Scansione dell’iride in cambio di soldi (criptovalute)? Occhio alla privacy!

Migliaia di cittadini in file chilometriche per sottoporsi alla scansione dell’iride in cambio di criptovaluta Worldcoin: fantascienza o realtà?

Se fino a qualche anno fa ci stupivamo guardando i film di fantascienza, ora i casi sono due: o la realtà ha raggiunto la fantascienza, o siamo finiti tutti dentro un film e non sappaimo come!

Il progetto di Sam Altman, Ceo di OpenAI, di barattare la scansione dell’iride di una persona con criptovalute ha suscitato grande interesse e controversie in Spagna e non solo. Anche in Italia il Garante ha inviato un monito per il progetto Worldcoin. Ma andiamo con ordine e raccontiamo questa nuova assurda, ma vera, notizia che arriva dal mondo della tecnologia.

Un’Iniziativa Controversa

A marzo, la Spagna ha assistito all’avvio di un’iniziativa intrigante: migliaia di cittadini hanno fatto lunghe file per sottoporsi alla scansione dell’iride in cambio di criptovaluta Worldcoin.

Tuttavia, l’Autorità spagnola per la protezione dei dati (Aepd) ha sollevato dubbi riguardo alla sicurezza dei dati personali. Il Governo spagnolo ha evidenziato i potenziali rischi per la privacy dei cittadini, specialmente considerando che durante la registrazione per la scansione, venivano rilasciati dati sensibili insieme alle generalità.

Di fronte a queste preoccupazioni, il Garante per la Privacy spagnolo ha deciso di bloccare temporaneamente l’iniziativa per tre mesi. Durante questo periodo, non sarà consentita la raccolta di ulteriori dati biometrici e i dati già registrati non potranno essere utilizzati.

Tecniche di Scambio Dati-Criptovaluta

Il processo di scambio dati personali-criptovaluta avviene attraverso una tecnologia innovativa. Gli utenti guardano attraverso una sfera hi-tech chiamata Orb, mentre un’applicazione sul loro smartphone genera un codice QR. L’immagine dell’iride è associata al codice QR, creando un documento chiamato World ID. I documenti di identificazione personale vengono altresì raccolti e archiviati dalla startup.

Se da una parte l’iniziativa di Worldcoin ha attirato centinaia di migliaia di cittadini spagnoli, dall’altra ha sollevato interrogativi cruciali sulla protezione dei dati e sulla privacy. La decisione di bloccare temporaneamente il progetto da parte delle autorità spagnole riflette la necessità di un’approfondita valutazione dei rischi e dei benefici di queste nuove tecnologie.

Indagine Internazionale

Una delle maggiori preoccupazioni riguarda la mancanza di chiarezza da parte del team di Altman riguardo alle sue intenzioni e al trattamento dei dati. Nonostante le richieste, agli utenti è stato negato il diritto di revocare il consenso per il trattamento dei dati forniti.

L’attenzione non è rimasta confinata alla Spagna. Paesi come Argentina, Germania, Regno Unito, Kenya (dove il progetto è già stato bloccato) e altri hanno cominciato a esaminare attentamente l’iniziativa di Worldcoin. Ovviamente, anche il Garante per la Privacy del nostro Paese ha provveduto a inviare un severo avvertimento.

Avvertimento del Garante Privacy

Il progetto Worldcoin, incentrato sulla scansione dell’iride per l’autenticazione degli utenti, riceve un severo avvertimento dal Garante Privacy italiano. In caso di implementazione in Italia, il progetto potrebbe violare il Regolamento UE, con conseguenze sanzionatorie previste dalla normativa.

Il protocollo Worldcoin mira a creare un’identità globale (World ID) e una rete finanziaria basata sulla criptovaluta WLD. Al centro del progetto si trova l’Orb (complimenti al Marketing Manager per il nome), un dispositivo biometrico che acquisisce le caratteristiche del volto e dell’iride, generando un codice identificativo univoco a livello mondiale per ogni individuo, il World ID appunto. Tuttavia, le promesse di token gratuiti da parte di Worldcoin influenzano negativamente il consenso libero e non condizionato al trattamento dei dati biometrici.

Secondo il Garante Privacy, il trattamento dei dati biometrici basato sul consenso degli aderenti al progetto non rispetta i requisiti richiesti dal Regolamento europeo. Inoltre, l’assenza di informazioni sufficienti nell’informativa e la mancanza di filtri per impedire l’accesso ai minori di 18 anni rappresentano ulteriori criticità.

Il provvedimento del GPDP è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, evidenziando la necessità di conformità con le normative europee sulla protezione dei dati.

A me gli occhi!

Guardando a questa situazione, potremmo chiederci: dove andremo a finire?

Forse un giorno, pagheremo il caffè con un semplice sguardo o trasferiremo denaro con un battito di ciglia? Ci stiamo forse avviando verso un mondo in cui i nostri occhi diventeranno le nostre carte di credito?

Magari potremmo scambiare sguardi con il cassiere per pagare la spesa o fare un “wink-to-pay” per comprare un caffè!

Ma scherzi a parte, sembra che il futuro sia qui e ora, anche se forse non tutti sono pronti a pagare con un semplice sguardo. Magari prima ci vorrà qualche revisione sulla privacy e sulla sicurezza.

Chi avrebbe mai pensato che un giorno la scansione dell’iride potesse diventare un metodo di pagamento?

Forse in futuro parleremo dei “bitcoin per blink”!

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”