La partecipazione di Roberto Benigni a Sanremo era uno dei momenti più attesi della serata, sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori. Del resto, ogni sua apparizione sul palco dell’Ariston è un evento che lascia il segno, tra momenti comici esilaranti e riflessioni più profonde. E, come al solito, non ha deluso le aspettative. Con il suo stile inconfondibile, ha saputo divertire e sorprendere tutti con battute al fulmicotone, pungenti ma mai eccessive, contrariamente a quanto qualcuno avrebbe potuto prevedere.
D’altronde, la sua reputazione lo precede. Chi può dimenticare la celebre “strizzata” a Pippo Baudo o il bacio appassionato con Olimpia Carlisi? Ma anche i momenti più solenni, come la lettura della Costituzione davanti al Presidente Mattarella o il suo omaggio all’inno nazionale. Benigni è uno, nessuno e centomila, capace di essere irriverente e profondo, leggero e al tempo stesso incisivo.
Anche questa volta, il comico toscano ha “asfaltato” l’Ariston con la sua satira geniale e irresistibile. Grazie a lui, ora sappiamo che Elon Musk guarda Sanremo e vota Giorgia (?), con la quale sembrerebbe essere nato un grande amore. Un amore che avrebbe anche per il nostro Paese e che potrebbe portare a scenari surreali, tra una possibile “marcia su Roma” con lo slogan “Roma o Marte”. Un interesse per l’Italia degno di Donald Trump, che – a quanto pare – dopo l’Alaska e il Canada vorrebbe annettere la Liguria agli Stati Uniti. L’unico vero scandalo? Il fatto che Trump stia pensando di imporre una tassa sulle troffie al pesto.
L’inno del corpo sciolto
Ma il vero colpo di scena arriva quando Carlo Conti lo incita, quasi a tradimento, a cantare L’inno del corpo sciolto. Un fuori programma che coglie Benigni di sorpresa ma che trasforma in un momento memorabile con la sua solita prontezza: “Se Lucio Corsi canta con Topo Gigio, io posso cantare questa cagata con Carlo Conti!” E così parte il duetto.
Vedere Carlo Conti cantare L’inno del corpo sciolto è uno di quei momenti di altissima televisione, un piccolo capolavoro trash che supera persino il celebre Ballo del qua qua di Travoltiana memoria.
Tornando a Roberto Benigni a Sanremo 2025, la sua presenza è stata ancora una volta la dimostrazione di come, nonostante il passare degli anni (eh sì, il tempo scorre per tutti, anche per lui!), resti un giullare dall’animo puro e dall’acume sopraffino. Una bandiera della comicità intelligente, capace di far ridere e pensare con la stessa intensità.
E alla fine, che dire? Grande.
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