La gazza ladra ruba davvero? Simbolismi, misteri e curiosità

La gazza ladra (Pica pica) è una specie di uccello appartenente alla famiglia Corvidae, diffusa in gran parte dell’Eurasia e del Nord America. Conosciuta per la sua intelligenza e il suo comportamento sociale complesso, la gazza ladra ha da sempre affascinato gli studiosi e gli appassionati di ornitologia ma è anche oggetto di misteri, simbolismi e curiosità.

La gazza è un uccello di medie dimensioni con un piumaggio nero lucente e un caratteristico piumaggio bianco sulla parte superiore delle ali, sulla coda e sul collo. La sua lunghezza varia dai 45 ai 60 centimetri, con un’apertura alare di circa 56-61 centimetri. Gli occhi sono di colore bianco-azzurro, e il becco è robusto e nero. È una specie molto diffusa e può essere trovata in Europa, Asia e Nord America. Le sue popolazioni sono stabili, e non è considerata una specie in pericolo.

E’ un uccello altamente adattabile che può essere trovato in una varietà di habitat, dai boschi alle aree urbane. Tuttavia, predilige le aree aperte con alberi sparsi, campi coltivati e prati. È spesso associata alle zone agricole, dove può trovare cibo in abbondanza, ma può anche essere avvistata in zone boschive, soprattutto in inverno.

La gazza ladra svolge un ruolo ecologico importante nell’ecosistema, contribuendo al controllo delle popolazioni di insetti e svolgendo un ruolo nella dispersione dei semi. La sua adattabilità e la sua capacità di vivere in diversi habitat la rendono una specie di successo in molte parti del mondo.

Un comportamento “Caching”

La gazza ladra è nota per il suo comportamento socievole e la sua vita in gruppo. Vive in coppie o in piccoli gruppi familiari durante la stagione riproduttiva, ma può formare gruppi più grandi in inverno. Questi gruppi possono cooperare nel cercare cibo e nella difesa del territorio.

La sua dieta è molto varia e comprende insetti, larve, piccoli vertebrati, frutta, semi, e anche rifiuti umani. La gazza ladra è famosa per la sua abilità nel trovare cibo e nel conservarlo. È in grado di memorizzare la posizione delle sue riserve alimentari, un comportamento noto come “caching”. Questa abilità è particolarmente utile durante l’inverno, quando le risorse alimentari sono scarse.

una gazza ladra appoggiata su un ramo, con il piumaggio nero sul dorso e bianco sulla pancia

Il primo amore non si scorda mai

La gazza ladra è una specie monogama, e le coppie rimangono insieme per molte stagioni riproduttive. Il periodo di nidificazione inizia generalmente tra marzo e aprile. Costruisce il suo nido su alberi o arbusti, utilizzando ramoscelli, fili d’erba e altri materiali disponibili. La femmina depone solitamente da 4 a 7 uova, e l’incubazione dura circa 16-18 giorni. Durante questo periodo, il maschio alimenta la femmina.

I giovani vengono alimentati da entrambi i genitori e rimangono nel nido per circa 4-5 settimane prima di lasciare il nido. Durante questo periodo, imparano a volare e a procurarsi il cibo, ma possono continuare a dipendere dai genitori per un po’ di tempo.

La gazza ladra ruba davvero?

Il nome comune “gazza ladra” deriva dal suo presunto comportamento di rubare oggetti lucenti o brillanti e nasconderli nel proprio nido o in altri luoghi. Questa abitudine di raccogliere oggetti insoliti ha fatto sì che venisse associata alla “ladrocinio”.

In realtà, alcuni esperti hanno osservato a lungo una famiglia di gazze per stabilire se questo comportamento fosse reale e, in verità, nei loro nidi non hanno trovato mai nulla di metallico che potesse avvalere questa teoria. Tuttavia, hanno riscontrato “refurtive” provenienti dagli “appartamenti” dei loro “vicini di casa”. Le gazze, infatti, approfittando dell’assenza degli “inquilini”, frequentavano i nidi di volatili attigui per rubare piccoli rami per il loro rifugio. Altre volte sono state sorprese a rubare uova e nidiacei per cibarsi o per sfamare i loro piccoli.

I misteriosi simbolismi

La convinzione che la gazza sia una ladra ha contribuito a creare una reputazione di astuzia e mistero intorno a questi uccelli. Infatti, in molte culture, la gazza ladra è un simbolo di curiosità e intelligenza.

Ma questi uccelli hanno una ricca storia di simbolismo in diverse culture di tutto il mondo, che spaziano dall’antichità ai giorni nostri.

In alcune culture, la gazza ladra è associata alla morte e alla rinascita. Questo legame può derivare dalla tendenza di questi uccelli a frequentare cimiteri e in alcune tradizioni, si crede che la gazza ladra funga da guida per le anime dei defunti, portandole nell’aldilà o proteggendo le loro tombe. Questa associazione con la morte può anche essere vista come una rappresentazione della ciclicità della vita e della morte.

Nelle leggende nordiche e celtiche, la gazza ladra è spesso associata a figure divine o semi-divine legate alla saggezza e alla conoscenza. In alcune storie, questi uccelli sono descritti come messaggeri degli dèi o guardiani di antichi segreti. La loro intelligenza e la loro abilità di risolvere problemi complessi sono viste come simboli di saggezza e conoscenza.

Bianco e nero

La colorazione della gazza ladra, con il suo piumaggio nero lucente e il bianco sulle ali e la coda, è spesso vista come una rappresentazione simbolica della dualità. Questi uccelli possono essere interpretati come un simbolo di equilibrio tra opposti, la luce e l’oscurità, o la vita e la morte. Questa dualità può anche rappresentare la complessità della natura umana, con tutte le sue sfaccettature.

Il bianco e il nero, insieme, sono anche il simbolo dello yin e dello yang, quindi del bene e del male.

In ogni caso, purtroppo, la gazza resta associata all’appellativo di ladra anche per via del suo colore: infatti, le casacche dei carcerati sono, simbolicamente, bianche e nere. A pensarci bene, anche la maglia della Juventus… sarà un caso? (Si scherza, ovviamente!)

gazza ladra - tre uomini di schiena, calvi, indossano una divisa da carcerato a striscebianche e nere e hanno una palla nera ai piedi legata con una catena

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”