sua struttura corporea.

La sua colorazione è spesso variegata e mimetica, con tonalità che si adattano all’ambiente circostante, come il marrone, il grigio, il verde e il rosso. Questi colori aiutano il pesce a fondersi con le rocce, i coralli e altri substrati presenti nel suo habitat.

Il pesce scorpione ha una pelle rugosa e protuberanze ossee che lo aiutano a mimetizzarsi tra le superfici irregolari dei coralli e delle rocce. Queste protuberanze possono creare ombre e riflessi che contribuiscono a rompere la sua sagoma e a renderlo meno visibile ai predatori e alle prede.

Oltre alla sua colorazione e alla sua struttura corporea, il pesce scorpione può adottare anche comportamenti mimetici. Ad esempio, può rimanere immobile tra le rocce o i coralli, mimetizzandosi con l’ambiente circostante e riducendo così il rischio di essere individuato da potenziali minacce.

Insieme, questi meccanismi gli permettono di mimetizzarsi efficacemente nel suo habitat naturale, rendendolo difficile da individuare per i predatori e per le prede. Questa capacità di mimetismo è essenziale per la sua sopravvivenza ed è un ottimo aiuto per cacciare con successo e a sfuggire ai pericoli.

La miglior difesa è l’attacco

Come abbiamo appena detto, ha una straordinaria capacità di mimetizzarsi, La sua pelle rugosa e le protuberanze ossee gli consentono di fondersi perfettamente con l’ambiente circostante, rendendolo praticamente invisibile agli occhi dei predatori e delle prede.

Ma non è la sua unica strategia. Questo animale ha diverse tattiche che gli consentono di proteggersi dai predatori e di difendersi durante la caccia. La sua principale arma difensiva sono le spine velenose che decorano il dorso e le pinne. Queste spine contengono un veleno potente che può causare gravi danni o addirittura la morte nei predatori o nei curiosi che si avvicinano troppo.

Inoltre, può utilizzare il suo comportamento aggressivo e la sua rapidità nei movimenti per difendersi dagli attacchi. Quando minacciato, può gonfiare il corpo e assumere una postura intimidatoria per scoraggiare i potenziali predatori.

Attacca principalmente utilizzando un’aggressiva strategia di avvicinamento e cattura delle sue prede. La sua caccia può essere sia attiva che in agguato, a seconda delle circostanze e delle caratteristiche dell’habitat.

Durante una caccia attiva, può inseguire attivamente le sue prede, spostandosi agilmente tra le rocce o i coralli. Una volta individuata la preda, può muoversi rapidamente per afferrarla con le sue poderose mascelle.

In situazioni di caccia in agguato, sfrutta la sua capacità di mimetizzarsi. Si apposta e rimane immobile e aspettando pazientemente che una preda si avvicini abbastanza da essere catturata. Quando la preda è a portata di mano, sferra un rapido attacco, utilizzando la sua bocca protuberante per inghiottire la preda intera o le sue mascelle per afferrarla.

In entrambi i casi, il pesce scorpione è un predatore efficiente e letale, che utilizza la sua agilità, la sua mimetizzazione e la sua potenza per catturare con successo le sue prede e garantire il suo nutrimento.

E’ pericoloso per l’essere umano?

Ve lo diciamo senza mezze misure: SI.

Può rappresentare un serio pericolo per gli esseri umani a causa delle sue spine velenose. Le spine sono dotate di ghiandole velenifere che rilasciano un veleno potente in caso di contatto o di puntura. Questo veleno può causare dolori intensi, gonfiore, nausea, difficoltà respiratorie e in alcuni casi anche gravi reazioni allergiche o shock anafilattico.

È importante notare che il pesce scorpione è noto per mimetizzarsi tra i coralli e le rocce, rendendolo spesso difficile da individuare. Questo aumenta il rischio di incidenti, poiché le persone possono accidentalmente toccare o disturbare il pesce senza rendersene conto.

