SalTo Rewind: Daniela Spada e Cesare Bocci “Pesce d’Aprile”

Riviviamo oggi, dal nostro album dei ricordi, la presentazione del libro autobiografico “Pesce d’Aprile – Lo scherzo del destino che ci ha reso più forti” (Sperling & Kupfer), scritto a quattro mani, anzi a “due voci”, come sottolineato dagli autori: Cesare Bocci, il popolare Mimì Augello collaboratore del Commissario Montalbano, e la moglie Daniela Spada.

Il libro racconta una storia cominciata il 1° aprile di vent’anni fa. Una storia che purtroppo è incredibilmente vera e che può capitare a tutti: un giorno come tanti, una coppia che ha appena vissuto la gioia più grande, diventare genitori, e improvvisamente il destino ci mette del suo.

Uno dei momenti più intensi del Salone Internazionale del Libro, Edizione 2016.

Cesare e Daniela al Caffè Letterario

L’incontro con Cesare e Daniela al “Caffè Letterario” al Salone del Libro, con Alessandra Comazzi, in veste di moderatore, è un alternarsi di aneddoti e considerazioni personali sulle difficoltà di questo travagliato percorso di vita. E’ il primo Aprile 2000 ed è appena iniziato il nuovo Millennio.

Lei, Daniela Spada: una donna forte, dinamica, direi iperattiva, grafica di mestiere, con la passione per lo sci, il windsurf, la moto, neomamma.

Lui, Cesare Bocci: laureando in geologia, attore di successo, il dottore di “Rivambrosa”, l’ispettore Mimì de “Il Commissario Montalbano”, neopapà.

Una coppia di successo, innamorata e felice. Quelle coppie da invidiare e ammirare per la loro fortuna.

Pesce d’Aprile

E invece tutto cambia nell’arco di un amen. Un mal di testa improvviso, un dolore alla testa lancinante, la corsa all’ospedale, lo scontro con i problemi che affliggono la sanità italiana, e la terribile diagnosi: ictus. E poi la terapia intensiva, la riabilitazione, i problemi che vengono “dopo” il risveglio dal coma, una bimba da crescere, l’aiuto fondamentale della famiglia, il riprendere piano piano la vita di tutti i giorni, consapevoli che purtroppo nulla sarà più come prima. Ma anche i problemi legati all’essere “una coppia di fatto”, senza alcuna tutela giuridica.

Daniela racconta con una semplicità struggente tutti gli ostacoli che ha incontrato da quando la sua vita è cambiata, quel maledetto primo Aprile, con uno splendido sorriso sulle labbra e gli occhi lucidi. Racconta anche di come oggi lei sia tornata sugli sci, di come ha ripreso la patente e di quanto sia difficile il suo ruolo di madre. Cesare, con una serenità incredibile, ci spiega i passi che hanno dovuto fare per farsi guidare in questa “avventura” che sembra un film e che un film non è. Dottori, psichiatri, giudici, superzie… Tutti attori di una grande tragedia. Ma la cosa che stupisce di più è che nessuno in sala, ma proprio nessuno ha provato anche solo per un attimo un sentimento di pena per questa coppia.

SalTo Rewind: Daniela Spada e Cesare Bocci "Pesce d'Aprile" . Nella foto i due protagonisti, lei a sx che indossa una maglia nera, lui a dx con camicia nera e giacca beige

Cesare Bocci e Daniela Spada: due guerrieri

Cesare Bocci e Daniela Spada, sono coraggio, determinazione, voglia di vivere: vivere una vita che…”in questo momento è ai supplementari, e noi siamo in vantaggio…”.

