La civetta , pericolo oscuro o assurda superstizione?

La civetta, con i suoi occhi penetranti e il suo richiamo misterioso, ha affascinato l’immaginario umano per secoli. Questi uccelli notturni, appartenenti alla famiglia degli Strigidae, sono creaturine affascinanti, dotate di abitudini peculiari, habitat distintivi, e sono spesso circondate da un alone di mistero e magia.

Un giorno da civetta

Le civette sono uccelli notturni, adattati a cacciare durante le ore buie della notte. La loro anatomia è ben adattata a questo stile di vita: occhi enormi, orecchie posizionate in modo asimmetrico per migliorare la capacità di localizzare il suono, e un piumaggio soffice che permette loro di volare in silenzio, avvicinandosi alle loro prede senza essere udite.

Malgrado quanto si possa pensare, le civette hanno piccole dimensioni, tra i 21 e i 23 cm, con un’apertura alare che non arriva ai 60 cm e il loro peso varia da 100 a poco più di 200 grammi. 

La dieta della civetta varia in base alla specie e all’habitat, ma generalmente includono piccoli mammiferi, insetti, uccelli e persino pesci. La loro abilità di ruotare la testa di quasi 270 gradi è leggendaria e contribuisce alla loro precisione nella caccia.

Habitat

Le civette si trovano in una varietà di habitat in tutto il mondo, dalle foreste alle praterie, dalle zone umide alle aree desertiche. Alcune specie di civette preferiscono gli ambienti boschivi, dove possono mimetizzarsi tra i rami degli alberi, mentre altre si adattano a vivere in spazi aperti come campi e savane.

Le civette sono spesso considerate adattabili, il che significa che sono in grado di sopravvivere in diversi tipi di ambienti. Tuttavia, la distruzione dell’habitat naturale è una minaccia per molte popolazioni di civette in tutto il mondo.

Attualmente, esistono più di 200 specie di civette (famiglia degli Strigidae) in tutto il mondo. Queste specie si differenziano per dimensioni, habitat, abitudini alimentari e caratteristiche anatomiche. Alcune delle specie di civette più conosciute includono la civetta comune (Tyto alba), la civetta delle nevi (Bubo scandiacus), la civetta delle tane (Athene cunicularia), la civetta collorosso (Megascops cooperi), e molte altre.

Riproduzione

Il processo di accoppiamento delle civette è affascinante. In molte specie, la corte è seguita da esibizioni di volo acrobatico e regali di cibo. Dopo l’accoppiamento, la femmina depone le uova in nidi situati in cavità degli alberi, fessure rocciose o persino in nidi abbandonati di altri uccelli.

Il periodo di incubazione varia a seconda della specie, ma una volta che i piccoli sono nati, richiedono cure intense da entrambi i genitori. Molte civette sono note per la loro dedizione alla prole, garantendo che i loro giovani siano pronti per affrontare il mondo notturno.

Il lato oscuro del mistero

Le civette hanno ispirato molte leggende e credenze popolari. Una delle caratteristiche più affascinanti è la loro associazione con la saggezza nella mitologia greca. La dea Atena, simbolo di saggezza, aveva la civetta come animale sacro. Questo collegamento tra la civetta e la saggezza persiste ancora oggi in molte culture.

Un’altra curiosità affascinante riguarda il richiamo della civetta. Il suono distintivo, che può variare da un sottile “uhu” a un trillo più complesso, ha alimentato l’immaginazione umana e ha contribuito a creare atmosfere misteriose in storie e leggende.

Pericolo oscuro…

In molte culture, le civette sono associate a credenze e superstizioni. Alcuni le vedono come messaggeri degli spiriti, portatori di buona o cattiva fortuna. In alcune leggende, le civette sono considerate custodi di conoscenze segrete e misteri nascosti.

Nella cultura popolare, le civette hanno fatto la loro comparsa in racconti e storie che spaziano dalla letteratura all’arte. Sono spesso presenti come figure enigmatiche e mistiche, aggiungendo un tocco di mistero alle narrazioni.

La credenza che la civetta annunci la morte di qualcuno è una delle molte superstizioni che circondano questo uccello notturno in diverse culture. Questa convinzione ha radici antiche ed è stata tramandata attraverso generazioni, contribuendo a creare un’aura di mistero e superstizione intorno alle civette.

In molte tradizioni popolari, la civetta è stata associata a presagi e simboli della morte. Si credeva che il suo richiamo notturno, spesso considerato lugubre e inquietante, potesse preannunciare un evento tragico imminente, come la morte di una persona. Tuttavia, è importante sottolineare che questa credenza non ha alcun fondamento scientifico ed è basata principalmente su miti e interpretazioni simboliche.

Questa associazione tra civette e morte potrebbe derivare dalla natura notturna dell’uccello e dalla sua abilità di muoversi silenziosamente nell’oscurità. La sua presenza in luoghi cimiteriali o il suo richiamo durante la notte potrebbero aver contribuito a consolidare l’idea che la civetta avverta di eventi funesti.