Pertanto, è consigliabile prestare molta attenzione quando si esplorano le aree marine. Indossare calzature protettive e guanti, evitare di toccare oggetti sconosciuti e stare attenti a dove si mettono le mani o i piedi possono ridurre il rischio di essere punti dalle spine velenose di questo pesce. In caso di puntura, è importante cercare immediatamente assistenza medica per ricevere il trattamento adeguato.

pesce scorpione dalla forma allungata con tanti aculei dritti sul dorso sta nuotando nel mare Il pesce è di colore marrine striato

Cosa fare in caso di avvelenamento

Se vieni punto da un pesce scorpione, è importante agire prontamente per ridurre il dolore e minimizzare il rischio di complicazioni. Ecco cosa fare:

Rimuovere immediatamente la parte del corpo colpita dalla puntura. Se il pesce è ancora attaccato alla tua pelle, cerca di rimuoverlo con cautela, evitando di premere ulteriormente le spine contro la pelle.

Lavare la zona colpita con acqua calda. L’acqua calda può aiutare a ridurre il dolore e a inattivare il veleno termolabile presente nelle spine del pesce scorpione. Usa acqua calda (ma non bollente) e lasciala scorrere sulla zona interessata per almeno 30 minuti.

Applicare una medicazione compressiva. Se la puntura sanguina, puoi applicare una medicazione compressiva per controllare il sanguinamento. Assicurati di non stringere troppo la medicazione, in modo da non compromettere la circolazione sanguigna.

Assicurati che la persona interessata riceva assistenza medica. Anche se il dolore può diminuire dopo l’applicazione dell’acqua calda, è importante che la persona interessata si rechi immediatamente in un pronto soccorso per essere valutata da un medico. Il medico può fornire ulteriori cure, come antidolorifici o trattamenti specifici per il veleno del pesce.

Monitorare i sintomi: Dopo essere stato punto, è importante monitorare i sintomi per eventuali segni di reazione allergica o complicazioni. Se si sviluppano sintomi gravi come difficoltà respiratorie, gonfiore esteso o perdita di coscienza, cerca immediatamente assistenza medica di emergenza.

Evitare di succhiare o tagliare la ferita. Contrariamente a quanto si possa pensare, succhiare il veleno o tagliare la ferita non è consigliabile, in quanto potrebbe aumentare il rischio di infezione e diffondere il veleno ulteriormente nel corpo.

Si può mangiare?

In diverse parti del mondo, soprattutto nelle regioni dove è abbondante, fa parte della dieta tradizionale. Infatti, è parte della cucina giapponese che lo utilizza sia crudo, come sashimi, che cotto, in varie preparazioni come zuppe e stufati. In Corea è un ingrediente comune nella cucina tradizionale e viene spesso consumato fritto o arrosto. Anche in diverse regioni della Cina è un alimento prelibato e cucinato in vari modi, inclusi piatti a base di zuppe, stufati e fritture. In Thailandia, Indonesia, Malaysia e Filippine, il pesce scorpione è parte integrante della cucina locale e i locali lo preparano in varie ricette, compresi piatti a base di curry, zuppe e piatti fritti.

Tuttavia, è importante notare che può essere pericoloso da maneggiare a causa delle sue spine velenose, quindi è necessario un adeguato trattamento e preparazione prima di consumarlo.

Prima di essere cucinato, deve essere correttamente pulito e preparato per rimuovere le spine velenose e altre parti indigestibili. In alcune culture, il pesce scorpione si mangia fritto, arrostito, cotto al vapore o preparato in zuppe e stufati. Tuttavia, è fondamentale che la manipolazione e la cottura siano correttamente eseguite per garantire la sicurezza alimentare.

Inoltre, è importante notare che alcune specie di pesce scorpione possono contenere livelli di tossine, come ciguatera, che possono causare avvelenamento alimentare se consumate in grandi quantità o non preparate correttamente. Perciò, meglio non avventurarsi in una esperienza culinaria del genere, anche solo per quel che riguarda la consumazione di piatti a base di questo pesce. Se proprio volete rischiare, meglio informarsi bene su come è stato pescato, specialmente se il “pescato del giorno” arriva da acque tropicali dove sono presenti rischi di tossine.

Potrebbe interessarti anche:

Curare le Punture di Meduse: Consigli e Rimedi Efficaci

La medusa immortale che rinasce dalle ceneri di un polipo “fenice”

Il pesce più grande al mondo: news e fake news sul megalodonte

Animali fantastici e luminosi: le “lucciole” di mare

Il pesce rosso che impara a guidare una macchina

Il Blobfish: un curioso pesce dall’aspetto insolito

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”