Due guerrieri, due persone vere, due persone straordinarie, che hanno regalato ai numerosissimi presenti una importante lezione di vita, di coraggio e di amore. Sì, di amore: la cosa più toccante, più bella, è stato vederli guardarsi negli occhi mentre parlavano, tenendosi per mano, sorridendosi sempre. Tutti e dico tutti i presenti, si sono alzati dalle sedie con gli occhi lucidi e probabilmente con un groppo in gola: Cesare e Daniela, con la loro storia, hanno toccato il cuore e l’anima, hanno dato coraggio e speranza, voglia di vivere.

Perdonatemi il tono confidenziale con cui ho nominato i protagonisti: ho, abbiamo, io e Tina Rossi, avuto modo di incontrarli prima e dopo la conferenza, e ci è sembrato di conoscerli da sempre.

L’intervista

Cesare e Daniela, innanzitutto grazie per la vostra disponibilità. Comincerei con una domanda a Daniela, visto che è chiaro, dallo svolgersi della conferenza che i pantaloni in casa li porta lei…(sorridono, ndr)…Daniela, visto che non ti è stato chiesto, cosa facevi prima della malattia? Sono una grafica e faccio sempre il mio lavoro e in più, dopo la malattia sono diventata anche cuoca, pasticcera. Ho cercato di occupare il tempo studiando e appassionandomi alla cucina.

Ho notato, finita la conferenza, che non c’era una persona che non avesse come me gli occhi lucidi. Avete dato a tutti noi un messaggio di speranza, di amore, di coraggio e quindi chiedo a te, Cesare, per il tuo lavoro di attore, come hai fatto a rimanere lucido sul set, visto quello che stavi vivendo a telecamere spente.

Guarda, c’è proprio un capitolo che ne parla. Ad un certo momento io non volevo andare a lavorare, perchè credevo di dover stare sempre vicino a Daniela. E’ stata proprio lei a dirmi…tu devi tornare a lavorare, appena te ne vai, io mi metterò a piangere e mi dispererò, ma la vita va avanti perchè dobbiamo portarla avanti… Sai, avevamo una bambina piccolissima, io un lavoro, lei un altro, e dovevamo continuare a vivere. Quindi sono tornato sul set con una consapevolezza differente, cioè che le ansie che avevo sul lavoro, rispetto a quello che stavamo vivendo, non erano niente. Perciò sono diventato pure più bravo, come attore (sorridono, ndr)

Mimì Augello, ma non solo

Questo è sicuro! Appunto per questo, riguardo alla tua bravura di attore, voglio chiederti: come fai a passare dal personaggio sciupafemmine di Mimì Augello a quello di Volponi, gay dichiarato, nel film “Scusate se esisto”. Come fai? Qual’è il tuo segreto?

Guarda, quando hai dei copioni scritti bene, basta seguirli. Lo leggi, apri bocca e funziona. In “Scusate se esisto”, la storia è scritta bene, diretta altrettanto bene (Riccardo Milani, ndr) e quindi interpretare Volponi è stato semplice.

Un film bellissimo, devo dire.

Grazie, è vero!

Un film che lancia dei messaggi, come avete fatto voi oggi, presentando “Pesce d’Aprile”. Visto che anch’io sono con la mia compagna “una coppia di fatto” e abbiamo i problemi che voi avete sottolineato dal palco, vogliamo lanciare un messaggio a chi deve fare, perchè che faccia davvero qualcosa? (rispondono insieme, ndr)

Assolutamente! Siamo delle famiglie come tutte le altre, con gli stessi diritti e naturalmente gli stessi doveri. Dove c’è amore e c’è rispetto, lì c’è la famiglia.

Pesce d’Aprile” è diventata un’opera teatrale nel 2018, per la regia di Peppino Mazzotta e Cesare Bocci, che ne è stato protagonista, insieme a Tiziana Foschi.

SalTo Rewind: Daniela Spada e Cesare Bocci "Pesce d'Aprile" . nella foto ddi copertina i deu autori nel giorno del matrimonio, seduti su un'altalena, lei vestita di bianco e lui in smocking
Il logo del Salone Internazionale del Libro di Torino
il maggio dei libri
Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.