…o solo superstizione?

In realtà, le civette sono creature molto utili nell’ecosistema, poiché contribuiscono al controllo delle popolazioni di roditori e insetti durante le loro attività di caccia notturna. La loro reputazione di “annunciare la morte” è quindi più legata alle credenze culturali che a un comportamento effettivo dell’animale.

Come molte superstizioni legate agli animali, questa credenza varia notevolmente da cultura a cultura e spesso riflette l’interpretazione simbolica e mitologica che le persone attribuiscono agli animali nel contesto delle loro credenze e tradizioni locali.

La chouette de Dijon

La città francese di Digione, famosa per la senape, ospita un simbolo intrigante e misterioso: la civetta. Questo uccello notturno non è solo un abitante dell’area, ma è diventato un’icona intrisa di simbolismo, leggende e tradizioni che si sono tramandate attraverso generazioni.

Questa affascinante leggenda della civetta di Digione aggiunge un tocco di mistero e tradizione alla città.

Si dice che una volta un fantasma abitasse l’église Notre-Dame, attrarre fedeli e curiosi per accarezzare la civetta come protezione contro gli spiriti maligni.

La credenza che accarezzare la civetta della chiesa di Notre-Dame possa esaudire i desideri crea un’atmosfera unica e rafforza il legame tra la popolazione locale e questo emblema simbolico.

La storia del fantasma che avrebbe infestato la chiesa di Notre-Dame e attirato i fedeli e i curiosi per accarezzare la civetta per proteggersi dagli spiriti aggiunge una nota di misticismo a questa usanza, ma attenzione alla salamandra…ne parleremo tra poco.

Simbolo e Leggenda di una Città Francese

La presenza della civetta a Digione è strettamente legata alla storia e alla cultura della città.

Scolpita nel contrafforte di una cappella della chiesa di Notre-Dame, la civetta di Digione è diventata un’icona della città nel corso degli anni, adorata dai passanti che la accarezzano nella speranza di vedere realizzati i loro desideri.

Tuttavia, il motivo della sua presenza e l’origine del suo presunto potere magico sono rimasti a lungo avvolti nel mistero. Bertrand Carlier, co-fondatore di Jondi, ha dedicato più di due anni a cercare risposte negli archivi e ha svelato che la tradizione risale a prima della Rivoluzione. La cappella su cui è situata è più antica di quanto si pensasse, risalente agli inizi del XV secolo.

La civetta si riferisce a un evento a Roma che simboleggia l’incarnazione dello Spirito Santo. La sua storia, ricca di dettagli, svela anche come è diventata un portafortuna a partire dal 1677, quando alcuni affermarono di aver visto un fantasma nella chiesa di Notre-Dame. Nonostante gli sforzi ecclesiastici per deviare l’attenzione dei fedeli, la civetta è rimasta un simbolo amato e unico della città.

La civetta di Digione è molto più di un semplice uccello notturno. Incarna la storia, la cultura e la devozione della città.

Le leggende e le tradizioni ad essa legate creano un affascinante intreccio tra il mistero del passato e la vita quotidiana contemporanea. Mentre la civetta di Digione continua a ricevere carezze e a ispirare desideri, rimane un’icona che testimonia il ricco patrimonio della città e la sua capacità di adattarsi e prosperare nel corso dei secoli.

Questa credenza ha contribuito a trasformare la civetta in un simbolo venerato dai residenti locali.

Segui i segnali e compi il rituale della civetta

Secondo la tradizione, accarezzare la civetta di Digione con la mano sinistra, la mano del cuore, è il modo corretto per invocare la realizzazione dei desideri. Una nota di cautela avverte di non incrociare lo sguardo della salamandra vicina, poiché si crede che possa annullare i desideri espressi. Questo rituale aggiunge uno strato di misticismo e gioco a una pratica che unisce la comunità di Digione.

La leggenda della civetta è, inoltre, una storia che attira numerosi turisti, al punto che la città di Digione ha ideato un percorso di visita del centro storico basato su placche metalliche di forma triangolare con incisa la forma della civetta e posizionate nella pavimentazione delle strade.

Seguendo queste “indicazioni” il turista è condotto nei punti più importanti del quartiere storico della città, tra cattedrali, giardini e monumenti, fino ad arrivare alla Rue de la Chouette che è un vicolo laterale che costeggia la Cattedrale di Nôtre-Dame, dove, in un angolo quasi nascosto, troviamo la scultura di una civetta, o meglio, quel che ne rimane, poichè sono davvero tanti i turisti che sono passati da qui e la tradizione di accarezzare la civetta, unita all’erosione del tempo, ha fatto si che oggi i dettagli della scultura siano ormai scomparsi e che della civetta ne resti solo la forma.

Oggi, un dibattito persistente divide la comunità tra coloro che desiderano preservare l’opera e coloro che ritengono che il suo aspetto debba rimanere immutato, anche a rischio di ulteriore deterioramento.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”