Rainbow. Colori e meraviglie tra miti arti e scienze è una mostra particolare e suggestiva. In tutto il primo piano del Mudec, Museo delle Culture di Milano sarà possibile, fino al 20 luglio 2023 esplorare i molteplici significati dell’arcobaleno. Di conoscerne origine e riflessi nella cultura contemporanea e nei linguaggi differenti. Dall’antropologia alla biologia, dall’arte alla scienza, gli oggetti illustrano miti antichi e nuovi valori.
Il progetto si ispira alla storica mostra The Rainbow Show, allestita nel 1975 al De Young Museum di San Francisco. L’esposizione californiana era nata dal pensiero dell’attivista afroamericana Angela Davis. In particolare dal concetto di Rainbow Nation, quale ideale di integrazione razziale, rappresentato in mostra da Peace the way home (1978-2022), un grande quilt, ovvero una trapunta cucita a mano, celebrativa della cultura afroamericana, opera dell’attrice e attivista Val Gray Ward.


L’installazione site-specific di Cory Arcangel..un gradiente rainbow
Il progetto dell’artista americano Cory Arcangel (1978) è un arcobaleno assemblato grazie a combinazioni casuali di gradienti di Photoshop che si trasforma da pura astrazione digitale in oggetto tangibile e percepibile: una moquette che interagisce con lo spettatore creando un unico spazio cromatico attraverso il riflesso della luce sul vetro dell’agorà.
L’arcobaleno pavimentale di Arcangel si inserisce nella consolidata pratica dell’artista, che intende mettere in discussione il modo in cui assimiliamo e ci appropriamo dell’esperienza digitale nella nostra vita quotidiana. Come la tecnologia digitale, ma persino la navigazione quotidiana in internet, i giochi e la musica sulle piattaforme che tutti utilizziamo, tramutano i contorni della nostra realtà? Cosa vediamo, sentiamo e proviamo veramente? Come funziona il nostro collage di percezioni, che ingenuamente spacciamo per realtà? Davvero colleghiamo un disegno colorato sul pavimento ad un arcobaleno nel cielo?
Cory Arcangel scopre e descrive queste disconnessioni, creando una situazione aperta e giocosa, che avviene in questo caso camminando su un arcobaleno.


Laura Grisi e la luce del prisma
Un’esperienza particolare quella creata dall’opera di Laura Grisi. Tramite un fascio di luce che viene rifratto da un prisma, il visitatore assiste a un fenomeno fisico e allo stesso tempo miracoloso. Un prodigio antico, raffigurato anche dal Sacrificio di Noè dopo il diluvio di Sinibaldo Scorza (1589-1631), dove l’arcobaleno è simbolo del perdono divino e promessa di una nuova vita.
Raimbow anche dal punto di vista animale. La collaborazione con il Museo di Storia Naturale
Una sezione della mostra, allestita in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Milano, esplora il modo in cui gli animali percepiscono il colore, mettendo in dubbio il primato della visione umana. Si riflette anche sul colore come sistema di comunicazione, che si può vedere non solo nel piumaggio variopinto degli uccelli, ma anche nelle tonalità sgargianti del ragno australiano Maratus, filmato da Maria-Fernanda Cardoso.


L’arte del Novecento con Balla
L’arte del Novecento indaga l’origine del colore e degli elementi fenomenici attraverso la creazione di un equilibrio compositivo e formale a partire dalle opere di artisti modernisti storici e contemporanei. Troviamo le opere di Giacomo Balla (in mostra Compenetrazione iridescente n. 7, del 1912), Joseph Albers, Frank Stella e Shusaku Arakawa in dialogo con un volume ottocentesco di Michel Lévy (dalla Biblioteca del Museo di Storia Naturale).
Rainbow nel mito e nei vari continenti dall’Africa all’Australia
La mostra prosegue con lo studio dei diversi significati simbolici dell’arcobaleno attraverso pezzi delle collezioni del MUDEC e prestiti che restituiscono la complessità della mitologia del serpente arcobaleno, diffusa dalle antiche culture del Sud America all’Asia, dall’Africa all’Australia.


Giochi di colori e tempo
La seconda sala si apre con ambienti creati “da” e “con” il colore. Le foto dell’americana Judy Chicago documentano le sue performance storiche con l’utilizzo di fumi colorati. Il modello della lituana Alexandra Kasuba testimonia l’ambiente da lei realizzato per The Rainbow Show. Il video di Diana Thater propone una riflessione, tramite i colori dello spettro, tra tempo eterno e tempo fugace.
I francobolli arcobaleno di Favelli
Una riflessione critica sul tema dell’arcobaleno è infine condotta da Flavio Favelli. Quest’ultimo dispone nella sua opera dei francobolli in sfumature dai toni dell’arcobaleno. Dietro tanta bellezza grafica si cela però una realtà controversa: i francobolli usati risalgono infatti al trascorso coloniale dell’Italia.


L’EVENTO DIFFUSO RAINBOW
La mostra esce dagli spazi museali grazie all’Ufficio Arte Pubblica che inaugurerà ad aprile 2023 I Trenta di Flavio Favelli (Firenze, 1967), in collaborazione con Base e con la curatela di Alice Cosmai. L’opera rielabora trenta passaporti di diversi paesi del mondo, riprodotti in una gamma di colori che richiama il gradiente dell’arcobaleno. Nel progetto l’interesse di Favelli per alcuni elementi grafici analogici (francobolli, banconote e, appunto, passaporti, oggi sempre più sostituiti da supporti elettronici) si intreccia con il tema politico della cittadinanza e dell’incrocio di popoli e culture.
Il progetto “Rainbow” ospiterà al Mudec dal 22 al 26 maggio un’iniziativa formativa internazionale, ovvero un’edizione speciale della Black Arts Movement School Modality/Rainbow Edition pensata appositamente per la realtà italiana (bam-school.com), a cura dell’Ufficio Progetti Interculturali, Reti e Cooperazione, con il coordinamento di Bianca Aravecchia.